 “Sulla Bretella Campogalliano-Sassuolo è importante che si arrivi a una decisione chiara e definitiva. Ma, una volta presa, ciò che il mondo del trasporto chiede è rapidità nell’attuazione”. È quanto afferma Enrico Tangerini, presidente di FITA CNA Modena merci e passeggeri, intervenendo nel dibattito in corso sull’infrastruttura.
“Sulla Bretella Campogalliano-Sassuolo è importante che si arrivi a una decisione chiara e definitiva. Ma, una volta presa, ciò che il mondo del trasporto chiede è rapidità nell’attuazione”. È quanto afferma Enrico Tangerini, presidente di FITA CNA Modena merci e passeggeri, intervenendo nel dibattito in corso sull’infrastruttura.
“Nel frattempo – prosegue Tangerini – riteniamo che ci siano interventi utili e realizzabili già oggi, senza attendere nuove concessioni. Le attuali concessionarie autostradali hanno margini di azione per migliorare la viabilità esistente, a partire dai caselli di Modena Nord, che andrebbe ammodernato, del casello di Carpi e dell’innesto dell’A22 verso l’A1, direzione Sud.”
Questi due snodi rappresentano punti nevralgici per la logistica e il trasporto merci dell’intera provincia. Ogni giorno vi transitano migliaia di veicoli, tra cui un’elevata percentuale di mezzi pesanti. Le criticità più evidenti riguardano la fluidità delle immissioni e delle uscite, spesso rallentate da infrastrutture non più adeguate ai volumi attuali.
“In particolare – sottolinea Tangerini – l’immissione dall’A22, direzione Sud, all’A1 ancora a una sola corsia, rappresenta un collo di bottiglia che penalizza l’efficienza del trasporto merci e aumenta i rischi per la sicurezza stradale. Lo dimostrano le code di chilometri quasi quotidiane che insistono su questo tratto di autostrada. Un suo adeguamento a doppia corsia sarebbe un intervento concreto, realizzabile in tempi contenuti e con benefici immediati.”
FITA CNA Modena ribadisce quindi la necessità di un duplice approccio: da un lato, fare chiarezza su decisioni strategiche come la Bretella Campogalliano-Sassuolo; dall’altro, intervenire subito su quelle infrastrutture esistenti che, con piccoli ma mirati investimenti, possono migliorare sensibilmente la competitività del comparto logistico e la qualità della mobilità per tutti.

