Fabbrico: mentre fanno le pulizie “ripuliscono” la casa. Due donne denunciate per furto in abitazione in concorso



Impegnate a casa della vittima per effettuare le pulizie, approfittando dell’assenza del proprietario che le ha lasciate sole per circa tre ore, avrebbero asportato alcuni attrezzi agricoli del valore di 700 euro e la somma in denaro di 400 euro. Per questi motivi, con l’accusa di furto in abitazione, i carabinieri della stazione di Fabbrico hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Reggio Emilia due donne, rispettivamente di 31 e 47 anni, entrambe residenti in un comune della bassa reggiana.

Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.

La vittima, un uomo 66enne, i primi di giugno del 2023, si presentava presso la stazione dei carabinieri di Fabbrico per denunciare il furto in abitazione di alcuni attrezzi agricoli del valore di 700 euro e la somma in denaro di 400 euro. L’uomo in sede di denuncia riferiva di aver contattato tramite cellulare, su un’utenza telefonica, un’addetta alle pulizie professionista avendo trovato un annuncio di lavoro su un sito internet. Presi accordi telefonici, fissavano la data delle attività di pulizia per il 16 maggio. La vittima riferiva che quel giorno si presentavano due donne: colei che aveva pubblicato l’annuncio, una 31enne accompagnata per essere aiutata nelle operazioni di pulizia da altra donna, ovvero la 47enne. Il proprietario di casa, quindi, decideva di lasciar lavorare le due donne allontanandosi dalla propria abitazione per circa tre ore.

Al suo ritorno il 66enne pagava le donne in contanti per il lavoro effettuato con una somma di 450,00 euro salutandole. Successivamente l’uomo si accorgeva della mancanza di un vaso contenente monete per 400 euro e della mancanza di alcuni attrezzi da lavoro: ammanchi attribuiti alle due donne non essendo entrato nessun’altro in casa. Formalizzata la denuncia, i carabinieri davano avvio alle indagini, partendo dagli accertamenti dell’utenza telefonica utilizzata da una delle due donne, che effettivamente risultava essere intestata al nome con il quale la donna si era presentata alla vittima. I militari invitavano la donna in caserma, confermando che l’utenza telefonica era di sua proprietà. Successive indagini ed accertamenti permettevano di identificare anche la seconda donna di 47, la quale risultava gravata da precedenti penali specifici per furto. In sede di riconoscimento fotografico, la vittima riconosceva le due donne. Avendo acquisito a carico delle due elementi circa la loro presunta responsabilità, i carabinieri procedevano alla loro denuncia.