Trasporti di maiali con temperature estreme: bestie costrette a viaggiare con oltre 45 gradi e senz’acqua

La denuncia di Essere Animali: ecco le crudeltà che avvengono ogni giorno sulle autostrade italiane



Il team investigativo di Essere Animali è tornato a documentare i viaggi di animali vivi diretti verso i grandi macelli dell’Emilia Romagna durante i giorni di allerta meteo per il troppo caldo, quando le temperature interne ai camion possono raggiungere i 50 gradi.

In soli due giorni di monitoraggio sulla A1 in direzione Sud tra Fiorenzuola e Modena, gli attivisti hanno intercettato oltre 40 camion, di cui più della metà viaggiavano durante le ore più calde. Per la maggior parte i mezzi trasportavano maiali provenienti da tutta la Pianura Padana, principalmente destinati alla filiera DOP.

Il caso più grave documentato dall’associazione riguarda un camion proveniente da Cuneo e diretto ad un macello di Faenza, con a bordo 150 maiali. Il trasportatore si è fermato autonomamente in un’area di servizio all’altezza di Modena e ha abbandonato gli animali sotto il sole cocente per almeno un’ora e mezza – la situazione è parsa subito molto grave.

La temperatura all’interno del camion si aggirava attorno ai 45 gradi e gli animali erano in evidente stato di sofferenza: boccheggiavano, presentavano bava alla bocca e un’alta frequenza respiratoria. Erano molto assetati, com’è risultato evidente dalla loro reazione nel momento in cui gli attivisti hanno provato a dare loro conforto con delle bottigliette d’acqua. I maiali infatti non avevano accesso all’acqua: sul mezzo non erano presenti beverini e le ventole erano spente.

Per i viaggi nazionali al di sotto delle 8 ore purtroppo il regolamento europeo sul trasporto di animali vivi non obbliga a rispettare temperature massime, né prevede che gli animali debbano avere accesso all’acqua, una lacuna molto grave nella normativa. Gli autotrasportatori però sono tenuti a recarsi senza indugio verso la destinazione finale e a non arrecare agli animali lesioni o sofferenze inutili, come quella di lasciarli per lungo tempo sotto il sole in prossimità del macello.

È importante segnalare inoltre che, nonostante la richiesta di Essere Animali e la prassi degli scorsi anni, non risulta che nel 2025 il Ministero della Salute abbia emesso una nota integrativa con le raccomandazioni su una “puntuale” applicazione delle indicazioni sulla movimentazione degli animali vivi per garantire una maggiore tutela del benessere animale anche in caso di temperature estreme.

Durante la prima giornata di indagine, un altro camion di maiali è stato seguito fino a un grande macello in provincia di Modena, dove, con l’aiuto di un drone, sono state documentate le fasi di scarico e la presenza di diversi camion che avevano appena lasciato centinaia di maiali: risulta quindi evidente che molti trasporti avvengono ancora nelle ore più calde del giorno, anche in caso di allerta meteo.

Il problema del trasporto di animali vivi con alte temperature riguarda però anche altre specie. Attorno alle 13:30 del primo giorno di monitoraggio, Essere Animali ha segnalato alla Polizia stradale un camion di cavalli proveniente con molta probabilità dalla Francia e diretto a Correggio (RE). Il mezzo viaggiava in uno degli orari più caldi del giorno ed è pertanto molto probabile che la temperatura all’interno del camion fosse superiore ai 35 gradi consentiti dalla normativa UE per i trasporti su lunga distanza (superiori alle 8 ore).

Come Essere Animali denuncia da anni, la normativa attuale in tema di trasporto, il Regolamento N.1/2005, è insufficiente a proteggere gli animali durante questa fase delicata, perché crea una vasta zona grigia non regolamentata e non permette di intervenire in modo appropriato quando il benessere degli animali non è rispettato. In tema di temperature, ad esempio, le leggi attuali forniscono dichiarazioni vaghe sulla necessità che i mezzi di trasporto siano in grado di tutelare gli animali da ‘temperature estreme’ e ignorano totalmente i trasporti nazionali, senza tenere in considerazione altri aspetti importantissimi come i tassi di umidità.

Essere Animali – in collaborazione con l’associazione europea Eurogroup for Animals, di cui è membro attivo – chiede che:

  • vengano drasticamente ridotte le ore di viaggio per tutti i trasporti, vietando i trasporti su lunga distanza e via nave, garantendo tempistiche molto più brevi per tutte le altre tratte, in base alle caratteristiche specie-specifiche (massimo 4h per avicoli e cunicoli, massimo 8h per le altre specie);
  • siano introdotti dei riferimenti chiari per le temperature e l’umidità, vietando tutti i trasporti quando le temperature superano i 25°;
  • siano definiti per tutti i trasporti alcuni parametri fondamentali, come condizioni specifiche per specie e categoria di animali, che prendano in considerazione l’idoneità al trasporto, nonché la disponibilità di spazio e la modalità di somministrazione dell’acqua.

Proprio in questi mesi, Parlamento europeo e Consiglio stanno discutendo della proposta della Commissione europea di revisione dell’attuale regolamento, considerato anche dalle istituzioni UE inadeguato e limitato. Per questo motivo, dal 2023, la Commissione ha proposto una netta revisione al rialzo, per garantire leggi più in linea con gli standard scientifici più recenti e i pareri EFSA specie-specifici. Ma questo lavoro è messo in pericolo dall’ostruzionismo di diversi europarlamentari e di paesi come l’Italia, che durante il Consiglio Agrifish del maggio scorso ha lanciato un punto di discussione apertamente critico circa la revisione del Regolamento, con il supporto di diversi paesi dell’Est Europa e dell’area mediterranea.
«Soltanto due anni fa lo stesso Ministro Francesco Lollobrigida ha riconosciuto che la normativa europea sul trasporto di animali vivi è obsoleta e ha bisogno di essere cambiata, avendo fallito il proprio obiettivo – che ricordiamo è la tutela del benessere animale durante il trasporto. Davanti ai parlamentari italiani il Ministro aveva risposto a un’interrogazione che portava in Aula a Montecitorio le gravissime criticità documentate dalle nostre indagini, sofferenze che non possono essere ignorate. La proposta della Commissione è un buon punto di arrivo dopo anni di inchieste, compresa quella del Parlamento europeo stesso, la Commissione ANIT, che ha documentato per un anno intero tutte le crudeltà del sistema di trasporto di animali vivi.

Chiediamo che l’Italia prenda una posizione chiara a favore di una revisione della normativa che sia in grado di tutelare le condizioni degli animali coinvolti nella filiera alimentare, con un dialogo aperto e trasparente tra tutte le parti coinvolte – dialogo al quale come associazione per la tutela degli animali non ci sottrarremo mai, portando soluzioni concrete che non snaturino l’obiettivo principale di questa legge: proteggere gli animali e favorire la transizione a sistemi di trasporto che non costringano gli animali vivi ad inutili e aggiuntive sofferenze», dichiara Chiara Caprio, responsabile relazioni istituzionali di Essere Animali.