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Bologna: in occasione della Festa dell’Arma, tracciato un consuntivo annuale delle attività svolte sul territorio

La Festa dell’Arma è da sempre l’occasione per un tracciare un consuntivo annuale delle attività svolte dai reparti sul territorio. L’inizio di quest’anno è stato segnato da un evento tragicamente impattante come la pandemia da Covid-19, che ha modificato pressoché ogni ambito della vita dei cittadini e, conseguentemente, quello dello Stato e delle sue Istituzioni.

Nelle lunghe settimane di “lock down” nazionale, i militari dell’Arma sono stati chiamati a garantire non solo i consueti servizi di prevenzione e contrasto della criminalità, ma anche quelli finalizzati all’applicazione degli stringenti provvedimenti emanati dal Governo, il cui rispetto è stato imprescindibile per contenere il diffondersi oltre modo dell’epidemia ma, anche a sostenere le comunità per tutte le esigenze derivate dall’emergenza ancora in atto.

L’Emilia Romagna è stata la terza Regione più colpita dal virus con i suoi oltre 27.000 contagiati e 4.000 deceduti e anche l’Arma dei Carabinieri è stata fortemente coinvolta, senza venire meno ai suoi impegni e doveri nei confronti della cittadinanza.

Sono stati un centinaio i militari che hanno contratto il virus, più di 20 quelli che hanno subito un ricovero per polmonite. Uno di questi, l’App.Sc. Q.S. Fabio Cucinelli, purtroppo, ha perso la vita. L’Arma lo ricorderà sempre.

La pandemia ha determinato un netto calo della delittuosità, soprattutto di quella “comune”. Nei due mesi di completo “lock down”, in particolare, i reati in Emilia Romagna sono complessivamente scesi di quasi il 70% (molto più che a livello nazionale, dove è stato pari al 58,8%) e questo ha ovviamente influito in modo massiccio sulla delittuosità degli ultimi 12 mesi (-13,6%).

Pur in questo quadro, i risultati dell’attività di contrasto dell’Arma si sono attestati su 4120 arresti e 36472 denunce a piede libero.

Per favorire ciò, è stato fatto ogni possibile sforzo per destinare le principali energie, in termini di uomini e mezzi, alla polizia di prossimità, volta anche ad accrescere “maggiore percezione della sicurezza”.

In tale contesto, sono state favorire numerose iniziative sviluppate di concerto con le altre Istituzioni, per sostenere soprattutto le fasce deboli e giovanili, con le conferenze nelle scuole, le campagne antitruffa a danno agli anziani e un’attiva campagna informativa e di sensibilizzazione in difesa delle donne e dei minori vittima di violenza.

L’impegno dell’Arma si proietta sull’intero territorio regionale con l’attività incessante dei 9 Comandi Provinciali, delle 42 tra Compagnie e Tenenze e delle 340  Stazioni, con il raccordo dei reparti investigativi e radiomobili.

Il quadro di situazione della criminalità insistente in Emilia Romagna, al netto del lockdown, segna un calo generale di delittuosità, in linea con l’andamento degli anni precedenti

Nel corso dell’anno sono stati svolti 266.000 servizi preventivi, nel corso dei quali sono state identificate 755.076 persone e controllati 546.703 veicoli.

Scoperti gli autori di 4.790 furti e 757 rapine.

Come sempre centrale l’attività di contrasto alle tossicodipendenze. In merito al contrasto al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, in Regione l’Arma ha deferito complessivamente 2.752 soggetti, di cui 1.447 in stato di arresto, procedendo al sequestro di oltre 830 kg di sostanze tra cocaina, eroina, hashish, marjuana e droghe sintetiche.

Uno sforzo particolarmente intenso è stato posto in essere da tutti i reparti dipendenti per contenere anche l’abuso di alcool tra i giovani, sensibilizzando le giovani generazioni sia con specifici servizi sulla strada sia attraverso gli incontri volti a rafforzare la diffusione della cultura della legalità presso gli Istituti scolastici della Regione.

