Il Presidente Mattarella alla 42^ Assemblea annuale ANCI



Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato alla cerimonia di apertura dell’Assemblea annuale ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, in occasione della sua 42ª edizione, dal titolo “Insieme per il bene Comune”. L’evento si svolge al Bologna Fiere fino a venerdì 14 novembre.

A introdurre i lavori è stato Marco Fioravanti, Presidente del Consiglio Nazionale ANCI e Sindaco di Ascoli Piceno. I saluti istituzionali sono stati affidati al Presidente ANCI Emilia-Romagna e Sindaco di Imola, Marco Panieri, al Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e al Presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale. A seguire la relazione del Presidente ANCI Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli.

Durante i lavori è stato inoltre proiettato un video, intitolato “Insieme per il bene Comune”. Il Presidente Mattarella ha successivamente pronunciato il suo intervento.

Rivolgo con grande cordialità un saluto ai sindaci, agli amministratori presenti e, per il vostro tramite, a tutte le donne e gli uomini che si impegnano nei governi locali, base democratica delle nostre istituzioni repubblicane, solida rete di unità del nostro Paese.

Saluto il Cardinale Arcivescovo di Bologna, il Vice Presidente del Senato, il Presidente della Regione Emilia Romagna, i sindaci di Ascoli Piceno e di Imola.

Saluto e ringrazio tutti loro e il sindaco di Napoli, che da Presidente dell’Anci ha portato all’attenzione del Paese temi, priorità, proposte maturate nel quotidiano operare dei quasi ottomila Municipi, nel confronto impegnativo con gli altri livelli di governo della Repubblica.

Un saluto al sindaco e ai cittadini di Bologna che, per qualche giorno, diviene capitale dei Comuni d’Italia, offrendo i suoi splendidi portici come cornice di questo evento.

L’Assemblea dell’Anci è un appuntamento annuale di grande rilievo. Ne avverto l’importanza nel prendervi parte per ascoltare e dialogare con chi rappresenta l’istituzione più prossima ai nostri concittadini.

Sono numerosi ormai per me gli incontri con i Sindaci in questa occasione, e vederli riuniti in assemblea mi fa percepire – è confermata anche oggi – la percezione, la sensazione, toccata con mano in queste occasioni, che ho avvertito ogni anno, di questa realtà rappresentativa così fondamentale e preziosa per il nostro Paese. Grazie per quello che fate.

Non mi stanco di ripetere che i Comuni costituiscono la prima linea della nostra democrazia e che i cittadini vi si riconoscono.

L’essere termometro della partecipazione civica e, dunque, della fiducia nelle istituzioni della Repubblica, sollecita assicurare che essi siano specchio della volontà popolare, tanto più in un momento di preoccupante flessione dell’esercizio del voto.

Vorrei ripetere di fronte a voi, che certamente lo avvertite, che non possiamo accontentarci di una democrazia a bassa intensità. Questa carenza non potrebbe in alcun modo essere colmata da meccanismi tecnici, che potrebbero anche aggravarla: la rappresentatività è un’altra cosa e va perseguita e coltivata con grande determinazione.

La riduzione dell’affluenza alle urne è una sfida per chi crede nel valore della partecipazione democratica dei cittadini.

Il motore dei Comuni è chiamato a mettere in circolo energia sociale, economica, culturale.

Sin dal Novecento nelle Amministrazioni comunali si sono spesso sperimentate buone pratiche divenute poi paradigma nazionale.

La loro autonomia ha rilievo costituzionale – l’art 114 poc’anzi ricordato – non per una generosa definizione ma perché i Comuni costituiscono una realtà originaria. 

Valorizzarne le funzioni, rafforzarne la solidità, contribuire a migliorare le loro capacità nei servizi ai cittadini, significa investire sul futuro.

“Insieme” è la prima parola del titolo di questa Assemblea: un’ambizione carica di valori e di significati importanti, da perseguire con determinazione tanto più in questo tempo di polarizzazione, di dure contrapposizioni, di radicalizzazioni.

Nelle politiche di coesione – lo ricordava poc’anzi il Presidente Manfredi – i Comuni sono centri propulsivi e, al contempo, indispensabili strumenti operativi.

Opportunamente il programma dell’Assemblea dedica spazio al tema dell’innovazione nella Pubblica amministrazione. I Comuni ne sono veicoli.

L’intelligenza artificiale può offrire straordinarie possibilità per rendere più efficienti e più fruibili i servizi, tenendo sempre alta l’attenzione a non far sorgere nuovi ambiti di esclusione di cittadini, specialmente tra quelli più anziani, che rappresentano una grande componente nazionale.

Quattordici milioni di italiane e di italiani.

