I carabinieri arrestano a Casina lo specialista delle truffe online



Si è reso responsabile di una serie di truffe online, venendo riconosciuto colpevole dai competenti Tribunali che l’hanno giudicato. Divenute esecutive le condanne, l’uomo, un 52enne calabrese residente a Casina, dovrà scontare, – dedotto il periodo di carcerazione sofferta pari a 2 mesi e 28 giorni – una pena complessiva pari a 7 anni, 11 mesi e 17 giorni di reclusione, oltre a una multa di 4.268 euro e all’applicazione delle pene accessorie previste.

Per questi motivi, l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, ha emesso un provvedimento restrittivo di cumulo pene che è stato eseguito dai Carabinieri della stazione di Casina. L’altra mattina i militari hanno tratto in arresto il 52enne, conducendolo nel carcere di Reggio Emilia per scontare la pena che stava espiando dal maggio 2023 con la misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale concessa dal Tribunale di Sorveglianza di Trieste. Ora essendo intervenuto il nuovo provvedimento esecutivo della Procura di Benevento, il magistrato di sorveglianza di Reggio Emilia preso atto che la pena espianda supera il limite di anni 4 di reclusione stabilito per beneficiare della misura alternativa, ha disposto la cessazione dell’affidamento in prova al servizio sociale disponendo la traduzione dell’uomo in carcare. I carabinieri di Casina quindi ricevuto il provvedimento rintracciavano il 52enne che veniva dichiarato in arresto e condotto in carcere.

L’uomo era uno specialista delle frodi online, particolarmente abile nel manipolare le transazioni da sportello automatico (ATM). Il suo schema prevedeva di contattare i venditori di beni su siti di annunci, fingendosi acquirente interessato. Al momento del pagamento o del versamento di un anticipo, l’uomo invitava la vittima a recarsi urgentemente presso un qualsiasi sportello Bancomat (ATM). Invece di inviare denaro, il truffatore forniva alla vittima indicazioni ambigue o artefatte per eseguire operazioni che, all’insaputa del venditore, configuravano non un accredito, ma un prelievo o un trasferimento di fondi dal conto della vittima alla propria carta prepagata o al proprio conto. Una volta accertato il successo dell’operazione, i soldi che il venditore si aspettava di ricevere venivano invece sottratti dal suo conto, e il 52enne interrompeva bruscamente la telefonata, per poi dedicarsi immediatamente alla prossima vittima.