Un guanto robotico capace di tornare a far muovere mani e braccia bloccate da ictus. E un sistema di realtà virtuale che trasforma gli esercizi riabilitativi per la malattia di Parkinson in sfide interattive e immersive, rendendoli in questo modo non solo più stimolanti ma anche maggiormente accurati. Il tutto utilizzabile non più solamente in ospedali e centri specializzati, ma direttamente nel salotto di casa del paziente.
L’Ircss Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna porta la telemedicina nel futuro grazie a due distinti progetti di ricerca, guidati o supportati scientificamente dal team della dott.ssa Giada Lullini e finanziati con quasi un milione di euro nell’ambito del PNC (Piano nazionale complementare) – PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza. Progetti con cui l’Istituto punta a rivoluzionare la riabilitazione neurologica domiciliare migliorando il recupero funzionale di persone con esiti di Ictus e malattia di Parkinson: realtà virtuale immersiva e dispositivi robotici verranno infatti impiegati per rafforzare l’attività di teleriabilitazione, raddoppiando la capacità di risposta della sanità bolognese, dai circa 200 pazienti all’anno attuali ad oltre 400. E garantendo, al tempo stesso, trattamenti personalizzati, monitorati a distanza e accessibili anche a chi vive lontano dai centri specialistici.
La novità, ad alto valore scientifico e tecnologico, è stata presentata oggi, Giornata mondiale dell’Ictus care, in Regione a Bologna, alla presenza di Massimo Fabi, assessore alle Politiche per la salute, Anna Maria Petrini, direttrice generale dell’Azienda Usl di Bologna, Raffaele Lodi, direttore scientifico Irccs-Isnb, Giada Lullini, Neuroriabilitazione Irccs-Isnb e Francesco Lombardi, appena nominato direttore della Neuroriabilitazione dell’Irccs-Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna.
“Questi progetti- afferma l’assessore Fabi -rappresentano in modo esemplare la capacità di ricerca, innovazione e visione della sanità emiliano-romagnola. Non sono soltanto due iniziative di grande valore scientifico, ma una dimostrazione concreta di come la tecnologia possa migliorare la vita delle persone, restituendo autonomia e speranza. Grazie a questi investimenti, la capacità di risposta della sanità bolognese raddoppierà, e lo farà grazie a percorsi riabilitativi personalizzati, monitorati a distanza e accessibili ovunque, anche nei territori più lontani dai centri specialistici. È un ulteriore rafforzamento delle capacità di risposta del nostro sistema: portare cure d’eccellenza nel salotto di casa significa rendere tangibile la nostra idea di sanità pubblica: una rete di intelligenze e strumenti al servizio della vita reale, dove l’innovazione diventa inclusione e ogni paziente resta al centro del sistema”.
“Desidero- aggiunge Fabi- ringraziare l’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, la sua direzione, i ricercatori, i tecnici e tutti i professionisti che hanno lavorato a questi progetti con passione e competenza. È grazie a loro se oggi possiamo parlare di risultati così innovativi e rivoluzionari, che proiettano la sanità emiliano-romagnola verso il futuro. E colgo l’occasione per rivolgere i miei auguri di buon lavoro al dottor Francesco Lombardi, neodirettore della Neuroriabilitazione dell’ISNB: la sua esperienza e la sua visione rappresentano un valore aggiunto per un settore strategico che unisce ricerca, cura e umanità”.
HomeVirtualRehab: come un “videogioco” in realtà immersiva può facilitare la riabilitazione senso-motoria e cognitiva
A prima vista sembra una semplice valigetta portatile. Quando la si apre, però, spuntano monitor, sensori e visori VR capaci di trasportare l’utente in un mondo fatto di centinaia di giochi e sfide immersive e interattive specificamente studiate per il recupero neuromotorio e cognitivo, adattabili in base alle specifiche esigenze: dalle navicelle spaziali per i più giovani a simulazioni basate su sfoglia e mattarello per i più anziani.
È proprio grazie a questi kit di realtà virtuale basati su biofeedback (VRSS Home KIT sviluppati dall’azienda Khymeia) che i pazienti arruolati nel primo progetto di ricerca (“HomeVirtualRehab – La teleriabilitazione in ambiente virtuale per il recupero senso motorio e cognitivo in pazienti con esiti di ictus e con Malattia di Parkinson”) potranno svolgere direttamente da casa esercizi personalizzati pensati per simulare le attività della vita quotidiana, mantenendo un contatto costante con gli specialisti e riducendo gli spostamenti.
Possiamo impostare un set di giochi che sia accattivante per ogni singolo paziente- spiega la ricercatrice Lullini dell’unità operativa di Neuroriabilitazione dell’ISNB, diretta da Francesco Lombardi-. La realtà virtuale aumenta gli stimoli percettivi e cognitivi rendendo più veloce il recupero dopo tali patologie. I sistemi videogame based aumentano le connessioni neuronali e forniscono un doppio stimolo cognitivo e motorio; i sistemi dotati di biofeedback permettono inoltre al terapista di ottenere un controllo migliore di come viene eseguito l’esercizio, rendendolo così più accurato. L’unione di queste due componenti permette quindi di facilitare la riabilitazione senso-motoria e cognitiva”.