Non di secondo piano gli sforzi ed i risultati ottenuti dalla componente Forestale dell’Arma dei Carabinieri e dai Reparti Speciali quali i NAS (Nucleo Antisofisticazione), il NOE (Nucleo Operativo Ecologico), il NAC (Nucleo Antifrodi), i Nuclei CC Ispettorato del Lavoro, i Carabinieri della Tutela del Patrimonio Culturale: uno straordinario insieme di professionalità altamente specializzate che sono ormai un consolidato strumento a disposizione dell’Arma e della Nazione soprattutto per la tutela degli interessi collettivi.

Ma il servizio principale, difficilmente misurabile in numeri, è quello svolto dalle Stazioni: prossimità, accoglienza, rassicurazione, soccorso ai cittadini, tentativi di conciliazione, controlli sulle strade, incontri con le comunità.

Nella ricorrenza del 206° Anniversario della nostra Fondazione, in tutta Italia i Carabinieri rinnovano il patto con le rispettive comunità di fedeltà alla Costituzione e alle libere istituzioni, al servizio e vicini alla gente e con l’impegno quotidiano di essere sempre all’altezza delle nuove sfide che il futuro ci riserva.

 

SINTESI  DELLE  PRINCIPALI  OPERAZIONI  DI  SERVIZIO

28 settembre 2018, il Nucleo Investigativo di Parma eseguiva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 soggetti, tutti sudamericani, residenti nell’hinterland milanese. Il sodalizio era stato identificato quale responsabile di un furto da 120.000 euro presso la filiale parmigiana di un’importante gruppo bancario. Le successive indagini consentivano ai carabinieri di ascrivere alla banda ulteriori due furti per svariate migliaia di euro presso un altro istituto bancario in Piemonte ed un’azienda parmigiana.

23 ottobre 2018, a seguito di indagini che avevano documentato una sistematica gestione della cosa pubblica ad interessi privati, la Compagnia di Fidenza arrestava il Sindaco di Polesine Zibello, notificando l’interdizione dai pubblici uffici anche ad altri 3 dirigenti di quel Comune.

5 novembre 2018,  i carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia hanno arrestato per sequestro di persona il pregiudicato calabrese Francesco AMATO che, asserragliatosi all’interno di un ufficio postale di Reggio Emilia, teneva in ostaggio per otto ore 5 dipendenti. All’uomo veniva anche notificata l’esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso, nelle ore antecedenti, dopo la condanna a 19 anni e un mese per associazione mafiosa nell’ambito del processo “Aemilia”, a cui si era sottratto rendendosi irreperibile dopo la condanna. L’arresto è stato possibile anche grazie all’intermediazione del militare specializzato “negoziatore” del Comando Provinciale di Reggio Emilia che, dopo ore di trattative, riusciva a far desistere il pregiudicato consentendo la liberazione degli ostaggi e la sua cattura.

28 febbraio 2019, il Nucleo Investigativo di Parma eseguiva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per attività di spaccio nelle province di Modena e Reggio Emilia, nei confronti di un sodalizio criminale composto da 8 marocchini. Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati circa 200 kg di hashish.

28 maggio 2019, i militari del Nucleo Investigativo di Bologna, coadiuvati dal 6° Btg CC “Toscana” e dal 13° Nucleo Elicotteri CC di Forlì, eseguivano provvedimento di Fermo nei confronti di otto persone responsabili, tra gennaio e maggio 2019, di almeno 10 assalti consumati o tentati ai danni di sportelli bancomat di istituti di credito con l’utilizzo di esplosivo, nelle province di Milano, Torino, Rimini e Bologna, Nel corso dell’operazione venivano denunciate in s.l. ulteriori 3 soggetti, sequestrate 2 autovetture, varie scatole esplosive definite “marmotte”, 3 pistole, una radio ricetrasmittente, diversi cellulari e altro materiale;

