PNRR: finanziati cinque progetti di ricerca dell’Azienda USL IRCCS

L’Istituto di Reggio Emilia figura come capofila in due progetti su screening del tumore al seno e mesotelioma, per un valore complessivo di 1,9 milioni di euro, e come unità operativa in altri tre progetti che riguardano lo screening e il trattamento del cancro colorettale e la spondiloartrite



L’Ausl-Irccs di Reggio Emilia si conferma protagonista della ricerca in ambito sanitario, aggiudicandosi il finanziamento di ben cinque progetti nell’ambito del bando PNRR 2023, i cui risultati sono stati resi noti in questi giorni. SI tratta del secondo bando PNRR, lanciato ad aprile 2023 a dal valore complessivo di oltre 310 milioni di euro, finalizzato a potenziare il sistema della ricerca biomedica in Italia, come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e grazie al finanziamento “NextgenerationEu” dell’Unione europea.

In due di questi progetti l’Ausl-Irccs figura come capofila. Il primo è coordinato dal dr. Paolo Giorgi Rossi, Direttore della Struttura di Epidemiologia, e riguarda lo screening del cancro al seno, che rappresenta una delle principali cause di morte per cancro nelle donne di tutto il mondo. I programmi di screening basati sulla mammografia sono stati implementati per aumentare le possibilità di diagnosi precoce, ma la loro efficacia nelle donne ad alto rischio, come quelle con una mutazione BRCA1/2, è limitata. Il progetto di ricerca consiste in uno studio multicentrico, controllato e randomizzato, che studia l’uso della mammografia con contrasto come alternativa alla Risonanza Magnetica nella sorveglianza delle donne ad alto rischio. Il progetto biennale ha ottenuto un finanziamento di 923 mila euro, di cui 434 mila euro andranno al capofila di Reggio Emilia.

Il secondo progetto è coordinato dalla dr.ssa Alessia Ciarrocchi, Coordinatrice del Laboratorio di Ricerca Traslazionale, ed è finalizzato a migliorare l’immunoterapia in pazienti affetti da mesotelioma pleurico maligno, un tumore per il quale al momento esistono limitate opzioni terapeutiche. Si tratta di una patologia rara, la cui incidenza è però in aumento in molti Paesi industrializzati e presto diventerà un problema rilevante nelle aree in via di sviluppo. Il progetto multidisciplinare mira a sviluppare una definizione multidimensionale dell’ecosistema del mesotelioma, con l’intento di identificare nuovi potenziali bersagli per la terapia immunitaria e informazioni sui determinanti molecolari che possono condizionare la risposta alle terapie con inibitori dei checkpoint immunitari. Il progetto biennale ha ottenuto un finanziamento di 1 milione di euro, di cui 350mila euro destinati a Reggio Emilia.

Tre sono invece i progetti coordinati da altri enti, in cui l’Ausl-Irccs figura come unità operativa. Il primo è coordinato dall’Irccs Humanitas di Milano e vede coinvolta la Struttura di Reumatologia di Reggio Emilia diretta dal prof. Carlo Salvarani. Il progetto di ricerca ha lo scopo di migliorare il trattamento delle spondiloartriti, una tipologia di artrite infiammatoria che limita notevolmente la qualità della vita del paziente, studiando il rapporto tra la disbiosi vaginale, cioè uno squilibrio della flora batterica vaginale, e l’infiammazione articolare.  Tale studio è di importanza strategica poiché alcuni dati preliminari suggeriscono la presenza di una disbiosi del tratto genitale nei pazienti di sesso femminile con nuova diagnosi di spondiloartrite, che potrebbe giocare un ruolo importante nell’attività di malattia e nella risposta alla terapia. Pertanto l’identificazione e la correzione di tale disbiosi potrebbero portare ad una terapia individualizzata sesso-specifica efficace nei pazienti di sesso femminile con spondiloartrite. Il progetto biennale ha ottenuto un finanziamento di 960 mila euro, di cui 225 mila per l’unità operativa di Reggio Emilia.

Il secondo progetto riguarda il trattamento del carcinoma metastatico colorettale, è coordinato dall’Istituto Pascale di Napoli e coinvolge la Struttura di Oncologia di Reggio Emilia diretta dal dr. Carmine Pinto. Nel carcinoma metastatico colorettale gli anticorpi monoclonali anti-EGFR hanno mostrato generalmente buoni risultati clinici. Tuttavia, questo non succede per tutti i pazienti, e anche chi ha inizialmente una buona risposta è soggetto a una successiva progressione della malattia.  Il progetto indagherà i meccanismi di resistenza ai trattamenti disponibili, in modo da avere maggiori informazioni e migliorare e personalizzare i trattamenti. Il progetto biennale è stato finanziato con 942 mila euro, di cui 142 mila destinati all’unità operativa di Reggio Emilia.

Il terzo e ultimo progetto riguarda lo screening del carcinoma colorettale, è coordinato dall’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e vede coinvolta la Struttura Centro Screening Oncologici diretta dalla dr.ssa Cinzia Campari. Il progetto mira a esplorare l’impatto in termini di accettabilità e di resa in neoplasie avanzate di un protocollo di screening personalizzato in base al rischio, che preveda approcci di screening più intensivi per i soggetti ad alto rischio. Il progetto biennale ha ottenuto un finanziamento di 950 mila euro, di cui 260 mila destinati all’unità operativa di Reggio Emilia.

I cinque progetti elencati vanno ad affiancarsi ad altri due progetti finanziati dal PNRR nell’ambito del primo bando: il primo, da capofila, coordinato dal Direttore Scientifico dell’Ausl-Irccs, prof Antonino Neri, sui meccanismi di progressione della malattia del mieloma multiplo, e il secondo, da unità operativa, con il coordinamento della dr.ssa Laura Bonvicini della SOC di Epidemiologia, sulla prevenzione delle malattie cardio-metaboliche in popolazioni migranti e minoranze etniche.