Il progetto, di cui l’Irccs Istituto delle Scienze Neurologiche è capofila, ha ottenuto un finanziamento di oltre 677mila euro nell’ambito dei bandi a cascata del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, progetto Fit4MedRob-Spoke 1, dedicato alla riabilitazione robotica e tecnologica. Realizzato in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico G. Rodolico-San Marco di Catania, il progetto punta anche a ridurre i divari territoriali: oltre 374mila euro sono infatti destinati a iniziative nel Mezzogiorno.
RoboHome: un guanto robotico per il recupero funzionale della mano post-ictus
“Spesso l’ictus lascia come conseguenza una disabilità degli arti superiori: nei casi gravi i pazienti non riescono più a muovere la mano, che può rimanere paralizzata ed insensibile insieme all’intero braccio per un tempo lungo, rendendo decisamente più difficoltoso il recupero- continua Lullini-. La robotica in questo senso può essere molto d’aiuto. Indossando un guanto robotico si può migliorare e accelerare il percorso di recupero, guidando i movimenti che la mano non riesce a compiere autonomamente e riabituando così il cervello a compiere gesti quotidiani, come impugnare una tazza o afferrare una pallina sul tavolo”.
Il problema è che tali dispositivi al momento sono utilizzabili soltanto in ospedale, in genere nell’ambito di percorsi di riabilitazione che richiedono sedute frequenti anche più volte a settimana. Il progetto “RoboHome – Rehabilitationwith ROBOtics at HOME” si propone quindi di trasferire a domicilio l’utilizzo del guanto robotico a scopo riabilitativo (integrato sempre con i sistemi di teleriabilitazione VRSS Home kit) in modo da facilitare la vita a pazienti e caregiver e aumentarne la diffusione. L’ISNB, che partecipa in qualità partner scientifico, contribuirà in particolare alla progettazione dei contenuti riabilitativi, alla validazione clinica del dispositivo e alla diffusione dei risultati.
L’iniziativa di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, finanziata con 883mila euro (315mila dei quali destinati all’Istituto bolognese) nell’ambito del bando a cascata Fit4MedRob – Spoke 2, all’interno del PNC – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha l’obiettivo di sviluppare e validare un prototipo che integra il sistema robotico per il supporto ai movimenti della mano e il sistema di teleriabilitazione VRSS Home KIT. Il progetto, che vede capofila l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, punta a raggiungere un Technology Readiness Level 8, aprendo la strada alla futura certificazione e commercializzazione del dispositivo. Entrambi i progetti rappresentano un esempio concreto di ricerca traslazionale.
L’Istituto mette così a sistema competenze multidisciplinari, tecnologie avanzate e attività di sperimentazione clinica, con l’obiettivo di trasformare l’innovazione in soluzioni terapeutiche reali e accessibili ai pazienti, generando benefici misurabili per la salute e la qualità della vita.
Altre dichiarazioni
“Questi due studi sono la rappresentazione plastica del lavoro svolto negli ultimi anni all’ISNB, la testimonianza tangibile della qualità scientifica del nostro Istituto, che continua a distinguersi nella ricerca traslazionale ad alta tecnologia e nell’impegno per una sanità sempre più accessibile e vicina ai pazienti- aggiunge la direttrice generale dell’Azienda Usl di Bologna, Anna Maria Petrini-. Portare la riabilitazione neurologica a domicilio significa coniugare innovazione e umanità, mettendo la persona al centro del percorso di cura. Investire sul territorio e sull’integrazione delle cure rappresenta per noi una priorità: fare il massimo possibile, quando possibile, direttamente a casa o nelle strutture di prossimità. La nomina del dott. Francesco Lombardi alla guida della Neuroriabilitazione, poi, rafforza ulteriormente la nostra capacità di integrare ricerca e assistenza. La sua esperienza clinica e scientifica sarà determinante per far crescere un settore strategico per l’Irccs e per tutto il sistema sanitario regionale”.
“Questi progetti esprimono al meglio la missione dell’Irccs Istituto delle Scienze Neurologiche, ovvero trasformare i risultati della ricerca in soluzioni concrete per i pazienti- rilancia il prof. Raffaele Lodi, direttore scientifico dell’Istituto bolognese-. Dalla fase di laboratorio, grazie anche a partnership pubblico-privato, alla sperimentazione clinica, lavoriamo ogni giorno per promuovere una ricerca che porti ad innovazioni con un impatto reale sulla salute e sulla vita quotidiana. Questo ci consente di unire l’eccellenza scientifica all’attenzione alle persone, siano pazienti, familiari, caregiver, ma anche professionisti. La nomina del dott. Lombardi, grazie alla sua competenza clinica, all’approccio metodologico rigoroso e alla lunga esperienza nel campo della neuroriabilitazione saranno fondamentali per sviluppare questi e nuovi studi”.

