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Prevenire le patologie croniche, a Castelfranco Emilia il progetto sperimentale ‘Sani stili di vita’

Gli incontri sono rivolti a cittadini che presentano fattori di rischio cardiovascolari e promuovono uno stile di vita sano con sport e buona alimentazione

Un nuovo approccio assistenziale che fa tesoro delle criticità emerse durante la fase Covid e orienta il cittadino a mantenere uno stile di vita sano e costante nel tempo. Nasce da questo obiettivo il progetto chiamato ‘Sani stili di vita per la prevenzione delle patologie croniche’, frutto dell’esperienza clinica quotidiana dell’attività ambulatoriale. Il format, sviluppato in incontri mirati, è partito in via sperimentale nel Distretto di Castelfranco Emilia, con l’obiettivo di ampliarsi prossimamente in altri territori della provincia.

Il progetto ha coinvolto diversi professionisti ed è stato ideato e sviluppato dalla dottoressa Caterina Ricci, cardiologa ambulatoriale dell’Azienda USL di Modena, assieme al dottor Matteo Morandi del Dipartimento di Cure Primarie di Modena, con il supporto e la collaborazione del Dipartimento di Cure Primarie nell’ambito dei progetti aziendali che fanno capo al PL20 del Piano Regionale della Prevenzione. L’intervento ha richiesto una fase organizzativa articolata con il coinvolgimento di tanti attori della salute, a partire dalla Direzione del Distretto Sanitario di Castelfranco Emilia, Medici di Medicina Generale, dietiste, medici ed operatori della Medicina dello Sport, infermieri di comunità, con un grande lavoro di squadra e valorizzazione di tutte le competenze.

Il progetto prevede tre incontri con i cittadini (due già realizzati nei mesi di ottobre e novembre su alimentazione e sport, un terzo in programma a gennaio 2023) che presentano fattori di rischio cardiovascolari sull’alimentazione sana e sostenibile, sull’attività motoria e sulla valorizzazione della ricca offerta di percorsi promossi sia dall’Azienda USL di Modena che dalle associazioni di volontariato.

I partecipanti agli incontri, che sono stati individuati direttamente dagli MMG del Distretto di Castelfranco, verranno monitorati e successivamente chiamati regolarmente dall’infermiere di comunità per rafforzare i messaggi e verificare nel tempo l’andamento della loro salute.

“Lo spunto per avviare l’intervento è stata la recente pandemia Covid, che ha inevitabilmente peggiorato il carico di cronicità di cittadini che hanno fattori di rischio cardiovascolari come diabete mellito, ipertensione arteriosa, dislipidemia, sovrappeso/obesità, fumo e sedentarietà  – spiega la dottoressa Caterina Ricci –  E’ quindi necessario pensare anche ad un nuovo approccio assistenziale per questi pazienti al fine di ridurre il loro carico di cronicità e lavorare su una sana alimentazione ed una regolare e costante attività fisica. Tutto ciò ha la potenzialità di alleviare lo stato di cronicità, anche in chi è già portatore del fattore di rischio, con il risultato di abbassare il carico farmacologico, migliorare il controllo dei parametri e in alcuni casi anche di ritornare in una situazione di assenza di malattia, con un impatto favorevole anche sulla sostenibilità del sistema sanitario. E’ nostra intenzione procedere ad esportare questa iniziativa, per ora progetto pilota a Castelfranco Emilia, anche in altri Distretti al fine di rendere tale iniziativa una risorsa strutturata di presa in carico anche nel campo della prevenzione cardiovascolare”.

“Sono molto soddisfatta che sia stato scelto il Distretto di Castelfranco come prima sede territoriale – aggiunge la Direttrice del Distretto, Barbara Borelli -. Gli incontri, che si svolgono presso la Casa della Salute di Castelfranco, rappresentano una continuità sulle diverse progettualità già in corso e ci avvicinano sempre di più alla trasformazione in Casa della Comunità, cogliendo il significato di struttura ove, oltre alle funzioni più propriamente di cura, siamo proattivi con attività di prevenzione e promozione nelle sue diverse forme”

 

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