Procreazione medicalmente assistita: nasce IVI Bologna, nuovo polo di eccellenza nella medicina della riproduzione



IVI, leader mondiale nella medicina della riproduzione, ha inaugurato oggi il suo nuovo centro a Bologna, destinato a diventare uno dei poli più avanzati in Italia ed Europa.
Il centro nasce grazie a importanti investimenti che hanno permesso di dotare Bologna di
laboratori di ultima generazione, protocolli innovativi basati anche sull’intelligenza artificiale e un’offerta terapeutica completa. Si tratta di un centro di III livello, ovvero una clinica in cui è possibile effettuare tutti i trattamenti di riproduzione medicalmente assistita, compresi i più complessi. IVI fa parte di IVIRMA Global, il più grande gruppo internazionale dedicato alla procreazione medicalmente assistita, che conta 190 cliniche distribuite in 15 Paesi e che nel solo 2023 ha effettuato oltre 150.000 trattamenti.

“Dopo dieci anni di presenza in Italia, con sedi a Milano, Roma e Bari, abbiamo scelto Bologna per proseguire il nostro percorso di crescita, consapevoli della sua straordinaria tradizione medica e scientifica e del ruolo che questa città riveste come punto di riferimento per la sanità italiana” – commenta il professor Antonio Pellicer, fondatore di IVI e quarto scienziato più prolifico al mondo nella classifica dei migliori ricercatori di ostetricia, ginecologia e biologia riproduttiva.

“Abbiamo scelto di inaugurare il nostro primo centro in una clinica dal grande valore simbolico, considerata ‘la culla della PMA’ per il ruolo pionieristico che ha avuto nello sviluppo delle prime tecniche di fecondazione assistita in Italia – continua Blasco de Felice, CEO del gruppo IVIRMA Italia – Con questa apertura, abbiamo voluto dare continuità a una tradizione di eccellenza, introducendo il nostro modello internazionale e il nostro metodo. Abbiamo fatto investimenti importanti per allineare la clinica, che oggi è dotata delle più recenti innovazioni tecnologiche, agli standard IVI e garantire ai nostri pazienti trattamenti di altissima qualità, sicurezza ed efficacia”.

Alla guida della struttura ci sarà il dott. Mauro Cozzolino, direttore clinico di comprovata
esperienza, affiancato da un team di specialisti di alto livello. La sede bolognese di IVI sarà dotata delle più moderne tecnologie diagnostiche e terapeutiche, con percorsi di cura altamente personalizzati, calibrati sull’età, la storia clinica e le esigenze psicologiche della coppia.
“IVI Bologna non è semplicemente un nuovo centro, ma un progetto di ampio respiro che
rappresenta un’evoluzione nel modo di intendere la medicina della riproduzione – commenta il dott. Cozzolino – Con questa apertura vogliamo offrire a sempre più coppie l’opportunità di accedere agli standard di eccellenza che IVI garantisce in tutto il mondo, seguite da un’équipe altamente specializzata all’interno di una delle cliniche di PMA più avanzate del Paese. È la concreta espressione del Metodo IVI: un approccio che integra innovazione scientifica, tecnologia e centralità della persona”.

RISULTATI E TREND IN CRESCITA

Dal 2021 al 2024 i centri IVI in Italia hanno seguito oltre 4.300 coppie, portando alla nascita di più di 2.600 bambini. Due coppie su tre hanno potuto realizzare il proprio sogno di genitorialità.
Un dato particolarmente significativo riguarda la sicurezza: la quasi totalità delle nascite è
avvenuta da parti singoli, con un’incidenza di gemellarità inferiore all’1%.
In forte crescita anche la preservazione della fertilità, aumentata di quasi il 200% tra il 2021 e il 2024, con un ulteriore incremento stimato entro il 2025. Un trend che testimonia la crescente consapevolezza verso la tutela della propria salute riproduttiva.

TECNOLOGIA AL SERIVIZO DEL FUTURO
Nella nuova clinica IVI a Bologna, tutti gli spazi sono stati progettati per rendere l’esperienza più umana, più intima, meno “ospedalizzata”, dalle stanze per la degenza alle sale transfer, con ambienti ampi, riservati e separati per ogni fase del trattamento, progettate, arredate e allestite per creare un ambiente che trasmetta tranquillità e fiducia, favorendo il benessere psicologico oltre a quello fisico. Ma soprattutto è stato dato spazio a quelle nuove tecnologie che stanno trasformando radicalmente il panorama della PMA.

