Il giudizio dei cittadini di Sassuolo sulla pulizia della città e la raccolta rifiuti

Emerge con chiarezza un forte bisogno di cambiamento



Il secondo rapporto di Federconsumatori sulla qualità della raccolta dei rifiuti e sulla pulizia della città di Sassuolo consegna una fotografia decisamente negativa, fatta di molte ombre e di poche luci. Nel 2023 il primo rapporto, anch’esso dello stesso segno, aveva indagato la situazione a sei mesi dall’avvio delle nuove modalità di raccolta. Era lecito prevedere, due anni dopo, l’attenuazione dei problemi segnalati da cittadini e cittadine e un miglioramento del “clima” attorno ad elementi così rilevanti per il giudizio complessivo sullo stato della città di Sassuolo.

Così non è stato: il peggioramento dei giudizi rilevato, porta oggi la situazione vicina al livello di guardia, rendendo necessari interventi di profondità. Alcuni di questi erano già stati indicati nel 2023, ed uno di questi, l’area Eco-self, è stato dottato, anche se solo parzialmente, nei giorni scorsi e rappresenta un passo positivo. Oggi il livello di tensione a Sassuolo è decisamente alto, come dimostrato anche dalla partecipazione all’indagine, che ha raggiunto i 562 residenti, con una crescita del 40% sul 2023, in termini di questionari completi.

Tre gli elementi misurati: il livello di pulizia della città, il funzionamento del modello di raccolta dei rifiuti solidi urbani e le attese rispetto alla futura tariffazione corrispettiva puntuale. L’indagine, del tutto autofinanziata,  secondo Federconsumatori è rappresentativa delle valutazioni dei cittadini, ma di certo non è perfetta. La cosa che non ha funzionato, nonostante gli sforzi, è stato il coinvolgimento dei residenti di origine extracomunitaria; tema non nuovo, ma è deludente rilevare lo scarso interesse di una fascia della popolazione attorno al 14% di quella complessiva, in questa indagine – spiega l’Associazione – rappresentata soltanto dall’1,2% dei rispondenti complessivi. Un’area di cittadini sulla quale è indispensabile investire in informazione e crescita di spirito civico, anche sul fronte del trattamento dei rifiuti.

I dati Arpae evidenziano a Sassuolo una incidenza dell’82% della raccolta differenziata e 113 kg per abitante di rifiuti indifferenziati; nel 2022 gli stessi indicatori erano 64,6% e 241 kg. Sulla differenziata, nella classifica degli otto Comuni del Distretto, Sassuolo occupa il penultimo posto, davanti a Palagano. Ma Sassuolo è sostanzialmente appaiata a Formigine (82,4%), mentre ai primi tre posti troviamo Maranello (87,9%), Prignano (86,8%) e Fiorano (86,6%). Un miglioramento netto, una classifica che può migliorare, nel Distretto e a livello provinciale.

Ciò detto il giudizio dei residenti di Sassuolo sulla pulizia della città è durissimo. Se nel 2023 era sintetizzato nel voto 4,2 (scala da 1 a 10), oggi il giudizio medio scende a 3,9. I cittadini gravemente insoddisfatti salgono dal 51 al 60%. Nella fascia 35-64 oltre il 75% di chi ha compilato il questionario esprime voti negativi. Nel raffronto con il 2023 solo un cittadino/a su 10 afferma che la pulizia della città è migliorata. Una valutazione determinata, nella media delle risposte, per prima cosa dall’operato di Hera, seguita a poca distanza dalle scelte del Comune e, più distante, dal comportamento dei cittadini.

Emerge con chiarezza dall’indagine una diffusa percezione di degrado in città, almeno nella maggioranza dei rispondenti. Una condizione portata sia dall’abbandono di rifiuti che dagli stessi esposti in attesa della raccolta porta a porta. Una condizione che vede nel centro storico l’area di crisi maggiore, dove i giudizi negativi, sommati a quelli critici, arrivano al 90%, contro l’82% del totale cittadino. In generale, assieme al peggioramento del livello complessivo di pulizia della città, i giudizi negativi si sono concentrati sul tema dell’abbandono dei rifiuti in prossimità delle isole di base e nelle aree private.

