Post alluvione: gli uffici territoriali della Protezione civile di Bologna, Forlì-Cesena e Reggio Emilia siglano un protocollo d’intesa con i comandi provinciali della Guardia di Finanza



La Protezione civile dell’Emilia-Romagna e i comandi provinciali della Guardia di Finanza insieme per vigilare sulla realizzazione delle opere pubbliche previste dalle ordinanze del commissario straordinario per la ricostruzione.

In particolare, gli Uffici Territoriali (UT) di Bologna, Forlì-Cesena e Reggio Emilia dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile sono stati i primi a sottoscrivere con i rispettivi comandi provinciali della Fiamme Gialle specifici protocolli d’intesa con l’obiettivo di controllare al meglio il flusso e l’utilizzo corretto delle risorse erogate dalla struttura commissariale.

In particolare, i protocolli hanno l’obiettivo di rafforzare il sistema di monitoraggio e di vigilanza sull’esecuzione di opere pubbliche (o di servizi di importo pari o superiore a 40mila euro) relative alle ordinanze, che disciplinano i criteri, le modalità e i termini per la determinazione e l’erogazione dei contributi. Le intese rimarranno operative fino al 31 dicembre 2026, con la possibilità di proroga di anno in anno e di venire estese anche ad altre realtà territoriali.

“Abbiamo indicato la ricostruzione post alluvione e la messa in sicurezza del territorio tra le priorità strategiche di questo mandato- ricorda la sottosegretaria con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini-: perché abbiano un esito positivo e vadano incontro alle aspettative di famiglie e imprese, alle competenze tecniche di chi porterà avanti i singoli progetti, va assolutamente affiancato il tema della trasparenza nella gestione delle risorse. Dunque- prosegue Rontini- questi protocolli rappresentano una garanzia di legalità verso le nostre comunità e ringrazio a nome della giunta la Guardia di Finanza per questo modello di collaborazione che spero venga replicato in tutti i territori. Siamo forti dell’esperienza molto positiva del sisma del 2012- conclude la sottosegretaria- nella quale il lavoro congiunto di istituzioni e forze dell’ordine ha permesso di velocizzare i tempi, garantire una ricostruzione pubblica veloce e ormai terminata, senza lasciare spazio a infiltrazioni illecite o opache”.

I protocolli riprendono, come altri analoghi siglati nei primi mesi del 2025 tra Guardia di Finanza e Province, Comuni ed altri enti territoriali attuatori dei lavori, i contenuti di quello stipulato a livello centrale nel dicembre 2023, con il commissario pro tempore alla ricostruzione.

Il protocollo nel dettaglio

Le intese prevedono che, in qualità di soggetti attuatori degli interventi, gli Uffici Territoriali trasmettano tempestivamente informazioni alla Guardia di Finanza per prevenire, individuare e contrastare ogni condotta illecita riguardo l’utilizzo delle risorse finanziarie messe a disposizione per il post alluvione. Nello specifico, ogni ufficio territoriale è tenuto a comunicare con cadenza semestrale, al rispettivo comando provinciale della Guardia di Finanza, dati, notizie, informazioni e analisi di contesto utili e, in particolare, l’elenco degli interventi ammessi a finanziamento specificando il CUP (codice unico di progetto) e il CIG (codice identificativo di gara) del progetto.

Per ciascun progetto finanziato andranno inoltre segnalati: l’ammontare dei finanziamenti pubblici complessivamente concessi; la descrizione della progettualità con la specificazione dell’oggetto delle prestazioni e delle opere da realizzare; il soggetto aggiudicatario (appaltatore); la data di avvio e la data di fine intervento; l’individuazione anagrafica dell’intera filiera delle imprese interessate al progetto, tra cui appaltatori, subappaltatori, altri soggetti economici comunque ricompresi nella progettazione e/o nell’esecuzione dell’opera, compresi i servizi di consulenza (se di importo superiore a 40mila euro); la localizzazione dei cantieri.

Inoltre, ogni UT può segnalare alla Guardia di Finanza, in modo motivato, le misure o i contesti su cui ritiene opportuno siano indirizzate eventuali attività di analisi e approfondimento, fornendo informazioni ed elementi ritenuti utili. Può fornire input informativi qualificati su anomalie, elementi di rischio o di pericolosità per la corretta realizzazione dell’investimento di cui sia venuto a conoscenza in ragione delle funzioni esercitate, selezionati sulla scorta di preliminari approfondimenti e utili per la prevenzione e la repressione di irregolarità, frodi e abusi di natura economico-finanziaria.