“Ogni progresso in questo ambito significa un incremento delle probabilità di successo per i
pazienti, ma anche una riduzione dei rischi per la salute della donna e del nascituro – spiega il direttore Cozzolino – Abbiamo reso la sede di Bologna una delle cliniche tecnologicamente più avanzate d’Italia, dotandola di un laboratorio progettato per evitare qualunque interferenza o sovrapposizione tra le attività. Ovociti, spermatozoi ed embrioni sono protetti fin dal primo istante grazie a un sistema di monitoraggio continuo e capillare che controlla, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, tutti i parametri ambientali critici: temperatura, umidità e qualità dell’aria filtrata, assicurando così un ambiente sempre ottimale per la coltura e la conservazione degli embrioni.
La tecnologia non può modificare il potenziale intrinseco di ciascun embrione, determinato dalla sua unicità biologica, ma può svolgere un ruolo decisivo nel preservarne al massimo l’integrità, evitando che tale potenziale venga compromesso lungo il percorso”.

Nella clinica è presente un numero elevato di incubatori dedicati alla coltura delle blastocisti, tutti integrati con il sistema Witness, basato su tecnologia RFID e braccialetti identificativi che consentono di tracciare digitalmente, in totale sicurezza e in tempo reale, ogni fase del processo. Ogni paziente dispone di un incubatore a camera singola, che garantisce all’embrione un ambiente controllato e stabile, privo di interferenze esterne.
Il sistema diagnostico per l’analisi del liquido seminale è completamente automatizzato, mentre la clinica è dotata anche di EmbryoScope™, un incubatore avanzato che, grazie alla tecnologia time-lapse e a uno specifico algoritmo di analisi, consente di ottimizzare la selezione embrionale. Questa tecnologia permette di prevedere con maggiore accuratezza il potenziale di sviluppo di ciascun embrione e di ridurre il numero di trasferimenti necessari per ottenere una gravidanza, migliorando i tassi di successo rispetto ai metodi convenzionali.
IVI è inoltre pioniera nella preservazione della fertilità: nelle sue cliniche è disponibile un
trattamento innovativo supportato da un avanzato software di Intelligenza Artificiale, in grado di elaborare un report personalizzato sulla qualità dei gameti crioconservati e di stimare con maggiore accuratezza le probabilità di gravidanza futura.

PMA: DOMANDA SEMPRE CRESCENTE IN ITALIA
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), negli ultimi vent’anni in Italia il numero di cicli di trattamento con PMA, così come i tassi di gravidanza, sono aumentati in maniera esponenziale e ad oggi oltre 217.000 bambini sono nati grazie a queste tecniche.
A fronte di un calo intramontabile della natalità (-2,6% nel 2024 secondo i dati Istat) si è assistito ad un aumento di cicli di PMA avviati. Se, infatti, oggi l’infertilità è un problema che accomuna il 15% delle coppie, è altrettanto vero che, secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, le procedure di PMA hanno portato nel 2022 alla nascita di 16.718 bambini (12.913 con gameti della coppia + 3.805 con gameti donati), ovvero il 4,3% di tutti i nati in Italia di quell’anno, testimonianza del forte contributo alla demografia del paese.
Sono stati eseguiti 109.755 cicli di PMA sia di II e III livello – che comprendono FIVET (fecondazione in vitro con trasferimento di embrioni in utero), ICSI (fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma), FER (fecondazione con utilizzo di embrioni crioconservati) e FO (fecondazione con impiego di ovociti crioconservati) – sia di I livello, tecnica meno complessa (inseminazione intrauterina, IUI). Inoltre, si registra un aumento delle coppie trattate che sono state 87.192 (+1.102), dei cicli di trattamento effettuati con tecniche di PMA e dei bambini nati dall’applicazione di queste tecniche. Aumentano anche i cicli con donazione di gameti che, complessivamente per le tecniche di I, II e III livello, si attestano a 15.131 cicli rappresentando il 13,8% dei cicli totali.
Resta elevata l’età media delle donne che si sottopongono a tecniche senza donazione di gameti con cicli a fresco: 37 anni, valore superiore alla media europea (pari a 35 anni European IVF Monitoring – EIM dati 2019). Anche nei cicli di PMA con donazione di gameti l’età della donna è particolarmente elevata e maggiore che nel resto d’Europa. Ovviamente, l’età della donna è maggiore se la donazione è di ovociti (42 anni) rispetto a una donazione di seme (35).
Intanto i centri restano poco distribuiti, la metà concentrati in quattro regioni. Più della metà dei centri risulta infatti concentrata in Lombardia, Campania, Veneto e Lazio. Secondo i dati del Ministero della Salute, nel 2022 oltre un terzo delle pazienti si è spostato fuori regione per ricevere cure, percentuale che sale a oltre il 38% per le tecniche con gameti donati. Un fenomeno che accresce le disparità tra chi può sostenere trasferte e chi invece resta escluso.