06 giugno 2019, la Compagnia di San Giovanni in Persiceto traeva in arresto quattro persone, fermate pochissimi istanti prima che ponessero in essere una rapina ai danni di un addetto al ritiro degli incassi di slot machine di esercizi pubblici ubicati tra la zona di San Giorgio di Piano ed Argelato. Gli stessi erano ritenuti responsabili della rapina a mano armata di una pistola, del maggio 2019, compiuta in San Giorgio di Piano presso il Supermercato CONAD sito in Via Pasti. Alcuni di essi, oltre ad altri correi poi identificati, risultavano successivamente responsabili altre 10 rapine tra le province di Modena e Bologna, una presso l’ufficio postale del capoluogo metropolitano di Bologne e le altre presso altrettanti supermercati, con l’emissione di ulteriri 4 provvedimenti di custodia cautelare.

06 giugno 2019, la Compagnia di San Giovanni in Persiceto congiuntamente al Nucleo CC Ispettorato del Lavoro, a seguito di indagini scaturite dalle proteste promosse da un sindacato e dagli operai di una società di Castello d’Argile, davano esecuzione a 3 misure cautelari personali e patrimoniali, con un sequestro preventivo pari a circa 850.000 euro. Dalle indagini emergeva che la maggior parte degli operai era sprovvista da un regolare contratto di lavoro, che non era messa in condizione di lavorare in sicurezza e che, dopo aver percepito lo stipendio, erano costretti a restituirne circa una metà al datore di lavoro e ad un suo “caporale”.

15 giugno 2019, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Ravenna hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di una operatrice sanitaria straniera, ritenuta responsabile del reato di maltrattamenti contro familiari o conviventi. Il provvedimento scaturiva a seguito di ipotizzati abusi e maltrattamenti nei confronti dei degenti di una casa famiglia per anziani del capoluogo. Il successivo 24 giugno, i medesimi militari, a conclusione degli accertamenti, hanno eseguito altre due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla stessa Autorità Giudiziaria a carico del titolare della struttura e di altra straniera operatrice sanitaria, ritenuti parimenti responsabili, in concorso, dei richiamati reati in danno degli anziani ospiti.

27 giugno 2019, nelle province di Reggio Emilia, Torino, Salerno e Parma, i militari del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia, coadiuvati dai Comandi territorialmente competenti, unitamente al Reparto Operativo di Napoli e al Gruppo CC Forestale di Reggio Emilia, eseguivano una Ordinanza di Custodia Cautelare e un Decreto di Perquisizione locale emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia nei confronti di professionisti, politici, medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi e psicoterapeuti di una nota Onlus di Torino per affidamenti illeciti di minori,  accusati di aver redatto false relazioni per allontanare i bambini dalle famiglie e collocarli in affido retribuito da amici e conoscenti. Eseguite a carico di altri otto soggetti le misure cautelari di natura interdittiva, il divieto temporaneo di esercitare attività professionali a dirigenti comunali, operatori socio-sanitari, educatori. Infine, altre due misure coercitive del divieto di avvicinamento ad un minore sono state eseguite a carico di una coppia affidataria accusata di maltrattamenti. Tra i reati contestati frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione e peculato d’uso

20 luglio 2019, in Ravenna e provincia, i militari della Stazione Carabinieri del Capoluogo eseguivano a due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di due persone (padre e figlio) ritenute responsabili, in concorso con altra deferita in stato di libertà, dei reati di furto in abitazione e indebito utilizzo di carte abilitate al prelievo di denaro contante, con l’aggravante di aver agito a discapito di anziani. I due arrestati, con artifizi, raggiri e furti, avevano privato di tre anziani del luogo dei rispettivi documenti di credito, per poi utilizzarli per indebiti prelievi e acquisiti. Le perquisizioni effettuate presso le abitazioni degli indagati consentivano di recuperare gran parte della refurtiva.

