L’innovazione europea ha l’accento emiliano. Una startup di casa nostra tra le finaliste EU Datathon 2021



Innovazione, mobilità femminile, una risposta alla paura verso il futuro: il tutto comodamente racchiuso in un’app. Quando l’innovazione affronta le dinamiche imposte delle nuove necessità sociali post Covid-19, e incontra la propositività di giovani talenti, il risultato è un vantaggio sociale globale.

Eccezionale la concezione sviluppata dai tre talenti del team ITER IDEA: Guido Mazza, Matteo Carbone (modenesi) e Sara Baroni (sassolese), sulla tematica “Un’economia che lavora per le persone”, una delle tre sfide a cui l’Europa ha chiesto una risposta tramite il contest EU Datathon 2021, che ha visto l’Italia primeggiare fra proposte provenienti da tutta Europa e ben oltre: 47 i paesi rappresentati, inclusi 24 Stati membri dell’UE.

La sfida a cui i ragazzi sono chiamati a rispondere, entro il prossimo 25 novembre, è quella di: “Sviluppare un’app che contribuisca a plasmare il nostro futuro digitale e a portare il valore dei dati aperti a ogni tipo di pubblico: dalle PMI, ai ricercatori e alle ONG, passando per i responsabili politici e i governi, fino a tutti nell’UE e oltre. Sviluppate con il supporto di EU Datathon 2021, le app saranno commercializzabili e offriranno un grande valore a più comunità di utenti”.

 

Un gioco da ragazzi rispondere a tutte queste necessità.  Su cosa si basa esattamente la vostra app, Wonder Wanderlust Women?

G- L’app è ideata per fornire una risposta concreta all’incertezza di molte giovani donne verso il futuro. Attraverso una serie di open data europei il portale fornisce indicazioni rilevanti per il rilancio della mobilità femminile ed un tangibile connubio fra esperienze pregresse sia educative che lavorative, permettendo alle donne di valorizzare sé stesse attraverso le proprie competenze professionali e personali.

M- Il nostro obiettivo è quello di fornire alle donne un prospetto di vita su cui basare i primi passo verso la vita che sognano: che si tratti dell’ambito di studi, di quello lavorativo, o semplicemente della volontà di confronto con un panorama estero. L’app pone all’attenzione delle utenti suggerimenti latenti, altamente personalizzati, relativi tematiche universitarie o altri benefit legati ad una determinata capitale/regione europea.

Da dove arriva la scelta di sviluppare un’app legata ad un contesto puramente femminile?

S- L’idea è nata in risposta ad una necessità sociale che ora, a causa della pandemia, si è fatta ancora più impellente. L’occupazione femminile è stata la più penalizzata dalla situazione dovuta al Covid-19.

Abbiamo identificato una serie di fattori selettivi, come le aziende che vantano una certificazione Equal Salary, il tasso di occupazione femminile, il costo medio della vita ed il gender-gap, per sviluppare un algoritmo che renda possibile mostrare una panoramica accurata sulle reali condizioni lavorative / di vita nei differenti territori UE.

Il potenziale di sviluppo del portale potrà essere esteso riportando annunci di lavoro e sinergie universitarie, finalizzate a sviluppare una valorizzazione aziendale di quelle realtà lavorative che rispettano i pronostici europei relativi la piattaforma d’azione di Pechino e gli obiettivi EIGE.