La Conferenza territoriale sociale e sanitaria – CTSS ha espresso oggi parere favorevole sul Bilancio di Previsione 2025 che l’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia aveva approvato con delibera del Direttore Generale n.339 del 04 luglio.
La previsione presenta uno squilibrio pari a 103.298 milioni di euro, in linea con quello delle altre aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna, e tiene conto degli aumenti – rispetto all’anno precedente – dei costi della spesa farmaceutica (farmaci e dispositivi medici), dei rinnovi contrattuali del personale per il triennio 2025-2027, delle utenze (in particolare l’energia elettrica) e dell’incremento del costo delle materie prime e dei servizi.
Nel contesto di una fase complessa per il sistema sanitario pubblico nazionale, il bilancio di previsione rappresenta non solo uno strumento contabile ma una fotografia realistica della tenuta di un modello che sceglie di non comprimere i servizi essenziali né di sacrificare l’universalità dell’accesso.
L’apparente disavanzo, coerente con quanto previsto in tutta la regione, riflette un’impostazione prudenziale che prevede l’iscrizione di tutti i costi potenziali dell’esercizio e solo dei ricavi ad oggi certi, in attesa del completamento del riparto del Fondo sanitario nazionale e dell’assegnazione della quota trattenuta a livello centrale dalla gestione sanitaria regionale per finalità di riequilibrio. È dunque essenziale che il dibattito pubblico non si riduca a una lettura meramente aritmetica dei saldi, ma sappia riconoscere la complessità del contesto e il valore di un’organizzazione dei servizi territoriali che continua a garantire prossimità, continuità e qualità delle cure su tutto il territorio.
Tra i ricavi a oggi registrati c’è la prima tranche di finanziamento del Fondo sanitario regionale assegnata a Reggio Emilia, pari a 1.056.523.806 euro su complessivi 9.908.997.000 euro.
La quota spettante dal Fondo sanitario nazionale 2025 sarà definita dall’Intesa Stato-Regioni, al momento non ancora conclusa in ragione del fatto che l’incremento atteso dei costi, calcolato dagli enti regionali rispetto al 2024, è pari almeno al 3,6%, ben superiore a quello dell’1,8% assegnato al fondo nazionale.
Come ribadito nei giorni scorsi dall’Assessore regionale alle Politiche per la Salute Massimo Fabi, l’ente regionale ha trattenuto a livello centrale una parte rilevante delle risorse che potranno essere assegnate alle aziende con finalità di riequilibrio a fronte dell’andamento annuale.
L’Azienda conferma l’impegno a mantenere elevati standard di qualità nell’erogazione dei servizi anche per l’anno 2025 a fronte della generalizzata difficoltà a reperire risorse mediche e delle professioni sanitarie; ribadisce, inoltre, l’impegno nell’attuazione di interventi straordinari per la riorganizzazione dell’assistenza specialistica, la riduzione dei tempi di attesa, il perfezionamento del nuovo sistema di emergenza-urgenza, la progressiva attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR) in ogni distretto della provincia, con il potenziamento dell’assistenza territoriale.
Si registra l’aumento del 15% delle risorse del Fondo Regionale Non Autosufficienti, grazie al quale la nostra provincia avrà a disposizione 61,3 milioni di euro (+ 8 milioni rispetto al 2024). In accordo con i Comuni, l’impegno sarà destinato all’aumento dell’offerta di posti nelle case di residenza per anziani e nell’assistenza domiciliare a persone non autosufficienti, oltre che nello sviluppo di servizi dedicati a persone con disabilità.
Con il bilancio preventivo viene approvato anche il Piano triennale degli Investimenti 2025-2027 che vede per la nostra provincia la cifra significativa di oltre 100 milioni di euro, distribuita tra i lavori nei cantieri in corso (oltre 59 milioni) e quelli in programmazione (oltre 48 milioni).