E’ forte l’irritazione per i frequenti guasti ai cassonetti a tessera, per le tempistiche di raccolta non rispettate, per la mancata piena diffusione della Carta Smeraldo. Molto duri anche i giudizi sul centro di raccolta, oggetto di numerose segnalazioni negative. Più pacate le critiche su altri aspetti, anche da parte di chi esprime giudizi complessivi positivi: emerge il problema dello stoccaggio dei rifiuti, in attesa della loro esposizione, in particolare nelle abitazioni di piccole dimensioni. E poi quello della scarsità di cestini nelle aree pubbliche, quello della carente igienizzazione dei contenitori e altro ancora.

I sassolesi sono sostanzialmente divisi, anche in questa seconda indagine, in tre gruppi.

Gli “ultrascontenti”, che rappresentano il 41% del campione (era il 44% nel 2023) hanno un giudizio totalmente negativo sulla condizione della città sul fronte pulizia e rifiuti; sono prevalentemente in età lavorativa e giovani, e per loro le responsabilità sono da attribuire al Gestore e al Comune, e più blandamente ai cittadini. Il loro voto è 2,4, contro il 3,9 generale, ed un ulteriore elemento di crisi è la mancata risposta ai problemi segnalati al Comune ed al gestore. Primo problema per questo folto gruppo è quello dell’abbandono, causato – viene però detto – da un modello di raccolta inadeguato alla città.

Poi ci sono i “Critici”, che rappresentano il 42% (erano il 32% nel 2023); un’area composita, anche qui composta prevalentemente da persone in età lavorativa, dove i giudizi negativi prevalgono largamente, restando il linea con la media dell’indagine, a partire dal voto 4,2. In quest’area le maggiori responsabilità della situazione sono attribuite al comportamento dei cittadini e a seguire al Gestore ed al Comune. Qui il 30% di chi ha fatto segnalazione di problemi ha visto una loro risoluzione. Tema dei temi, per questa area di cittadini, è quello di un modello di raccolta inadeguato rispetto ai propri bisogni e a quelli del proprio quartiere o frazione. Un giudizio non demolitorio, che può modificarsi a fronte di cambiamenti.

Infine i “Positivi”, che sono il 17% (erano il 24% nel 2023), prevalentemente residenti over 65. Anche se il 69% di quest’area assegna un giudizio negativo al livello di pulizia della città lo fa con voti poco al di sotto della sufficienza, come sprone a far meglio, più che come critica forte. Questo, sommato ai giudizi positivi, determina il voto 6,9 al grado di pulizia della Città. In modo nettissimo le responsabilità della situazione sono da attribuire, per questa fetta del campione, ai comportamenti individuali, mentre sono molto distanti le responsabilità di Gestore e Comune.

Rispetto ad un passaggio strategico e imminente, quello del passaggio alla tariffa corrispettiva puntuale, determinata dal numero dei conferimenti di materiali indifferenziati, – prosegue Federconsumatori – è stato registrato un basso livello di conoscenza: più del 40% del campione riferisce di non aver mai sentito parlare di questo tema. Una condizione che, sommata ai problemi qui descritti, dovrebbe preoccupare tutti, viste le frequenti cattive letture di questo indispensabile e positivo passaggio.

“L’indagine non è fatta solo di numeri – spiega l’Associazione – consigliamo l’attenta lettura delle due mappe nelle quali abbiamo sintetizzato le ben novecento risposte fornite alle domande aperte. La mappa dedicata ai motivi di questa condizione così negativa e quella, che riteniamo preziosissima, dei suggerimenti. Ci sono quelli impossibili, quelli che chiedono di tornare al passato, che ignorano i percorsi – non solo legislativi – che impongono come fondamentale il tema del contenimento della produzione di rifiuti, del loro riciclaggio, delle modalità di trattamento di quello non riciclabile. E poi ci sono i suggerimenti davvero utili, quelli nei quali si può trovare la strada per recuperare il rapporto coi cittadini e le cittadine. Sono suggerimenti che parlano di ascolto, finora mancato, di correttivi, di controlli, di soluzioni tecniche, di premialità e di sanzioni. Ascoltare i cittadini ed essere disponibili ad introdurre correttivi. Cosa non semplice, sicuramente, ma di certo indispensabile”.