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Peep Cittanova: senza accordo si valuta la decadenza

Qualora non si raggiunga un accordo tra le parti in grado di sbloccare la situazione del comparto Peep di Cittanova 2, potrà essere attivata la procedura di decadenza della concessione in diritto di superficie dell’area alla Cooperativa concessionaria. E, in casi estremi, lo stesso potrà avvenire per la palazzina del cohousing di via Divisione Acqui.

A definirlo è un atto di indirizzo approvato all’unanimità nella seduta del Consiglio comunale di oggi, lunedì 20 luglio. Presenti alla discussione della delibera anche alcuni rappresentanti delle famiglie promissarie acquirenti del Peep di Cittanova.

“Questa delibera – ha affermato l’assessora all’Urbanistica e Politiche abitative Anna Maria Vandelli – ha l’obiettivo di creare le basi per poter procedere diversamente nel caso in cui non si riesca a trovare un accordo tra i soggetti coinvolti, che rimane però la strada più breve e auspicata dal Comune. La soluzione delle situazioni di abbandono delle aree di cantiere e di mancata valorizzazione del patrimonio pubblico – ha aggiunto – rappresenta un rilevante interesse per l’Amministrazione, così come la salvaguardia di una corretta attuazione delle politiche abitative e la tutela delle 32 famiglie coinvolte che hanno anticipato importanti somme di denaro per l’acquisto degli immobili e che rischiano di rimanere senza casa. Sia nel caso del Peep di Cittanova 2 che per la palazzina del cohousing di via Divisione Acqui, il Comune ha incontrato in più occasioni le parti allo scopo di contribuire a trovare un accordo e ha provveduto a deliberare atti per sciogliere le situazioni di stallo. Nonostante gli sforzi, però, al momento i soggetti coinvolti non sono riusciti a trovare un accordo”.

L’eventuale procedura di decadenza della concessione del diritto di superficie potrebbe essere attivata per inosservanza dell’obbligo di conclusione dei lavori entro il termine stabilito e comporterebbe il passaggio di proprietà al Comune delle costruzioni realizzate. Con la delibera, si riconosce alle famiglie che hanno fatto contratti preliminari di compravendita nel Peep di via Pannunzio a Cittanova il diritto di prelazione per l’acquisto delle unità immobiliari, i cui crediti, in caso di attivazione della procedura, verranno portati in detrazione all’indennità riconosciuta al soggetto attuatore (pari al valore dell’edificio realizzato). L’atto di indirizzo esprime inoltre parere positivo alla vendita al grezzo delle unità immobiliari e dà mandato agli uffici competenti di valutare tutti gli aspetti giuridico-amministrativi ed economico-patrimoniali, e gli atti necessari e conseguenti per l’eventuale attivazione della procedura di decadenza, “fermo restando che l’attivazione di tale procedura in autotutela dovrà tenere indenne l’Amministrazione comunale dall’ipoteca attualmente iscritta a favore della società Sds srl sull’immobile”. In caso di decadenza sarà il Consiglio comunale a dover approvare le modifiche sostanziali alla convenzione.

Anche nel caso della palazzina del cohousing di via Divisione Acqui, il documento dà mandato agli uffici comunali di valutare tutti gli aspetti per l’eventuale attivazione della procedura di decadenza della concessione del diritto di superficie che, nel caso, dovrà essere concordata con il commissario nominato dal Mise.

L’eventuale attivazione delle procedure di decadenza determinerà per il Comune impatti finanziari e patrimoniali che, compatibilmente con le risorse disponibili, richiederanno l’adeguamento dei documenti di programmazione economica di competenza del Consiglio.

I lavori del Peep di via Pannunzio erano stati avviati dopo la concessione dell’area in diritto di superficie da parte dell’Amministrazione nel 2017 e la conclusione era prevista a marzo dello scorso anno. Erano state concesse tre proroghe per il permesso di costruire di cui l’ultima a ottobre 2019. Il cantiere è rimasto bloccato nei mesi scorsi a uno stato avanzato di lavori in quanto l’impresa costruttrice, la Whitec srl di Frosinone ha chiesto il riconoscimento di maggiori costi sostenuti e ha sospeso in via cautelativa i lavori. Su richiesta delle 12 famiglie coinvolte, il Consiglio comunale ha approvato nel mese di maggio un provvedimento per il ricalcolo del prezzo massimo di cessione degli alloggi, a parziale riconoscimento dei maggiori costi dell’azienda, ma tuttora non è ancora stata raggiunta un’intesa. Sull’intervento ricade un’ipoteca volontaria per il mutuo concesso dalla Banca Popolare San Felice e un’ipoteca giudiziale a favore della Sds srl.

Situazione analoga quella della palazzina del cohousing di via Divisione Acqui, i cui problemi sono iniziati nei primi mesi del 2018, quando è emersa una non chiara gestione della società Cooperativa Edificatrice Modena Casa, che ha portato il Comune anche a presentare una denuncia alla Procura sulla base delle segnalazioni delle 20 famiglie coinvolte e delle anomalie emerse dai controlli. Ad agosto 2018 il ministero dello Sviluppo economico ha nominato un commissario per gestire la situazione e a gennaio 2019 il Consiglio comunale ha dato il via libera all’unanimità alla modifica della convenzione. L’ultimo atto a marzo, quando la Giunta comunale ha autorizzato la vendita degli alloggi della palazzina anche prima dell’ultimazione dei lavori, attraverso la determinazione del nuovo prezzo di cessione. Comune e Commissario, in accordo con le famiglie, stanno operando per ottenere dal Mise la cancellazione della riserva alla vendita che oggi condiziona il trasferimento degli alloggi a un accordo con l’impresa esecutrice dei lavori.

