Restano positive, anche se con valori leggermente inferiori a quelli previsti ad agosto, le previsioni 2025 per l’economia parmense.
Le analisi della Camera di commercio dell’Emilia sui dati degli scenari di previsione dell’Osservatorio Prometeia parlano, infatti, di una crescita del PIL dello 0,6%, rispetto al +0,8% previsto ad agosto; un valore leggermente superiore a quello di crescita regionale e nazionale (+0,5%) che dovrebbe poi irrobustirsi nel 2026, quando è previsto un aumento dell’1,0%.
Il dato previsionale complessivamente positivo del 2025 è sostenuto in particolar modo dall’industria, per la quale si prevede una crescita dell’1,5%, seguita da un aumento che nel 2026 dovrebbe attestarsi all’1,2%.
Sono di segno positivo anche le previsioni per i servizi (+0,4% nel 2025 e +1,2% nel 2026) e le costruzioni (+2,4% nel 2025), anche se per queste si prevede un calo del 2,5% nel 2026. Per l’agricoltura il 2025 potrebbe chiudersi con un arretramento pari all’8,4%, per risalire a +1,2% nel 2026.
A differenza di quanto accade per altre province emiliane, anche le esportazioni parmensi, nonostante le tensioni internazionali e i dazi statunitensi, dovrebbero registrare un aumento (+4,0%), mentre si prevede un calo dell’1,7% sul 2026.
In crescita del 3,6% è indicato anche il reddito disponibile per le famiglie; una crescita che, però, nel 2026 è limitata al 2,6% (valori sostanzialmente confermati rispetto alle previsioni di agosto).
Per quanto riguarda il mondo del lavoro, l’occupazione è prevista in aumento dell’1,5% quest’anno (leggermente superiore al +1,1% previsto ad agosto), con +0,8% nel 2026 e un tasso di disoccupazione che si dovrebbe portare al 4,4% nel 2025 e al 3,9% nel 2026.
“Per quanto la crescita prevista nel 2025 appaia modesta – sottolinea l’imprenditore parmense Vittorio Dall’Aglio, vicepresidente della Camera di Commercio dell’Emilia – quello relativo alla nostra provincia è uno degli indici migliori riscontrabili a livello regionale, dove si scontano difficoltà evidenti per l’industria”.
“Anche in una fase molto complessa, con l’economia in difficoltà in tante aree europee, Il nostro sistema imprenditoriale – aggiunge Dall’Aglio – conferma la sua solidità e una competitività evidenziata bene dai dati positivi relativi alle esportazioni del 2025, che pure risentono della stagnazione in atto in Germania e in Francia, oltre che dei dazi statunitensi”.
“Ora – conclude Dall’Aglio – è importante che a livello nazionale si adottino interventi finalizzati a mitigare proprio l’impatto dei dazi americani, si rafforzino ulteriormente le misure per ridurre la pressione fiscale sul lavoro e, soprattutto, si consolidino i segnali di pace che registriamo a livello internazionale”.