Le esportazioni in Emilia-Romagna nel primo trimestre 2025

L’Emilia-Romagna realizza il 12,9% dell’export nazionale, seconda regione in Italia dopo la Lombardia



Flessione pari a -1,1% delle esportazioni regionali nel primo trimestre 2025. Oltre un quarto dell’export regionale è rappresentato da macchinari e apparecchiature, che hanno diminuito le vendite oltre frontiera del -4,6%. In difficoltà il sistema moda -7,1%. Il contributo positivo più importante è venuto dai mezzi di trasporto, +10,5%. Il mercato tedesco ha interrotto una fase negativa durata ventuno mesi (+1,2%). Contenuta discesa dell’export diretto al mercato statunitense (-2,8%).

È quanto emerge dalle elaborazioni dell’Ufficio Studi di Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat relativi alle esportazioni delle regioni italiane.

 

L’andamento complessivo

Fra gennaio e marzo 2025 il valore delle esportazioni emiliano-romagnole ha subito una nuova flessione (-1,1%) rispetto allo stesso periodo del 2024, solo più contenuta di quella sofferta nell’ultimo quarto dello scorso anno, ed è sceso a 20.700,8 milioni di euro, corrispondenti al 12,9% dell’export nazionale.

L’andamento negativo delle esportazioni regionali è apparso in netta controtendenza rispetto a quello in accelerazione e chiaramente positivo del complesso dell’export nazionale (+3,2%).

Tra gennaio e marzo, l’Emilia-Romagna è ritornata ad essere la seconda regione italiana per quota dell’export nazionale, preceduta dalla Lombardia (25,4%) e seguita da Veneto (12,3%), Toscana (10,2%) e Piemonte (9,3%).

 

I settori

Le esportazioni dell’agricoltura, silvicoltura e pesca sono aumentate notevolmente (+25,1%). Sono risultate pari al 2,2% del totale, pari a quasi 463 milioni di euro, con un risultato decisamente migliore di quello ampiamente positivo dell’export agricolo nazionale che è salito dell’8,1%.

Le vendite estere dell’industria alimentare e delle bevande hanno proseguito la crescita rallentando solo leggermente il passo rispetto allo scorso autunno (+9,9%), hanno toccato una quota dell’11,8% del totale e un valore di quasi 2.453 milioni di euro, fornendo il secondo contributo positivo alla dinamica delle esportazioni regionali.

Le esportazioni delle industrie della moda hanno decisamente accentuato la tendenza negativa (-7,1%), e sono scese al 9,5% del totale dell’export regionale, ovvero a quasi 1.962 milioni di euro. L’andamento è risultato sensibilmente negativo per l’industria tessile (-5,9%) e per l’ampio comparto dell’abbigliamento (-5,1%), ed è stato decisamente pesante per la pelletteria (-13,1%).

È risultata più contenuta la tendenza negativa dell’export della piccola industria del legno e del mobile regionale (-2,9%).

Le esportazioni delle industrie chimica, farmaceutica e delle materie plastiche sono aumentate del +3,7% e sono diventate il 10,8% dell’export complessivo, pari a quasi 2.233 milioni di euro.

Dopo un momentaneo lieve recupero alla fine dello scorso anno la tendenza negativa per le vendite estere dell’industria della lavorazione di minerali non metalliferi, cioè dei materiali edili, ceramica e vetro, è ripresa (-1,4%) ed ha ridotto l’export del settore a poco meno di 1.215 milioni di euro, pari al 5,9% del totale.

La fase discendente delle esportazioni dell’industria della metallurgia e dei prodotti in metallo, ovvero del settore della sub fornitura regionale, è proseguita (-3,8%) ed ha ridotto l’export a poco meno di 1.318 milioni di euro, pari al 6,4%.

La tendenza discendente avviata da metà 2023 delle vendite all’estero di apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura si è alleviata nei primi tre mesi dell’anno (-1,1%), e ha fatto scendere l’export a 1.364 milioni di euro, pari al 7,2% dell’export regionale.