28 luglio 2019, la Compagnia di Salsomaggiore Terme eseguiva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di uno straniero, da anni residente nella provincia di Parma, per il tentato omicidio della moglie connazionale e della figlia ventenne. Riparato in Spagna con l’intendo di fuggire in Marocco – Paese d’origine – l’uomo veniva fermato dalla polizia catalana grazie alla localizzazione operata dai Carabinieri ed estradato in Italia;

agosto 2019, in Genova, Voghera e Bologna, i militari del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia, unitamente a quelli del paritetico di Piacenza, eseguivano una Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Tribunale di Bologna, su richiesta della D.D.A. felsinea, nei confronti di 3 fratelli calabresi responsabili di aver utilizzato metodi mafiosi per compiere estorsioni ai danni di pizzerie e ristoranti del reggiano;

7 settembre 2019, in Sariano di Gropparello (PC), al termine di articolate e prolungate indagini e ricerche, condotte anche con l’ausilio di unità del centro cinofili di Firenze e dello Squadrone Carabinieri Eliportato “Cacciatori di Sardegna”, il Nucleo Investigativo di Piacenza ha proceduto d’iniziativa al fermo di indiziato di delitto di di 45enne di Carpaneto Piacentino, resosi responsabile dell’omicidio di una 28enne piacentina e dell’occultamento del suo cadavere, occorso il 25 agosto precedente a Carpaneto. L’omicidio è avvenuto in seguito ad un verosimile rifiuto da parte della ragazza di intraprendere una relazione sentimentale con l’uomo.

24 settembre 2019, i carabinieri del Comando Provinciale di Modena, attraverso lunga e difficile mediazione curata dal militare specializzato “negoziatore” di quel reparto, procedevano all’arresto di una cittadina nigeriana che si era asserragliata in casa per impedire ai servizi sociali di procedere all’allontanamento della figlia minore. Nelle fasi precedenti alla negoziazione e resa della cittadina straniera, questa aveva anche ferito  un militare con un grosso coltello.

9 ottobre 2019, in Mantova, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cervia – Milano Marittima traevano in arresto un pregiudicato tunisino, autore di un tentato omicidio in danno di un connazionale, avvenuto il giorno precedente in Cervia (RA). L’aggressore, fuggito la notte stessa dalla provincia romagnola per tentare di riparare in Germania, veniva intercettato in Lombardia dopo una febbrile attività investigativa.

11 ottobre 2019, in Rimini, Napoli, Marcianise (CE), Latina e Prato, i militari del Nucleo Investigativo di Rimini, a conclusione di un anno di complessa attività d’indagine, davano esecuzione all’ordinanza applicativa di 10 misure cautelari personali e reali, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Bologna, su richiesta di quella Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti dei componenti di un pericoloso sodalizio criminale di tipo camorristico operante nella provincia di Rimini e responsabile di estorsione, sequestro di persona, rapina, lesioni personali gravi, detenzione e porto abusivo di armi, intestazione fittizia di beni e impiego di denaro di provenienza illecita. Nel medesimo contesto venivano preventivamente sequestrate, per la successiva applicazione della confisca, due società riconducibili al sodalizio criminoso, per un valore complessivo stimato in 500.000,00 euro circa.

16 ottobre 2019, nelle province di Bologna, Modena e Ferrara, i militari della Compagnia   Bologna Borgo Panigale, a conclusione di complessa indagine, davano esecuzione a una Ordinanza Applicativa della Misura Cautelare della Custodia in Carcere emessa dal Tribunale di Bologna a carico di 16 soggetti per “associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, lesioni personali e furto”. L’indagine consentiva, altresì, di trarre già in arresto in flagranza 14 soggetti di nazionalità albanese, marocchina e italiana, sottoporre a sequestro 100 kg di marijuana, 30 kg di hashish, mezzo chilo di cocaina, 2 pistole e munizionamento;

31 ottobre 2019, in territorio greco, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Riccione, coadiuvati nelle operazioni esecutive dal personale Interpol e della Polizia Ellenica, davano esecuzione a un mandato di arresto europeo emesso dal GIP del Tribunale di Rimini nei confronti di un cittadino pakistano, successivamente estradato in Italia, riconosciuto responsabile dei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e soppressione del cadavere di un connazionale, rinvenuto il 07 settembre 2018 nel Comune di San Giovanni in Marignano (RN). L’attività investigativa consentiva l’identificazione della vittima, un clandestino giunto in Italia unitamente ad altri extracomunitari  viaggiando nascosto all’interno di van adibiti al trasporto dei cavalli partecipanti alle competizioni ippiche internazionali tenutesi nella Provincia di Rimini.

