Congresso di Italia del Futuro, giovani e professionisti pronti a correre in tutta la provincia

Nostrini: “I modenesi negli ultimi dieci anni sono cambiati, dobbiamo ascoltare paure e diffidenze dei cittadini”



Italia del Futuro si è riunita per il suo secondo congresso. L’evento è stato aperto dai saluti istituzionali del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli. L’iniziativa è stata anche un’occasione per proiettarsi verso il 2024 ed in particolare verso l’appuntamento elettorale che interesserà diversi comuni della provincia.

“Dopo sei anni di lavoro le elezioni amministrative del 2024 rappresentano il primo grande banco di prova per noi – afferma il presidente di Italia del Futuro, Davide Nostrini -, la scelta del consiglio è quella di affrontare questa sfida insieme al territorio, cercando di coinvolgere decine di persone che hanno voglia di dare un contributo alla propria città unendosi a liste civiche strutturate. Negli anni abbiamo raccolto diverse centinaia di adesioni ed ora vogliamo tradurre tutto l’entusiasmo delle persone che abbiamo incontrato in un impegno politico attivo”.

Stiamo coinvolgendo anche chi ha già partecipato alla vita politica ed ora ha voglia di dare un contributo positivo, soprattutto per supportare i giovani che vogliono intraprendere la strada della vita amministrativa – aggiunge Nostrini -. In queste settimane abbiamo incontrato numerose associazioni di categoria in tutta la provincia e a gennaio continueremo questo percorso di ascolto parlando anche con il mondo del volontariato e delle imprese”.

E a proposito di elezioni amministrative, Italia del Futuro pensa anche alla rete di alleanze: “Pensiamo che in questa fase molto complessa a livello di scelte nelle candidature sia importante prima concordare la visione delle nostre città, la politica deve lavorare sulla mediazione. È importante accantonare loghi e singoli rapporti tra persone e ragionare insieme in un percorso che metta insieme liste differenti, ma che condividono quel lato di fondo di visione progressista della città, alternativa al modello conservatore che negli ultimi anni è cresciuto perché non siamo stati capaci di raccogliere paure e difficoltà delle persone del territorio. Faccio mie le parole di Edoardo Patriarca, presente all’iniziativa, i modenesi di dieci anni fa non sono quelli di oggi, e questo deve essere il nostro faro”.

Diversi i temi di attualità affrontati poi nei tavoli di lavoro organizzati nell’ambito del congresso: “Il nostro territorio nei prossimi anni vivrà sfide consistenti, a partire dall’impoverimento della classe media e della sanità pubblica, arrivando alle scelte ambientali. Il compito della futura classe dirigente sarà quello di costruire un percorso in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini in materia di servizi, considerato l’andamento demografico, di garantire abitazioni con un affitto contenuto. Probabilmente, la più grande sfida per noi politici sarà riuscire a comunicare la nostra visione della Modena del futuro trasformando le parole in atti concreti”.