EMILIA ROMAGNA: NEL 2022 QUASI IL 4% NATI GRAZIE A PMA
In Emilia Romagna, il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), nel 2022 ha interessato il 3,8% dei parti, il valore più alto registrato negli ultimi dieci anni: sono stati effettuati 8.833 cicli e i bambini nati vivi sono stati 1.167. L’età media della donna che si avvicina al percorso Pma è di 37 anni, lievemente superiore all’età media nazionale di 36,7 anni.
In 1,6% dei casi di PMA le donne sono state trattare solo farmacologicamente per indurre
l’ovulazione; in 5,1% dei casi è stato effettuato il trasferimento di gameti maschili in cavità uterina (IUI). In una donna su due (53,4%) che ha fatto ricorso a PMA è stata utilizzata la tecnica FIVET, in 36,9% dei casi ICSI e nel restante 2,9% dei casi sono state eseguite altre metodiche. Il ricorso a PMA in Emilia Romagna è più frequente: tra le donne con cittadinanza italiana (4,7% vs 1,7% in straniere), all’aumentare del livello di istruzione materno (bassa scolarità 1,9%; alta scolarità 5,0%), al crescere dell’età materna: 1,5% delle donne con età <35 anni ha fatto ricorso a PMA, la quota aumenta a 5,2%
tra le donne di età 35-39 anni e raggiunge un valore pari a 16,1% tra le donne conetà ≥40 anni. Tra le donne che hanno fatto ricorso a PMA, 9,6% ha 46 anni o più.

“L’evoluzione della domanda va di pari passo con quella della nostra società, e non può essere sottovalutata – conclude il prof. Pellicer – Fin dalla sua fondazione, nel 1990, il Gruppo IVI ha contribuito a scrivere la storia della PMA facendo della ricerca scientifica il proprio tratto distintivo. L’apertura di questo nuovo polo d’eccellenza nel cuore di Bologna rappresenta un ulteriore traguardo e conferma la volontà del gruppo di radicarsi sempre più nel nostro Paese e di creare un network di cliniche capace di offrire i più elevati tassi di successo e protocolli di cura internazionali”.

un momento della conferenza stampa

*****************

IVI
IVI nasce nel 1990 come la prima istituzione medica in Spagna totalmente specializzata in Procreazione Medicalmente Assistita, grazie al lavoro pioneristico svolto dal Professor José Remohí e il Professor Antonio Pellicer che hanno contribuito in modo significativo alla ricerca e allo sviluppo della medicina riproduttiva a livello mondiale. Dalla sua fondazione, IVI ha aiutato a far nascere più di 250.000 bambini grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie di Fecondazione Assistita. Questo è stato possibile grazie al lavoro di un’equipe multidisciplinare integrata, composta da più di 2.500 professionisti altamente specializzati in Ginecologia, Ostetricia, Genetica, Biologia, Andrologia, Chirurgia,
Medicina Materno-Fetale, Anestesia, etc. Fin dalla sua fondazione, la mission è stata quella di offrire soluzioni di altissima qualità per le coppie che affrontano problemi di fertilità. Dalla prima clinica a Valencia, IVI ha continuato a crescere e svilupparsi ampliando la sua presenza in tutto il mondo, aprendo sedi in Italia – attualmente presente a Roma, Milano e Bari – Portogallo, Argentina, Cile, Panama, Brasile e Messico, India, Abu-Dhabi, tra gli altri. All’inizio del 2017, IVI si è fusa con RMA, fondata nel 1999 dal Dottor Paul Bergh, Dottor Richard Scott e il Dottor Michael Drews negli Stati Uniti, diventando uno dei gruppi leader mondiali nel campo della medicina riproduttiva. I valori comuni come l’innovazione riconosciuta a livello internazionale, l’attenzione personalizzata al paziente e i migliori tassi di successo in campo clinico, hanno contribuito a rendere IVI una delle reti di cliniche per la fertilità più grandi e rispettate al mondo.