A Parma nuovi contratti in aumento: +9,4% a luglio, con 5.780 attivazioni

Bene, anche se più contenuto, l’andamento nel trimestre luglio-settembre, con 14.580 unità (+6,1%). Tutti i settori in crescita, ad eccezione delle costruzioni



Trainati dall’exploit stagionale dei servizi di alloggio e ristorazione, ma sostenuti anche da un buon andamento complessivo di quasi tutti i comparti, i nuovi contratti che le imprese della provincia di Parma prevedono di attivare nel mese di luglio risultano in crescita del 9,4% rispetto allo stesso mese del 2024, con un dato complessivo di 5.780 attivazioni.

Sono inoltre previsti in aumento, seppur in modo meno marcato, anche i dati relativi al trimestre luglio-settembre 2025, con previsioni di nuovi contratti per 14.580 unità, ovvero un +6,1% rispetto al periodo di confronto.

I dati, elaborati dal sistema informativo Excelsior, gestito da Unioncamere, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con l’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia, evidenziano, a proposito dei singoli settori, una situazione di sostanziale stabilità a luglio nell’industria, con un +0,4% per la manifattura (2.290 nuovi contratti) e una tenuta delle costruzioni. Nel trimestre luglio-settembre, invece, il saldo sarà leggermente negativo (-0,5%, con 5.600 nuovi contratti) e del tutto imputabile alle costruzioni, che chiuderanno il periodo con una riduzione del 6,2% dei nuovi contratti, mentre la manifattura segnerà un +0,6%.

Molto più lineare e intensa è la prospettiva di aumento delle attivazioni nel comparto dei servizi, con previsioni di un +18,9% a luglio (2.960 nuovi contratti, cioè 470 in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno) e di un +10,8% nel trimestre (8.530 nuovi contratti, con 830 in più rispetto al periodo luglio-settembre del 2024).

Il principale volano, come si è detto, sarà rappresentato dai servizi di alloggio e ristorazione, ambito nel quale nel mese di luglio sono previsti 720 nuovi contratti, con un aumento del 35,8%; molto rilevanti anche i valori previsti per i servizi alle imprese, che dovrebbero far segnare un aumento del 18,3%, portando così a 1.230 i nuovi contratti, e per i servizi alla persona (+20,0%, con 480 attivazioni. Positivo, infine, anche il dato previsto per il commercio, con 530 nuovi contratti e un aumento dell’1,9%.

Le imprese che a luglio prevedono nuove attivazioni sono pari al 19,0% del totale e nel 17,0% dei casi le attivazioni previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre per l’81,0% saranno a termine, con il restante 2,0% riservato alle altre forme contrattuali non dipendenti e collaborazioni coordinate continuative.

Una quota rilevante di nuove attivazioni pari, al 41,6%, interesserà giovani con meno di 30 anni che, in ambito dirigenziale e delle professioni con elevata specializzazione e competenza tecnica, sono particolarmente richiesti nei ruoli di tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (61,4% dei contratti riservati per l’appunto agli under 30), di tecnici in campo ingegneristico (40,5%) e, infine, di specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie (35,1%).

Nell’ambito delle professioni impiegatizie, commerciali e dei servizi, tra i giovani più occupabili prevalgono gli addetti alla gestione amministrativa della logistica con l’80,6%, gli addetti alle vendite (43,7%) e gli addetti alla segreteria e agli affari generali (43,0%).

Da ultimo, tra gli operai specializzati e conduttori d’impianti e macchine, si prevede che l’89,1% delle attivazioni sarà riservato agli operai addetti a macchinari fissi per l’industria alimentare. A seguire, con il 58,3%, i fabbri ferrai costruttori di utensili e gli operai specializzati installazione/manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche (57,9%).

Luglio 2025 è ancora caratterizzato dal fenomeno dei candidati considerati introvabili da parte delle imprese parmensi, che dichiarano di avere difficoltà nel reperire i profili ricercati nel 39,0% dei casi, di cui il 25,2% per mancanza di candidati e il 9,9% per preparazione non del tutto adeguata degli stessi.

Tra i profili più difficili da inserire negli organici, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica segnaliamo gli specialisti in scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali, per i quali ci si aspetta una scopertura del 92,3%. Inoltre, le imprese ritengono difficile individuare risorse umane nell’85,3% dei casi per quel che riguarda i tecnici della salute e nel 76,9% per i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi.

Nell’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono, soprattutto, gli operatori della cura estetica (64,3%), i professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali (55,7%) e gli addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria (48,7%).

Nel segmento degli operai con elevata qualificazione, le difficoltà s’incontrano soprattutto nella ricerca di operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili, per i quali il mismatching tra domanda e offerta di lavoro è stimato al 100,0%. Seguono molto da vicino i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (91,0%) e più distaccati, ma pur sempre con una percentuale elevata, gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (83,0%).