Sassuolo: elemosina, tredici giovani progressisti scrivono a Gasparini e Capezzera



    Siamo giovani rappresentanti ed esponenti di partiti e movimenti della provincia di Modena. Anche se proveniamo da mondi diversi all’interno del panorama politico modenese e nazionale, siamo uniti dai valori della solidarietà, dell’inclusione e della difesa dei più deboli. Valori che abbiamo deciso di mettere alla base della nostra azione politica locale e che sono il “vero motore” del nostro lavoro sul territorio.

    Anche noi facciamo politica e ci impegniamo ogni giorno per gli ideali in cui crediamo, con passione e anche qualche sacrificio. Siamo quei giovani che il venerdì sera rinunciano alla serata con gli amici perché “il sabato mattina c’è il banchetto”. Quelli che vivono il week end delle elezioni come qualcosa di “sacro” e che si impegnano ogni giorno fuori e dentro le istituzioni per migliorare le cose.

    Abbiamo deciso di scrivere questa lettera perché nelle ultime ore, abbiamo appreso con grande rammarico dei recenti sviluppi relativi all’approvazione del punto 6 dell’ordine del giorno del consiglio comunale 27 aprile scorso.

    Non possiamo non porre l’attenzione su un provvedimento di tale contenuto, soprattutto in questo “particolare” momento storico per il nostro territorio e per il mondo intero.

    Un momento nel quale il rischio di aumento della disoccupazione e dell’impoverimento è concreto e in cui tante famiglie hanno subito gravissimi lutti. Ancora oggi, intere fasce di popolazione non hanno un posto sicuro, da chiamare “casa” per rispettare le norme imposte dalla quarantena.

    Proprio contro le persone più in difficoltà, gli ultimi, è rivolto il vostro regolamento comunale recentemente approvato. Punire chi chiede la carità, a nostro avviso, è un atto inaccettabile che spinge ad una ulteriore emarginazione dei più fragili.

    La nostra meravigliosa Costituzione si fonda sui valori della solidarietà collettiva, dell’inclusione e dell’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge.

    Con il vostro provvedimento, invece, andate a colpire di proposito le persone più deboli, che spesso non hanno altra scelta se non vivere di qualche moneta sul ciglio della strada. Quelle stesse persone che spesso sono vittime di violenza e in molti casi anche sotto ricatto da parte della criminalità organizzata.

    Secondo il vostro regolamento, saranno soggetti a sanzione anche coloro che “si macchieranno” di fare l’elemosina a queste persone, che si tratti di qualche monetina, di cibo o di capi d’abbigliamento, eliminando ogni possibile fonte di aiuto a queste persone e rendendo, di fatto, impossibile il prezioso lavoro di tanti volontari delle associazioni che ogni giorno dedicano il loro tempo ad aiutare chi non ha nulla.

    Infine, come se non bastasse, avete istituito un “registro informale”, dove “schedare” tutti coloro che faranno la carità, come fossero pericolosi criminali da tenere sotto controllo.

    Quello che ci ha spinti a scrivere questa lettera, è che non possiamo rimanere in silenzio di fronte a quello che sta accadendo. Vogliamo capire cosa possa spingere ragazzi nati e cresciuti in una delle province d’Italia dove la qualità della vita è più elevata a dirigere la loro azione politica contro i più deboli. Proprio in un territorio come il nostro, in cui l’associazionismo e il volontariato sono da sempre al centro e in cui tanti cittadini ogni giorno si impegnano per costruire percorsi di solidarietà e inclusione.  Noi giovani siamo scesi in campo spinti proprio da questi valori: per portare quel cambiamento che desideriamo per le nostre città e per il nostro territorio.

    In una delle primissime occasioni che avete avuto per misurarvi nel vostro ruolo istituzionale, avete deciso di prendervela con i più fragili, con chi non ha nulla.

    Avete deciso di utilizzare la vostra posizione di amministratori contro qualcuno e non a servizio della comunità. Avete deciso di compiere un grave atto contro i principi costituzionali e della buona politica.

    Ricoprire una carica istituzionale per noi significa pensare al bene di tutti i cittadini che si aspettano Amministratori capaci e lungimiranti, che non guardino solo alle prossime elezioni ma al futuro delle prossime generazioni.

    Sostenendo questo regolamento, ancora una volta, avete fatto sì che l’odio e la paura siano usati in modo strumentale per creare consenso elettorale, sulla pelle dei più fragili.

    Noi crediamo sia necessario farsi portatori di una nuova stagione politica, basata sul dialogo, sulle competenze e su un condiviso rispetto delle istituzioni fondate sulla Costituzione.

    E siamo anche convinti che sia compito delle istituzioni farsi carico delle fragilità dei propri cittadini per “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale” che “impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

    Gandhi diceva che un uomo diventa grande esattamente nella misura in cui lavora per il benessere dei suoi simili. Noi crediamo che la politica sia soprattutto questo: mettersi al servizio della propria comunità e a tutela di chi è più in difficoltà.

    Vi mandiamo i nostri saluti,

     

    Alessandro Lima (Volt Europa)

    Davide Nostrini (Italia del Futuro)

    Federica Venturelli (PD)

    Camilla Scarpa (Sinistra per Modena)

    Francesca Berardi (Verdi)

    Andrea Marini (Gioventù Federalista Europea)

    Ruben Giovannoni (+ Europa)

    Federica Cordasco (Maranello in Testa)

    Arianna Rinaldini (Marano Energie in Comune)

    Tommaso Barbieri (Sassuolo Futura)

    Martina Venturelli (Sinistra ambientalista per Soliera)

    Andrea Cestari (Idee in Comune Castelfranco Emilia)