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Agricoltura reggiana in ginocchio: “I cittadini comprino solo latte e prodotti locali”

“L’emergenza Coronavirus inizia a causare pesanti problemi all’agricoltura reggiana, dal settore lattiero-caseario alle campagne dove gli imprenditori sono in prima linea per garantire la disponibilità sugli scaffali di alimenti freschi e di qualità. I reggiani ci diano una mano acquistando prodotti locali, dop e igp”. È l’appello di Antenore Cervi, presidente Cia Reggio, che richiama l’attenzione delle istituzioni e dei cittadini sulla difficile situazione che sta vivendo l’intero settore.

“I produttori di latte sono preoccupati per i conferimenti nei caseifici, che per rispettare giustamente le norme hanno rallentato le lavorazioni per il Parmigiano Reggiano ma non solo – entra nel dettaglio -. A causa della chiusura delle mense, dei bar e dei ristoranti, la richiesta di latte è in brusca frenata: la richiesta ai nostri allevatori è quella di produrre meno”. Ma è impossibile, specialmente in questa fase della stagione, con le condizioni climatiche favorevoli, quando si registra fisiologicamente il picco stagionale della produzione e delle consegne ed è impensabile ipotizzare un rallentamento, interrompendo la mungitura delle vacche proprio nel loro periodo di lattazione. “Il pericolo imminente – rimarca – è di arrivare a una forte riduzione dei prezzi, che a questo punto non arriverebbero neanche a coprire i costi di produzione”.

Cervi si rivolge direttamente ai cittadini: “Cercate di comprare solo latte locale”. E alle aziende: “Aiutate la nostra agricoltura disdicendo i contratti con l’estero e acquistando il latte dei nostri allevatori. C’è in gioco il futuro di un settore cruciale del Paese”. Cia denuncia poi con forza spregevoli tentativi di “speculazioni da parte di coloro che, in nome dell’emergenza, si rivolgono all’estero per l’acquisto di latte straniero, il cui prezzo è più basso per molte ragioni, dal costo della manodopera ai controlli. E questo fenomeno sta pesantemente investendo anche il settore dei cereali. Vigileremo con la massima attenzione e denunceremo le situazioni opache”.

Cervi ricorda che, in questo momento così drammatico per il Paese, le aziende Cia e tutti i soci sono “in prima linea per consentire a tutti i cittadini di acquistare e consumare prodotti freschi e di qualità, lavorati nel pieno rispetto delle norme igieniche imposte dalle autorità. La chiusura dei mercatini sta mettendo in ginocchio i produttori reggiani di ortofrutta: tanta merce viene ormai distrutta”.

Ricorda che frutta, verdura, latte e carne “sono assolutamente garantiti dal lavoro e dai sacrifici dei nostri produttori e allevatori che stanno lavorando senza sosta per tutti i cittadini. E noi non li lasciamo soli, continuando ad assicurare loro i servizi essenziali. I reggiani possono darci il loro fondamentale aiuto comprando i nostri prodotti: solo così possiamo andare avanti, in questa emergenza totale che stiamo vivendo”.

Cia Reggio annuncia infine che “è finalmente stato dichiarato lo stato di calamità a seguito dell’infestazione di cimice asiatica che ha colpito duramente anche il nostro territorio. Una notizia positiva in una situazione terribile per tutta l’agricoltura reggiana. Aiuteremo tutti gli imprenditori che vorranno presentare la domanda per ottenere i risarcimenti”.

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