 

DIVERSI GLI INTERVENTI IN CONSIGLIO

Sono diversi i consiglieri intervenuti sull’atto di indirizzo relativo alle situazioni del Peep Cittanova 2 e della palazzina del cohousing di via Divisione Acqui.

Per il Pd, Stefano Manicardi ha sottolineato “l’attenzione attiva dell’Amministrazione sulla vicenda del Peep di Cittanova. Purtroppo – ha proseguito – la delibera approvata in Consiglio lo scorso 13 maggio per rideterminare il prezzo di vendita degli alloggi sembra non aver sortito effetto nello sblocco della situazione.

Anche per la palazzina di via Divisione Acqui la situazione è analoga: si tratta di vicende dolorose che hanno ricadute sulle famiglie, cui esprimiamo solidarietà, e sull’Ente pubblico, che subisce un danno sociale, derivante da questa disattesa attuazione delle politiche abitative, ed economico in quanto la decadenza comporta una importante variazione di bilancio. È una delibera importante che spero possa portare nel migliore dei modi alla risoluzione della problematica”. Il capogruppo Antonio Carpentieri ha ricordato come “la porta dell’assessora sia sempre stata aperta. Portando in Consiglio questa delibera epocale e unica nel suo genere – ha aggiunto – Vandelli dimostra la scelta forte che l’Amministrazione vuole fare in questo contesto. È una scelta chiara: tutelare cittadini e famiglie coinvolte, verificando questa della decadenza come ultimissima possibilità, in quanto è la più complicata. Con questo atto – ha proseguito – l’Amministrazione e il Consiglio si prendono la responsabilità di avviare un percorso che potrebbe presentare problemi dal punto di vista giuridico. Ora i soggetti dovranno capire che o trovano l’accordo oppure si va a revoca; speriamo sia la volta buona”.

Giovanni Silingardi, capogruppo del M5s, ha evidenziato che si tratta di una “delibera necessaria e sofferta, di un passo complicato in cui tutti assumiamo la responsabilità di intervenire con la decadenza, cosa mai successa. In gioco c’è l’interesse pubblico della tutela del diritto alla casa, rispetto al quale esprimiamo la nostra solidarietà alle famiglie coinvolte. Voteremo a favore, ma il fatto che ci siano già due interventi di questo tipo, pur in una platea molto ampia, ci deve portare a un ripensamento del meccanismo, che parte da lontano, di selezione dei soggetti che compartecipano con il pubblico a questi progetti e della governance e loro controllo”.

Anche Antonio Baldini ha annunciato il voto a favore di Lega Modena “che ci impone il senso di responsabilità nei confronti di queste famiglie. Nonostante questo – ha affermato – mantengo perplessità dal punto di vista politico: il Comune avrebbe dovuto prendere in mano prima la vicenda del Peep Cittanova 2 per capire la situazione della cooperativa San Matteo. E anche per la situazione della palazzina di via Divisione Acqui si registrano ritardi nell’attivazione dei rimedi da parte dell’Amministrazione comunale. Forse si è fatto troppo affidamento sulle garanzie di affidabilità che avevano i soggetti assegnatari”. Il consigliere ha inoltre evidenziato che “l’ipotesi della revoca della concessione era in passato stata esclusa mentre oggi ci viene chiesto di dare parere favorevole proprio alla decadenza”.

Concetto ripreso da Elisa Rossini di Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia, che ha annunciato voto a favore “per senso di responsabilità” ma ha evidenziato un dato politico: “Sul Peep di Cittanova – ha detto – in marzo l’assessora aveva espresso l’impraticabilità della strada della decadenza, apportando diverse ragioni. Ora lo scenario è cambiato di nuovo e la procedura di decadenza si ritiene necessaria. Forse se si fosse intervenuti prima si sarebbe guadagnato qualcosa in termini di tempo; seppur poco per le famiglie sarebbe stato già qualcosa. Evidenzio quindi un ritardo nell’attivazione delle procedure e dei controlli – ha concluso – e mi pare di capire che anche per la vicenda di via Divisioni Acqui il problema sia stato questo”.

In chiusura di dibattito, l’assessora all’Urbanistica e Politiche abitative Anna Maria Vandelli ha sottolineato la complessità della strada intrapresa: “E’ irta di difficoltà e inciampi continui – ha affermato – un po’ come un’autostrada il 15 agosto. Non corrisponde a verità dire che l’Amministrazione è arrivata in ritardo – ha aggiunto – gli uffici lavorano da mesi in parallelo su varie strade contemporaneamente, altrimenti non saremmo qui oggi con la delibera sulla decadenza. La struttura ha operato con diligenza, innovando e intraprendendo un percorso che non conosce. Lo affronteremo responsabilmente perché abbiamo capito che altre strade non ce ne sono”.

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