‘Cinema Senza Barriere’: al via a Reggio Emilia la rassegna cinematografica dedicata a inclusione, disabilità e riscatto



Quattro serate, quattro storie diverse, un unico messaggio: raccontare l’inclusione attraverso il cinema. Prende il via il prossimo 21 ottobre la rassegna ‘Cinema Senza Barriere’, promossa dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia con Fondazione Durante e Dopo di Noi di Reggio Emilia Ets in collaborazione con Comune di Reggio Emilia e Farmacie Comunali Riunite, nell’ambito delle iniziative di Reggio Emilia Città senza Barriere. Un progetto culturale e sociale pensato per sensibilizzare sul tema della disabilità, del riscatto, della dignità, dell’accoglienza e della vita, dedicato a studenti e personale universitario e a tutta la cittadinanza.

Attraverso il linguaggio diretto e coinvolgente del cinema, la rassegna vuole proporre una riflessione profonda su temi spesso assenti, che invece meritano uno sguardo autentico, umano e costruttivo. I film selezionati raccontano storie vere o ispirate a esperienze reali: vite segnate dalla disabilità, dalla marginalità, dalla fatica, ma anche dalla forza, dalla speranza e dalla capacità di trasformare il dolore in possibilità.

Le proiezioni, introdotte da ospiti per facilitare la discussione, si terranno da ottobre a marzo, alle ore 20.30 al Cinema comunale Rosebud (via Medaglie d’Oro della Resistenza, 6) di Reggio Emilia. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.

“Cinema Senza Barriere – afferma l’assessora alla Cura delle persone Annalisa Rabitti – è più di una rassegna cinematografica: è uno spazio di dialogo, emozione e consapevolezza, un’occasione per riflettere insieme come comunità sui diritti e la possibilità di realizzare luoghi dove nessuno si senta invisibile. La cultura ha un ruolo fondamentale nel rendere la città davvero inclusiva e questa iniziativa sulla disabilità contribuisce non solo ad abbattere barriere architettoniche, ma soprattutto quelle culturali e mentali: per questo abbiamo accolto con entusiasmo la proposta dell’Università di Modena e Reggio Emilia insieme alla Fondazione Durante e Dopo di Noi. Reggio Emilia Città senza Barriere non è una sigla, è un impegno quotidiano: rendere ogni spazio accessibile, ogni evento capace di accogliere la diversità, perché la disabilità non sia limitazione, ma occasione di riflessione e confronto per tutti”.

“L’Università di Modena e Reggio Emilia – affermano la professoressa Elisabetta Genovese e il  dottor Giacomo Guaraldi, delegati del Rettore alla disabilità e ai DSA di Unimore – desidera essere sempre più un ambiente accogliente e inclusivo dove la diversità viene intesa non come un limite ma come una ricchezza e in cui i soggetti con disabilità possano fare emergere le proprie potenzialità. Per tale motivo il nostro scopo è quello di abbattere le barriere culturali, la stigmatizzazione del soggetto con disabilità per aiutare l’intera comunità accademica e la cittadinanza a comprendere quanto sia importante riconoscere ed apprezzare le differenze individuali. Riteniamo che il cineforum, a tale proposito, sia un ottimo strumento di sensibilizzazione e di formazione sulla cultura della disabilità”.

“L’azienda speciale Fcr – dice il presidente Andrea Capelli – ha messo in campo numerose collaborazioni non solo con Enti del terzo settore, ma anche con le istituzioni culturali del territorio, sostenendo e collaborando allo sviluppo di un agire sociale innovativo e intersettoriale, al fine di promuovere nuovi progetti con un approccio trasversale ed integrale, orientati alla salute e al benessere di tutte le cittadine ed i cittadini. La dimensione del welfare culturale vede Reggio Emilia tra le città più avanzate nel panorama nazionale per le esperienze e la qualità e l’intensità di una rete di relazioni fitta, attiva e consapevole. Questa rassegna cinematografica si colloca in questo terreno di collaborazioni e sperimentazioni innovative che mette l’arte visiva, in questo caso il cinema, al servizio del welfare collettivo, partendo da un tema di fragilità per creare un valore e una forza di benessere collettivo. Cinema Senza Barriere è più di una rassegna cinematografica: è uno spazio di dialogo, emozione e consapevolezza, un’occasione per riflettere insieme come comunità sui diritti e la possibilità di realizzare luoghi dove nessuno si senta invisibile. Perché costruire una comunità più giusta, attenta e accogliente inizia anche da qui: dal raccontare storie che ci somigliano e che ci insegnano a guardare con occhi nuovi”.

“Siamo felici di proporre la rassegna Cinema Senza Barriere, – afferma Massimo Giaroli, presidente della Fondazione Durante e Dopo di Noi di Reggio Emilia Ets – un progetto che parla di disabilità, fragilità, dopo di noi: arriva al cuore delle persone e dà voce a chi spesso non ha voce. Questi film possono essere uno strumento potente per costruire una cultura dell’inclusione vera, profonda, concreta. Il cinema, inoltre, parla il linguaggio dei giovani – visivo, rapido, emotivo – e può raggiungere e far riflettere su temi che spesso sono invisibili”.

 

IL PROGRAMMA – La rassegna ‘Cinema Senza Barriere’ prenderà il via martedì 21 ottobre con la proiezione del film ‘Ugualmente diversi’ di Federika Ponnetti (2024). Un racconto corale ambientato in una pizzeria italiana gestita da ragazzi autistici, dove tre camerieri e un gruppo di studenti di liceo si incontrano e si confrontano: una storia di lavoro, dignità e crescita reciproca. Il film, che è stato proiettato anche a Modena il 1 ottobre scorso con grande successo, è accessibile per le persone sorde o cieche grazie ai sottotitoli impressi in pellicola e l’audiodescrizione accessibile tramite l’app MovieReading. Sarà presente la regista, intervistata da Giacomo Guaraldi, Disability Manager dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Le proiezioni continueranno nel 2026. Martedì 13 gennaio sarà la volta di “Quale Allegria” di Francesco Frisari (2024): un documentario delicato e personale, che parte dai ricordi dell’infanzia del regista e dalla figura di Lucio Dalla per raccontare la storia dello zio Massimo, affetto da disabilità cognitiva. Un viaggio tra memoria, musica e identità. Martedì 10 febbraio verrà invece proiettato “In viaggio con mio figlio” di Tony Goldwyn (2023). Un padre separato, comico fallito e insicuro, si prende cura del figlio autistico affrontando sfide quotidiane con ironia e tenerezza. Un film commovente e leggero allo stesso tempo, che parla di paternità, accettazione e seconde possibilità.

La rassegna si chiude martedì 10 marzo  con “We Have a Dream” di Pascal Plisson (2023): un’opera internazionale che racconta le storie di sei giovani con disabilità tra Europa, Africa, America Latina e Asia. Dalla Francia al Kenya, dal Brasile al Nepal, un viaggio che unisce mondi lontani nel segno della determinazione, dei sogni e dell’inclusione.