+0,6% le previsioni di crescita dell’Emilia-Romagna per il 2025; +0,9% nel 2026



Nel 2025 il Prodotto Interno Lordo dell’Emilia-Romagna dovrebbe avere una crescita del +0,6%. A sostenerla la domanda interna con una lieve accelerazione dei consumi (+0,8%) ed una più marcata degli investimenti (+2,3%), a fronte di una nuova riduzione delle esportazioni (-1,3%), più contenuta di quella dello scorso anno. Il ritmo dell’attività economica dovrebbe accelerare lievemente anche nel 2026 facendo salire il Pil dello 0,9%. L’industria è prevista essere la fonte più dinamica del valore aggiunto regionale con una crescita nel 2025 del +0,9% e nel 2026 del 1,1%.Il tasso di occupazione risalirà al 71,2% nel 2025 e al 71,5% nel 2026.

È quanto emerge dall’esame dell’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna delle previsioni macroeconomiche regionali elaborate ad ottobre 2025 sulla base degli “Scenari per le economie locali” elaborati da Prometeia.

 

Previsioni Pil Emilia-Romagna

La crescita del prodotto interno lordo regionale dovrebbe accelerare lievemente nel 2025 portandosi al +0,6%. A sostenerla la domanda interna con una lieve accelerazione dei consumi (+0,8%) e una più marcata degli investimenti (+2,3%) a fronte di una nuova riduzione delle esportazioni (-1,3%), più contenuta di quella dello scorso anno.

Il ritmo dell’attività economica dovrebbe accelerare lievemente anche nel 2026 facendo salire il Pil dello 0,9%, con consumi in crescita costante (+0,8%), un rallentamento degli investimenti (+0,7%), ma soprattutto una contenuta crescita delle esportazioni (+1,8%).

 

Il confronto fra l’Emilia-Romagna, l’Italia e l’area euro

La crescita del prodotto interno lordo italiano si ridurrà lievemente allo 0,5% nel 2025 ed è previsto salire allo 0,7% nel 2026.

La classifica delle regioni italiane per crescita del Pil nel 2025 dovrebbe essere guidata dal Veneto (+0,7%) seguito da sette altre regioni, tra cui l’Emilia-Romagna e la Lombardia, con un Pil in crescita dello 0,6%.

 

Nel 2026 dovrebbe essere l’Emilia-Romagna (+0,9%) a passare in testa a questa classifica, seguita dal Lazio (+0,8%)

In un’ottica europea, la dinamica della crescita del Pil dell’area dell’euro è prevista essere superiore a quella regionale, soprattutto nell’anno in corso (+1,2%) ed in misura minore anche nel prossimo (+1%).

Nel biennio 2025/2026, la crescita del Pil regionale dovrebbe allinearsi a quella della Germania, essere lievemente superiore a quella della Francia, ma restare ben lontana dal ritmo di sviluppo della Spagna, nonostante questa appaia in rallentamento.

 

Previsioni consumi, investimenti e esportazioni in Emilia-Romagna

Nel 2025 la crescita dei consumi delle famiglie accelererà lievemente (+0,8%) mantenendosi costante (+0,8%) anche nel 2026.

Nel 2025 gli investimenti fissi lordi dovrebbero mostrare una ripresa (+2,3%), ma, nonostante la discesa dei tassi di interesse, la progressiva riduzione dei sostegni pubblici, in particolare, dei “bonus” a favore delle costruzioni, la dinamica dovrebbe rallentare  nel 2026 (+0,7%).

Le esportazioni regionali nel 2025 dovrebbero contenere la tendenza discendente (-1,3%) e solo nel 2026 è prevista una contenuta crescita (+1,8%).

 

Previsioni: i settori

Nonostante le incertezze dell’avvio dell’anno, nel 2025 il valore aggiunto reale prodotto dall’industria in senso stretto regionale dovrebbe riprendersi e mettere a segno un leggero recupero (+0,9%). Nel 2026, nonostante la limitata crescita della domanda interna nazionale, la ripresa del commercio estero regionale sosterrà la crescita valore aggiunto industriale (+1,1%).

Nel biennio l’industria è prevista così essere la fonte più dinamica del valore aggiunto regionale.

Le costruzioni dovrebbero chiudere il 2025 ancora con una crescita del valore aggiunto reale (+2,2%), rimanendo la componente più dinamica dell’attività regionale. L’ulteriore revisione dell’ampiezza dei bonus dovrebbe condurre ad un’inversione della tendenza, che potrebbe divenire negativa già nel 2026 portando le costruzioni in recessione (-2,6%).

Nel 2025 dovrebbe chiudere con una crescita contenuta del valore aggiunto del complesso dei servizi (+0,4%), grazie alla ripresa dei consumi e all’attività nell’industria. Nel 2026 il valore aggiunto dei servizi dovrebbe crescere ad un ritmo più sostenuto (+1,2%).

 

Il mercato del lavoro

Le forze di lavoro nel 2025 dovrebbero riprendere a crescere con decisione (+1,6%), per poi annullare la loro dinamica nel 2026. Al termine di quest’anno le forze di lavoro è previsto abbiano sostanzialmente la stessa consistenza avuta nel 2019 (+0,6%), anche se questa risulterà superiore del 14,5% rispetto al dato dell’anno 2000.

Il tasso di attività, calcolato come quota della forza lavoro sulla popolazione presente in età di lavoro, dovrebbe risalire al 74,7% nel 2025 per poi restare invariato nel 2026.

Nel 2025 anche la crescita dell’occupazione dovrebbe accelerare sensibilmente (+1,2%) per poi ridursi sostanzialmente nel 2026 (+0,4%), ma a fronte di una stasi delle forze di lavoro. Alla fine di quest’anno l’occupazione risulterà leggermente superiore a quella del 2019 (+1,5%) e farà registrare un incremento del 13,1% rispetto al livello del 2000.

Il tasso di occupazione (calcolato come quota degli occupati sulla popolazione presente in età di lavoro) risalirà nel 2025 fino a giungere al 71,2%, per poi aumentare nuovamente nel 2026 fino al 71,5%.

Il tasso di disoccupazione dovrebbe risalire leggermente al 4,7%, ma l’andamento discendente dovrebbe riprendere decisamente già nel 2026, grazie a una maggiore tenuta della dinamica dell’occupazione rispetto a quella della forza lavoro che farà scendere nuovamente il tasso di disoccupazione fino al 4,4%.

Lo studio completo sul sito di Unioncamere Emilia-Romagna www.ucer.camcom.it