Sala del Tricolore per una mattinata diventa un pensatoio sul futuro del dottorato italiano



La sala del Tricolore per una mattinata mette da parte le discussioni su cantieri Pnrr, bilanci e interventi sulla città per diventare il pensatoio sul futuro dei dottorati italiani. Questo a ribadire che quando i soggetti della città collaborano non possono che nascere momenti fertili e utili.

La lectio magistralis sul tema dei dottorati del numero 2 del Ministero dell’Università e della Ricerca, Marco Mancini, già prorettore all’Autonomia organizzativa, innovazione amministrativa, programmazione delle risorse e Direttore del Dipartimento di Lettere e culture moderne dell’Università Sapienza, si è tenuta in occasione del kick off del 41° ciclo del dottorato industriale in Reggio Childhood Studies del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane di Unimore con Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi ETS, come partner industriale.

Nel corso della sua lectio, Mancini ha richiamato l’attenzione sul valore formativo e professionale del titolo di dottore di ricerca, sottolineando che “ci sono buone possibilità di impiego per i PhD, ma occorre una scelta di campo tra formazione e ricerca”. Ha spiegato che “nel primo caso, la buona notizia è che c’è un disegno di legge che sta avvicinando moltissimo il mondo del lavoro, soprattutto pubblico, al titolo del dottorato di ricerca”, mentre “per chi sceglie la via della ricerca, oggi si stanno aprendo ai giovani molte occasioni – i bandi di eccellenza, i bandi di ricerca – che consentono un accesso diretto al tessuto universitario e vanno valorizzate adeguatamente”.

Il  “Reggio Childhood Studies – from Early Childhood to Lifelong Learning” del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Fortemente caratterizzato dalla vocazione alla interdisciplinarietà, transdisciplinarietà  e internazionalità. Il corso è  nato con il pensiero rivolto all’approccio educativo di Reggio Emilia e interpreta, come diceva Carla Rinaldi, l’infanzia come qualità della vita, attraverso cui affrontare le sfide dell’educazione e dell’apprendimento in senso ampio.

La giornata inaugurale è stata aperta dal Sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari e dalla Rettrice dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Rita Cucchiara.

“E’ con grande piacere e soddisfazione che ospitiamo in Sala del Tricolore la giornata inaugurale di questo Dottorato, che si rilancia connotando un legame sempre più solido tra Comune di Reggio Emilia, Unimore e Fondazione Reggio Children – è stato il benvenuto del Sindaco Marco Massari – . L’approccio educativo reggiano ha sempre voluto veicolare l’apertura a più saperi e più discipline, una dimensione che pone la nostra città all’avanguardia in termini educativi e che le permette di rinnovarsi continuamente anche negli aspetti più identitari. Un modello che ha fortemente sostenuto Carla Rinaldi, a cui va il primo pensiero in questa giornata così importante, e che oggi è portato avanti da persone di grandi valori e competenze a cui va il ringraziamento della nostra comunità. Approfitto dell’occasione anche per salutare la nuova Rettrice dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia alla prima uscita pubblica reggiana dopo l’insediamento. Buon lavoro professoressa Cucchiara e buon lavoro a tutte e tutti”.

“Reggio Childhood Studies nasce da una città che ha fatto dell’infanzia una forma di pensiero – così la rettrice Rita Cucchiara, alla sua prima uscita pubblica nella città di Reggio Emilia – . Questo dottorato esprime l’idea che l’educazione accompagna ogni gesto di ricerca e ogni domanda che apre un varco nel reale. In questo senso, l’Università e la Fondazione Reggio Children condividono la convinzione che studiare l’infanzia significa studiare l’essere umano nella sua interezza, compresa la sua capacità di costruire linguaggi e conoscenze. La ricerca, dunque, diventa un atto di responsabilità verso la comunità e verso il tempo che abitiamo, una forma di impegno che genera pensiero e, quindi, futuro. Ringrazio chi ha reso possibile questo percorso, le ricercatrici e i ricercatori che lo alimentano e le istituzioni che ne sostengono la forza culturale e civile.”

