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Castelfranco Emilia: femminicidi, preoccupazione Cgil

Il sindacato dalla parte delle donne con la presenza della rete delle Camere del Lavoro sul territorio

La Cgil di Modena e Castelfranco Emilia si uniscono al cordoglio per l’uccisione di Gabriela Trandafire e della figlia Renata Alexandra avvenuti a Castelfranco Emilia.

Due femminicidi avvenuti per mano del marito di Gabriela che non accettava la separazione, ancora una volta un uomo che si ritiene il padrone assoluto della vita della compagna.

“La Cgil – dichiara Aurora Ferrari della segreteria confederale – ha espresso più volte la preoccupazione verso questo fenomeno, aumentata dal fatto che i due anni di pandemia e i periodi di convivenza forzata hanno fatto registrare un incremento consistente dei casi di violenza all’interno dei nuclei famigliari”.

A tutto ciò si aggiungono i dati molto preoccupanti della occupazione femminile, anche nella nostra provincia, dove nel biennio 2020/21 si è perso il 4% di posti di lavoro.

Sono aumentate esponenzialmente le dimissioni entro il primo anno di vita del bambino e le richieste di part-time involontari.

“Bisogna agire subito, attraverso la scuola e la cultura – continua la dirigente della Cgil – ma è necessario ed urgente che le pubbliche amministrazioni si dotino di strutture in grado di accogliere velocemente le donne che decidano di abbandonare il proprio nucleo famigliare. Bisogna poi intervenire urgentemente per eliminare il divario salariale tra uomini e donne perché è evidente che in caso di scelta il salario più basso sarà sempre quello sacrificabile. Serve infine un cambio di paradigma culturale, è necessario che il lavoro di cura diventi un carico dell’intera società e non solo delle donne”.

“E’ un fatto gravissimo, accaduto sul territorio di Castelfranco Emilia – continua Antonio Puzzello (foto) coordinatore Cgil dell’Unione terre del  Sorbara – la Cgil con le sue Camere del Lavoro è e resta ancora di più al fianco delle donne che necessitano di aiuto, proprio per questo motivo si è messa a disposizione degli sportelli antiviolenza sulle donne presenti anche sul nostro territorio, attraverso la propria rete di camere del lavoro, nonché attraverso la disponibilità dei propri dipendenti nella consapevolezza che un lavoro sinergico in questi casi può essere di grande aiuto”.

 

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