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Bologna, le proposte di CNA al Comitato Tecnico Scientifico per la riapertura serale dei ristoranti

Foto di Yenni Vance da Pixabay

Orario di chiusura in linea con l’eventuale coprifuoco, prenotazione obbligatoria, raccolta delle indicazioni riguardanti i commensali (residenza, recapito telefonico, eventuale stato convivenza) con conservazione dei dati, a disposizione delle autorità, per due settimane. Poi, misurazione della temperatura. Oltre, naturalmente, al rispetto di tutti i parametri legati al distanziamento già previsto dai protocolli.

Sono questi i contenuti del documento che CNA ha inviato al Comitato Tecnico Scientifico per consentire l’apertura delle attività di ristorazione nelle ore serali limitatamente alle zone gialle. Obiettivo dell’iniziativa è integrare i protocolli e le linee guida in essere con istruzioni e misure per rendere omogeneo il sistema di regole per le regioni in fascia gialla.

“La vaccinazione – aggiunge Max Poggi, Presidente Cna Agroalimentare Bologna – sarà l’unica soluzione definitiva al coronavirus, ma visti i ritardi che si profilano l’unica soluzione è creare luoghi e locali Covid free. Inserire il tampone obbligatorio, quale tracciamento sanitario ci sembra l’unico strumento ragionevole in alternativa al virus”.

Il documento messo a punto dalla CNA parte dalla premessa di contemperare la strategia di contrasto del virus all’esigenza di scongiurare di ampliare la crisi del comparto ristorazione ed eventi, che si riflette sull’intero settore dell’agroalimentare.

Nel documento inviato al CTS, la CNA propone un rigoroso assetto di regole per favorire il prolungamento degli orari in sicurezza facendo leva sulla positiva esperienza maturata dalle attività di ristorazione nell’organizzazione del servizio offerto.

Si può ipotizzare di prolungare l’orario delle attività condizionandola ai vincoli del consumo al tavolo e dell’ingresso nel locale entro le ore 21. Il documento della CNA indica inoltre la prenotazione quale ulteriore condizione necessaria per accedere ai locali. All’atto della prenotazione dovranno essere fornite alcune informazioni: nome, cognome e telefono di chi effettua la prenotazione, numero delle persone e dichiarazione sullo stato di convivenza dei commensali.

Le informazioni fornite dovranno essere conservate dall’esercente per i 14 giorni successivi per l’eventuale trasmissione alle Autorità competenti in caso di necessità. La prenotazione obbligatoria consentirebbe di evitare la formazione di assembramenti in prossimità dei locali. Con l’avvio della campagna vaccinale e la necessaria accelerazione del programma sarebbe fondamentale consentire il prolungamento di orario nelle zone gialle alle attività di ristorazione.

CNA inoltre propone l’avvio di un confronto per definire un formato organizzativo per riti e manifestazioni che tradizionalmente prevedono lo svolgimento di banchetti, buffet e servizi di catering, ad oggi vietati sull’intero territorio. Al riguardo l’Associazione suggerisce alcune proposte a integrazione dello schema predisposto l’autunno scorso da Regioni e province autonome. Ad esempio, informare le autorità competenti con un preavviso di 7 giorni in merito all’evento indicando orari, luogo e partecipanti.

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