“Credo possiamo dire che il dottorato in Reggio Childhood Studies stia rappresentando a sua volta un’eccellenza della esperienza educativa di Reggio Emilia – ha detto il presidente di Fondazione Reggio Children, Francesco ProfumoIn questo dottorato che unisce la città, Università di Modena e Reggio Emilia e Fondazione Reggio Children, il ruolo della nostra fondazione di partecipazione e ricerca, partner industriale, è certamente di supportare il dottorato sia sul piano organizzativo, sia favorendo la conoscenza della città, dell’esperienza educativa reggiana e offrendo ambienti educativi di qualità, come il Caffarri. Ed è anche nelle relazioni con le ricerche nazionali e internazionali e nella possibilità di prendere parte attivamente ai progetti di Fondazione Reggio Children a Reggio, in Italia e all’estero, che si è costruita la specifica qualità di questo corso, in un forte dialogo con Unimore e il Desu”.

Hanno portato inoltre il proprio contributo la professoressa Annamaria Contini, direttrice del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e Cristian Fabbi, direttore generale di Fondazione Reggio Children. Carla Bagnoli, professoressa del Desu-Unimore, coordinatrice del dottorato “Reggio Childhood Studies”, ha introdotto e moderato la Lectio magistralis del professor Marco Mancini, Università La Sapienza, Roma, Segretario generale del Ministero dell’Università e della Ricerca, sul tema “Dottorato, innovazione e scienze umane”, cui è seguito una spontanea tavola rotonda, viva di spunti, animata dagli interventi della rettrice Cucchiara e dei professori Profumo e Melloni.

In Sala del Tricolore ci sono stati inoltre gli interventi di Andrea Capelli, presidente di Farmacie Comunali Riunite e James Bradburne, in rappresentanza dei partner di dottorato.

La giornata è stata anche una  festa con la presentazione delle nuove dottorande di quest’anno accademico, 41° ciclo, e delle nuove dottoresse che hanno concluso il percorso di studi martedì 28 ottobre con la discussione delle tesi al Caffarri.

Selezionate con l’ultimo bando, tutte con borsa di studio, lauree  magistrali, master e specializzazioni ottenuti in Italia e nel mondo e un chiaro progetto di ricerca, le otto nuove dottorande sono: Alice Dini, Elisa Manzini, Valentina Fantini, Pietra Filagrana, Alma Frangipane dall’Italia, Iris Ferati dall’Albania,  Sumire Iikawa dal Giappone e Gabriela Pinto dal Portogallo. Al bando hanno partecipato  60 candidati, di cui 25 internazionali, da 17 Paesi: Russia, Brasile, Portogallo, UK, Pakistan, Iran, Turchia, Spagna, Giappone, USA, Sri Lanka, Colombia, Argentina, Libano, Serbia, Filippine, Albania.

Per quanto riguarda le tre nuove dottoresse in “Reggio Childhood Studies”, Frashia Ndungu, Kenya, ha presentato la ricerca “Sono felice ma non così felice”: Le realtà complesse dei giovani caregiver nelle zone rurali del Kenya attraverso una lente intersezionale.”  La tesi esplora le realtà dei giovani caregiver nelle zone rurali del Kenya, attraverso una lente intersezionale. Si concentra sull’invisibilità di questi bambini e sulle implicazioni delle loro responsabilità di cura per i loro diritti, sviluppo, istruzione e benessere.

Eloisa Di Rocco, Italia, ha condotto la ricerca “Ascoltando la materia: il Reggio Emilia approach nell’Antropocene”. La tesi esplora come la “pedagogia dell’ascolto” dell’approccio reggiano possa essere estesa al mondo non-umano, in particolare alla “materia di scarto”, per affrontare l’attuale crisi ecologica e promuovere una coesistenza più equa sul pianeta.

Kayina Abudurexiti, Cina, ha indagato Le materie prime della potenzialità: un’indagine sui punti di forza del carattere nella prima infanzia”. La ricerca sonda i “punti di forza del carattere” e il loro background nella psicologia positiva nella prima infanzia (3-6 anni), con l’obiettivo di comprendere il pieno potenziale e le competenze dei bambini. Le tre dottoresse si aggiungono a sei nuovi dottori in ricerca che hanno concluso il percorso nel maggio scorso, per un totale di 9 nuovi phd nel 2025.

Il corso “Reggio Childhood Studies – from early childhood to lifelong learning” conta attualmente 27 dottorande e dottorandi in corso e 25 dottori e dottoresse dal 2019 ad oggi. È un corso interdisciplinare e aperto a tutte le lauree magistrali e ai diversi ambiti del sapere. Il corso ha dato vita a una community residenziale di ricercatori con sede a Reggio Emilia e attività negli spazi dell’Università di Modena e Reggio Emilia e di Fondazione Reggio Children, in particolare al Caffarri in via Gioia, ma con contatti con università e centri di ricerca di tutto il mondo.