Le vendite estere del fondamentale settore dei macchinari e apparecchiature hanno solo contenuto la decisa tendenza negativa avviata dall’inizio del 2024 con una flessione del 4,6%, che le ha fatte scendere a poco meno di 5.229 milioni di euro, pari al 25,3% delle esportazioni regionali.

In deciso contrasto con l’andamento negativo complessivo, le esportazioni di mezzi di trasporto: hanno messo a segno un notevole recupero (+10,5%), che ha fatto salire il valore dell’export a 3.346 milioni di euro, rafforzando la seconda posizione del settore nella quota dell’export regionale (16,2%), posizionandosi di gran lunga come il più consistente contributo positivo all’andamento delle esportazioni regionali.

 

Le destinazioni

Nel corso dei primi tre mesi del 2025 le vendite all’estero dell’Emilia-Romagna dirette in Europa sono state pari al 66% del totale e hanno interrotto con un leggero recupero (+1%) la precedente tendenza negativa che durava quasi ininterrotta da ventuno mesi.

Anche le esportazioni verso la sola Unione europea a 27 hanno invertito la tendenza in positivo con un più rapido recupero (+2,5%) e sono salite a 11.370,6 milioni di euro, pari al 54,9%. Discreto recupero anche per le esportazioni destinate ai soli mercati dell’area dell’euro (+2,1%) che le ha portate a 8.962 milioni di euro, ovvero al 43,3% del totale dell’export regionale, grazie a una leggera ripresa dell’attività economica nel cuore dell’Europa a inizio del 2025.

Il mercato tedesco ha interrotto una fase negativa durata ventuno mesi (+1,2%). Recupero più forte nel mercato francese (+2,5%) e soprattutto in quello spagnolo (+6,1%).

Nei paesi dell’Europa non facenti parte dell’Unione europea, le vendite estere emiliano-romagnole hanno subito una nuova flessione (-5,4%), con un calo più contenuto delle esportazioni dirette verso il Regno Unito (-2,2%) e verso la Turchia (-2,7%).

A partire dall’autunno 2024, ben prima del “liberation day” dell’ amministrazione statunitense, le esportazioni emiliano-romagnole dirette sui mercati americani hanno avviato una tendenza negativa che hanno poi decisamente contenuto nei primi tre mesi del 2025 (-3,3%) scendendo a 3.431,7 milioni di euro, pari al 16,6%.

A questa tenuta ha contribuito una contenuta discesa dell’export diretto al mercato statunitense (-2,8%), ben inferiore rispetto a quella accusata nel trimestre precedente, che lo ha riportato a 2.527,4 milioni di euro e a una quota del 12,4%. A questa variazione negativa si è contrapposto un limitato recupero delle esportazioni sul mercato canadese (+1,4%).

Le esportazioni sui meno rilevanti mercati dell’America centro meridionale, che valgono il 3,3% dell’export regionale, hanno confermato la tendenza negativa e si sono sensibilmente ridotte (-6,4%), nonostante la crescita nel mercato brasiliano (+5,5%).

Forti le difficoltà nei mercati asiatici (-12,1%), verso i quali è stato indirizzato il 12,7% delle vendite all’estero regionali, pari a 2.637,4 milioni di euro. In queste aree sono scese bruscamente le vendite rivolte agli Emirati Arabi Uniti (-4,7%) e nettamente aumentate le vendite in India (+8,9%).

Crollo dell’export regionale sul complesso dei mercati dell’Asia orientale (-19,4%) che è sceso a 1.579,8 milioni di euro che valgono il 7,6% del totale delle esportazioni regionali. In particolare, continuano le difficoltà nelle vendite verso Cina, Hong Kong e Macao ridotte del -15,7% a 585,9 milioni di euro (pari al 2,8% del totale). Nel trimestre sono poi ulteriormente crollate le vendite verso il Giappone (-35,5%).

Cresciute le vendite delle imprese emiliano-romagnole in Africa (+18,9%) e che le ha portate a 639,2 milioni di euro (3,1%). Stabile l’export verso l’Oceania (+0,2%), nonostante la flessione delle vendite sul mercato australiano (-2,1%).