05 novembre 2019, in località Porto Garibaldi (FE), i carabinieri di Comacchio intervenivano durante una rapina presso la “Cassa di Risparmio di Ravenna” arrestando in flagranza di reato 3 pregiudicati di origine campagna che tentavano vanamente di dileguarsi col bottino. Poche ore più tardi veniva identificato ed arrestato un quarto complice, che aveva agito come basista.

12 novembre 2019, nelle province di Piacenza, Bergamo e Lodi, la Stazione Carabinieri di Rivergaro (PC), coadiuvata dai reparti territorialmente competenti, eseguiva provvedimenti cautelari nei confronti di 24 persone (13 custodie cautelari in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 7 obblighi di presentazione alla p.g.) ritenute responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso delle indagini sono stati sottoposti a sequestro oltre 2 kg. di hashish.

19 novembre 2019, in collaborazione con il ROS, il Nucleo Investigativo di Modena ha eseguito il decreto di sequestro preventivo per 9 milioni di euro emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bologna a carico di 6 componenti di una famiglia cutrese, da anni residente a Gualtieri (RE), e legata alla cosca “GRANDE   ARACRI” di Cutro (KR).

20 novembre 2019, in Ferrara, i carabinieri traevano in arresto in flagranza un giovane responsabile dell’omicidio della nonna convivente, ripetutamente colpita con violenza mentre era alla guida di un’automobile. L’aggressione veniva interrotta da un carabiniere libero dal servizio che, dalla strada, si avvedeva della violenza in atto e si poneva all’inseguimento dell’auto per poi fermarla ed intervenire. La donna decedeva durante il trasporto d’urgenza presso il nosocomio di Cona (FE).

26 novembre 2019, nelle province di Bologna, Parma, Roma, Varese, Sondrio, Milano e Napoli, il Nucleo Investigativo di Parma dava esecuzione  ad un provvedimento cautelare nei confronti di n.16 soggetti ritenuti responsabili del reato di “concorso in detenzione e cessione di sostanze stupefacenti del tipo marijuana”. L’indagine, convenzionalmente denominata “New Front”, iniziata nel mese di novembre 2018 e proseguita fino al gennaio 2020, ha cristallizzato la filiera dell’attività di spaccio in alcune aree del centro cittadino di Parma portando all’arresto complessivo di 25 spacciatori, deferirne in stato di libertà ulteriori 12 e di sequestrare complessivamente oltre 35 kg di sostanze stupefacenti.

14 gennaio 2020, in Ravenna, i militari del locale Nucleo Investigativo hanno tratto in arresto un cittadino albanese di anni 35 per detenzione ai fini di spaccio. Il medesimo veniva controllato alla guida della propria autovettura al cui interno erano ben occultati circa 6 chilogrammi di cocaina, rinvenuti anche grazie alla collaborazione dell’unità cinofila del locale Comando provinciale della Guardia di Finanza. L’uomo era anche in possesso della somma di contanti 6.450,00 euro, sottoposta a sequestro unitamente all’autovettura e allo stupefacente.

29 gennaio 2020, in Bologna, militari del Comando Provinciale di Bologna (con la collaborazione  dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Bologna e della Direzione Provinciale dell’INPS), al termine di indagini iniziate nel 2018 su iniziativa della Stazione di Anzola Emilia con la collaborazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro e del Nucleo Ispettorato del Lavoro Carabinieri, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bologna, su richiesta della locale Procura Distrettuale della Repubblica, nei confronti di 5 soggetti italiani ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, induzione alla falsità ideologica commessa dal P.U. in atti pubblici, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dello Stato. L’indagine consentiva di accertare l’esistenza di una stabile organizzazione che, avvalendosi di due società fantasma, instauravano rapporti di lavoro fittizi nei confronti di extracomunitari di varie nazionalità che così ottenevano il rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno ed indebite erogazioni di indennità da parte dell’INPS nonché di detenuti che ottenevano il beneficio di misure alternative alla detenzione. Veniva altresì accertate 200 false assunzioni con la conseguente truffaldina erogazione di indennità di disoccupazione e maternità, con un danno stimato per l’INPS di 500.000 € circa.

