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La rock opera “The summit” sabato sera ai Giardini d’Estate di Modena

A causa dell’emergenza pandemia non si è potuta svolgere a teatro quand’era in programma nell’ambito del Festival “L’altro suono”. Ma ora “The summit”, rock opera esito del progetto “Rock all’Opera” del Comunale Pavarotti con il Centro Musica, si presenta al pubblico in prima assoluta nel verde di corso Canalgrande sabato 25 luglio alle 21 sul palco dei “Giardini d’Estate” a cura di Ert, nell’Estate modenese del Comune, con sostegno di Fondazione di Modena e Gruppo Hera.

L’ingresso costa 5 euro, con posti contingentati e prenotazione obbligatoria via e-mail (biglietteria@emiliaromagnateatro.com) alla biglietteria del Teatro Storchi (da giovedì a sabato 10 – 14, tel. 059 2136021) o, in caso di disponibilità, anche al botteghino ai Giardini Ducali (da un’ora prima dello spettacolo).

Protagonisti Gaia Bedini alla voce, Nicolò Bertoni alla batteria, Mattia Fazio a basso e contrabbasso, Luca Bonfiglioli e Michele Zanasi alle chitarre, con la collaborazione di Alex Class (musicista), Lalo Cibelli (cantante/attore), Tommy Togni (autore). Firma la regia Tony Contartese.

Le canzoni di “The Summit” affrontano la dualità fra desiderio di partire e nostalgia di casa. I brani si muovono fra memorie, amore familiare, richiamo della libertà, frenesia della partenza e malinconie: “The Summit” indaga la tematica del viaggio sviluppandola in una sfera personale ma che arriva a toccare le corde di tutti.

Fra le canzoni dell’album, l’autrice Gaia Bedini ne ricorda cinque: “‘Amber’ è un inno alla memoria, incastonata nell’ambra appunto, e all’amore familiare che persiste a ogni lontananza. ‘Fish Out of Water’ rappresenta la paura di essere inadeguati e di non essere compresi nelle proprie intenzioni, è un richiamo per la libertà più viscerale di essere come si vuole. ‘Golden-eyed girl’ è una canzone allegra e ritmata che rappresenta la frenesia del viaggio, la fierezza di essere per strada e la luce delle cose nuove. ‘How Far is Far’ è una malinconia dolce e delicata, che ricorda la mia pianura emiliana nell’arsura estiva e i miei primi amori sbocciati all’ombra degli alberi. ‘Vagabond Blood’ è come rassegnarsi alla propria natura, abbandonarsi ad essa, conoscendo però la solitudine che ne deriva”.

Giunto alla quinta edizione, “Rock all’opera” è un’iniziativa nata in collaborazione fra Teatro Comunale-L’Altro Suono Festival e Centro Musica di Modena. Lo spettacolo è l’esito di un progetto regionale per residenze artistiche promosso dal Centro Musica nell’ambito di Sonda e coinvolge una realtà emergente selezionata attraverso un concorso aperto alle band dell’Emilia-Romagna.

Il gruppo vincitore partecipa a una residenza artistica di una settimana alla Torre del Centro Musica, seguito nella composizione, esecuzione e messinscena di una rock opera / concept album. I tutor nel 2020 sono stati Alessandro Po, arrangiatore, contrabbassista e coordinatore di Rock all’Opera, il cantante Lalo Cibelli e il paroliere Tommy Togni. L’obiettivo è portare al pubblico la proposta di nuovi talenti emergenti del panorama rock e pop del territorio, incoraggiando la creatività dei giovani e rivalutando un genere di teatro musicale ancora poco frequentato.

Tutti gli appuntamenti dei Giardini d’Estate si svolgono in sicurezza e applicando le disposizioni dei decreti anti Covid – 19 (mascherine, distanziamento, disinfettanti…) con l’assistenza sul posto del personale di sala e informazioni sul sito internet di Ert (www.modena.emiliaromagnateatro.com).

I Giardini d’Estate tornano domenica 26 alle 21 con il secondo concerto del Modena Jazz Festival 2020 (ingresso gratuito su prenotazione) con un quartetto d’eccezione: Valerio Pontrandolfo sax, Jimmy Villotti chitarra, Luca Pisani contrabbasso, Massimo Chiarella batteria.

Il programma è anche sul sito del Comune (www.comune.modena.it/estate2020).

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