Piano di lottizzazione “La Venere”, stop a due palazzine, mentre altre due saranno abbattute



    L’Amministrazione Comunale di Vignola ferma il progetto per la realizzazione di due palazzine considerate “troppo vicine” a un allevamento di bestiame nel piano di lottizzazione “La Venere”. Altre due realizzate “al grezzo”, inoltre, saranno abbattute. A renderlo noto è il sindaco vicario, Angelo Pasini, che spiega: “In accordo con il nuovo impresario del piano di lottizzazione La Venere, abbiamo rimediato in questi giorni a una questione che si trascinava da un decennio, ed è relativa alla bizzarra scelta urbanistica che ideò i “Piani Particolareggiati in Zona Agricola”, per la realizzazione di case ad uso civile in via Cascinetto due Ponti, che nel caso di specie vedeva un annesso allevamento di bestiame a poca distanza.

    Finalmente, abbiamo provveduto a stipulare una nuova convenzione urbanistica tra il Comune di Vignola e il nuovo soggetto attuatore (la società “Corte Nuova S.r.l.”), per procedere al rilascio (previa definizione del procedimento edilizio) dei successivi permessi ed autorizzazioni previsti dalle normative vigenti. Di fatto, titoli abilitativi idonei alla regolarizzazione definitiva di quanto rilevato in loco.

    Questa Amministrazione – prosegue Pasini – ha perseguito l’obiettivo del rilevante interesse pubblico, stante la complessità dei risvolti socio-economici in capo ai proprietari delle case lì realizzate, del completamento di strade e impianti a rete: acqua, luce e gas, indispensabili agli insediamenti di tipo civile realizzati a suo tempo. Nella nuova convenzione abbiamo anche voluto evitare il pieno sfruttamento in loco dell’indice di edificabilità originariamente assegnato al comparto (art. A-21 della legge regionale 24-3-2000 n. 20), che avrebbe procurato un eccessivo e insostenibile carico urbanistico nell’area in parola.

    Con il provvedimenrto adottato, due palazzine troppo vicine ad un allevamento di bestiame non saranno costruite. Altre due, realizzate al grezzo, saranno invece abbattute. L’impegno dell’Amministrazione e degli uffici comunali si è concentrato nella ricerca di soluzioni che garantissero, nella assoluta legittimità, la possibilità di sanare una situazione con risvolti sociali ed economici divenuti insostenibili e da troppo tempo – un decennion – irrisolti. Ringrazio anche per il suo impegno il soggetto privato, con il quale abbiamo potuto concordare soluzioni corrette, eque ed efficaci”.