11 febbraio 2020 militari della Compagnia di Bologna Centro hanno dato  esecuzione ad ordinanza di applicazione di misure cautelari personali (due custodie in carcere e un obbligo di dimora) a carico di tre soggetti di origine campana per estorsione e usura. L’indagine è stata instaurata a seguito di denuncia presentata da una donna bolognese presso la Stazione CC di Bologna Indipendenza. La vittima, a fronte di un prestito di 20.000 euro ricevuto dai soggetti destinatari della misura cautelare, è stata costretta a versare mensilmente, come interessi, la cifra di 1.000 euro per quasi 5 anni per un totale di 60.000 euro, con minacce dirette ed esplicite all’incolumità fisica della donna e dei suoi familiari.

14 febbraio 2020, a conclusione di ininterrotta attività investigativa a seguito di rapina in abitazione perpetrata il precedente 10 gennaio, in Civitella di Romagna, in danno di imprenditore del luogo, il Nucleo Investigativo di Forlì-Cesena e  il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Meldola eseguivano 3 fermi nei confronti altrettanti cittadini albanesi, tutti incensurati. Due dei soggetti venivano fermati a Lignano       Sabbiadoro (UD), ove avevano appena perpetrato altra rapina in danno di imprenditore friulano.

29 febbraio 2020, i militari della Compagnia CC di Sassuolo traevano in arresto 10 anarchici per resistenza a Pubblico Ufficiale e per aver occupato, dal giorno precedente, un’abitazione privata in Guiglia (MO), asserragliandosi all’interno all’arrivo dei Carabinieri. Ulteriori 5 anarchici, che si erano rifugiati sul tetto permanendovi fino a sera, venivano denunciati a piede libero dopo aver volontariamente posto fine all’occupazione.

11 marzo 2020, a conclusione di articolata indagine,  i militari della Sezione Operativa della Compagnia di Forlì traevano in arresto un 68enne residente a Tavullia (PU) per tentato omicidio. L’attività investigativa, inizialmente avviata a seguito di sinistro stradale ed omissione di soccorso avvenuto tre mesi prima in Forlì, portava invece a far emergere gravi indizi colpevolezza nei confronti dell’arrestato in ordine ad un tentativo di omicidio in danno di un 75 enne, commerciante del luogo, maturato per motivi economici.

6 aprile 2020, in Ravenna e Reggio Emilia, a conclusione di una serrata attività info-investigativa relativa ad una rapina in abitazione perpetrata 6 settimane prima in Predappio, i carabinieri della Compagnia di Meldola eseguivano 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti altrettanti cittadini italiani, tutti pregiudicati, ritenuti responsabili di rapina, estorsione, lesioni aggravate e porto abusivo di strumenti atti ad offendere.

15 maggio 2020, il Nucleo Investigativo di Modena ha eseguito,  nelle provincie di Modena e Brescia, una misura custodiale in carcere e agli arresti domiciliari  nei confronti di 7 cittadini italiani, ritenuti responsabili di 323 furti aggravati e continuati in concorso e di 2 rapine.  L’indagine, condotta da giugno 2019 a febbraio 2020, ha consentito di documentare l’operatività nella provincia di un gruppo di persone di origine nomade, residenti in due campi della provincia, dediti ai furti in Centri di Raccolta del Comune di Modena. In  almeno due anni. gli indagati avevano asportato numerose tonnellate di materiale ferroso e centinaia di elettrodomestici, finendo per agire, con spavalderia ed intimidazioni, anche in orari di apertura al pubblico, minacciando gli operatori dei centri di raccolta. Nell’operazione è stato eseguito anche il sequestro preventivo di tre autocarri utilizzati dagli indagati nel trasporto del materiale sottratto.

 

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