A Nonantola riapre il Centro Diurno per gli Anziani



    L’Amministrazione Comunale di Nonantola informa che ha riaperto il Centro Diurno Anziani di Nonantola, chiuso a causa dell’Emergenza Coronavirus dall’8 marzo scorso.

    Questa è sicuramente un’altra ottima notizia per tutta la nostra comunità – spiega il Vicesindaco Gian Luca Taccini – ma soprattutto per gli anziani che potranno riprendere a frequentare il centro e per le loro famiglie. Inoltre il Servizio riaprirà offrendo due importanti novità. La prima è l’opportunità per l’utenza di fruire della cena (il servizio difatti non chiuderà più alle 17,30 bensì alle 19,30) mentre la seconda novità è rappresentata dall’apertura nella giornata del sabato. Questi cambiamenti permetteranno di aumentare l’utilizzo del servizio e saranno una forma di sollievo per i caregiver”.

    Il Centro Diurno – prosegue Taccini – infatti, era frequentato fino a marzo da un gruppo di circa 30 anziani residenti nei Comuni dell’Unione del Sorbara  ma, in ottemperanza alle linee guida regionali, potranno frequentare la struttura al massimo gruppi di 7 utenti e per questo è stata prevista una frequenza modulare che permetterà a tutti di usufruire del servizio. L’attesa per la riapertura è stata maggiore rispetto ad altri servizi socio-sanitari, perché la popolazione anziana è quella più vulnerabile e a rischio durante un’emergenza sanitaria che purtroppo non ci siamo ancora lasciati alle spalle definitivamente.

    “Anche le modalità di trasporto e pasti – conclude il Vice Sindaco – hanno dovuto subire degli accorgimenti per potersi compiere in sicurezza e sia il personale che gli anziani hanno dovuto effettuare i tamponi”.

    L’Amministrazione Comunale di Nonantola intende ringraziare tutte le figure socio-sanitarie (i Medici, gli Infermieri, gli OSS, gli Educatori, le Assistenti Sociali e tutte le altre figure sanitarie) che nell’emergenza si sono prodigati per garantire i servizi essenziali e che ora, in questa fase di ripartenza, si stanno impegnando per un lento ritorno alla normalità, garantendo alle fasce più fragili della popolazione servizi di un grande valore assistenziale e umano.