Imprenditore di Castelfranco Emilia arrestato per bancarotta fraudolenta

Sequestrati danaro e beni per 900.000 euro



Nella mattinata odierna, su delega della Procura della Repubblica di Bologna, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Modena hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale felsineo nei confronti di un imprenditore di Castelfranco Emilia, a capo di un gruppo operante nel settore della ristorazione, gravemente indiziato dei delitti di bancarotta fraudolenta, indebita percezione di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio.

Il provvedimento cautelare eseguito oggi giunge all’esito di un’articolata e complessa attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena.

Le investigazioni svolte hanno consentito di accertare che gli indagati (complessivamente cinque, compreso il destinatario della misura cautelare personale), nello loro qualità di amministratori di fatto e di diritto di una società dichiarata fallita nel settembre 2020, avrebbero sottratto alla disponibilità della procedura fallimentare i libri, i registri e le altre scritture contabili previste dalla legge al fine di creare pregiudizio ai creditori, nonché distratto dalle casse sociali oltre 660 mila euro – in gran parte utilizzati per fini personali – cagionando il dissesto della società e un passivo fallimentare di oltre 1,4 milioni, riferito a debiti nei confronti di dipendenti, Erario e fornitori.

L’attenta analisi della documentazione societaria e bancaria eseguita dai finanzieri di Modena ha permesso, altresì, di ricostruire operazioni di autoriciclaggio per complessivi 150 mila euro, poste in essere attraverso il trasferimento del provento illecito derivante dei reati fallimentari contestati in altre attività economiche ovvero a favore di altre società dello stesso gruppo imprenditoriale.

Infine, sono stati acquisiti gravi elementi indiziari sulla sistematica indebita percezione di contributi pubblici erogati in relazione alla crisi economica provocata dall’emergenza pandemica da Covid-19, da parte di altre aziende operanti nello stesso settore della fallita e riconducibili al destinatario della misura cautelare personale, le quali, mediante la formazione di documentazione e dati falsi, avrebbero ottenuto indebitamente somme per mezzo milione di euro.

Al dominus del gruppo societario, nel corso delle operazioni eseguite oggi dai militari della Guardia di Finanza, sono stati sequestrati beni mobili ed immobili, conti correnti e disponibilità finanziarie, in esecuzione della contestuale ordinanza di misura cautelare reale emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Bologna, fino alla concorrenza di 900 mila euro.

La misura cautelare personale e reale è stata emessa nell’ambito della fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie, e, in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.

L’odierna operazione testimonia l’attività svolta dalla Procura della Repubblica di Bologna e dalla Guardia di Finanza per contrastare le condotte distrattive nell’ambito delle vicende fallimentari, mediante le quali sono sottratte somme dovute ai creditori, e le ipotesi di indebito ottenimento di contributi pubblici, con particolare riferimento a quelli erogati per sostenere l’economia nella fase dell’emergenza pandemica da Covid-19.