Il disegno dei nostri borghi, delle nostre città, deve essere necessariamente rielaborato per corrispondere al principio irrinunciabile di far valere concretamente l’uguaglianza dei cittadini in tutte le stagioni della loro vita.

Il valore dell’inclusione è, del resto, nel Dna dei Municipi.

Le politiche per la casa – poc’anzi affrontate come tema, con impegno, dal Presidente Manfredi – nella duplice segnalazione di un’emergenza per le tensioni abitative che si manifestano e, insieme, di un bisogno fondamentale cui corrispondere per sostenere l’avvio di serie iniziative a sostegno della natalità, richiedono uno sforzo di programmazione, che interpella, insieme, Comuni, Regioni e Stato.

Si tratta di politiche basilari per incoraggiare le nuove famiglie, per favorire i giovani studenti, per includere i lavoratori che giungono, in caso diverso marginalizzati e sospinti nel degrado. È una stagione che l’Italia ha già vissuto all’epoca delle migrazioni interne, a cavallo degli anni ‘60.

Integrare chi lavora è un moltiplicatore di sicurezza e di qualità della vita urbana.

Le città cambiano, i territori cambiano.

Mutamenti tecnologici sono intervenuti, consentendo il dialogo da realtà remote.

Nuove modalità di produzione vedono modificarsi radicalmente la nozione di centro e di periferia.

Le periferie ora sono altro.

Tanto altro, da mettere in discussione la stessa idea di centro, a vantaggio del concetto di rete.

Accorciare le distanze e includere è tema che, nelle sue declinazioni territoriali e nelle sue articolazioni, si impone oggi come priorità.

Sono le due città, le due Italie a “doppia anima”, di cui ha parlato il Presidente Manfredi.

Una società con una struttura demografica come la nostra non può permettersi di trascurare risorse.

Riguarda gli spazi che producono esclusione sociale, i luoghi del degrado e dell’illegalità, l’abbandono di aree dismesse, la desertificazione e rinaturalizzazione di aree un tempo abitate e presidiate.

Siamo davanti a forme inedite di disagio e a nuove povertà, e anche a domande più esigenti, che non possiamo trascurare o porre tra parentesi.

La stessa questione delle aree interne, delle zone montane e delle isole più piccole si è, da tempo, posta come una urgenza per il Paese.

Ne ha parlato, nel suo messaggio, la Presidente del Consiglio.

Tredici milioni di nostri concittadini vivono in luoghi distanti dai maggiori centri urbani e dai grandi nodi infrastrutturali. Sono luoghi in cui è in corso un progressivo spopolamento.

Il loro patrimonio ambientale, culturale, sociale, economico, è irrinunciabile per l’Italia.

I Comuni, i piccoli Comuni, sono l’anticorpo dell’abbandono e vanno posti nelle condizioni di essere un motore di vitalità e di ripartenza.

Le nuove tecnologie vengono in soccorso, ma a nulla possono servire senza invertire una tendenza che affida, da lungo tempo, l’esistenza di servizi a livelli minimi di popolazione, quando è, invece, l’esistenza di servizi sanitari, finanziari, di istruzione, di trasporto pubblico – penso alle linee ferroviarie minori che subiscono sospensioni e soppressioni – quella che consente di assicurare la permanenza degli abitanti.

L’esistenza di questi servizi si pone prima dei numeri, prima del numero degli abitanti perché ne costituisce una garanzia e, laddove viene meno, rappresenta una causa del suo declino. Tenendo anche conto che l’abbandono dei territori comporta alti costi per l’economia nazionale.

L’agenda del Controesodo a sostegno dei sistemi locali va quindi sostenuta e implementata.

Mi auguro che il confronto con il Governo – assicurato, poc’anzi, dalla Presidente del Consiglio – sulle risorse a disposizione dei Comuni, sui fondi da destinare a interventi prioritari, sul peso che tuttora esercitano sui bilanci i tagli degli anni precedenti alla spesa corrente, prosegua con spirito costruttivo e con intento di corresponsabilità.

I risultati che con comprensibile orgoglio l’Anci presenta per le prestazioni fornite per l’attuazione del PNRR rappresentano una buona notizia per tutti.

Il Piano europeo di rilancio è divenuto per i Comuni italiani un acceleratore di professionalità e di competenze, professionalità e competenze che adesso sono a disposizione del Paese, della società e che sarebbe un dannoso impoverimento di risorse non utilizzare al meglio.

La Agenda per la Coesione, che avete presentato alla Commissione Europea, presenta particolare valenza.

L’Europa dei Comuni non è uno slogan astratto, ma una realtà che invoca un serio programma di lavoro.

Avere nei Comuni dei soggetti propulsivi, come auspicato dal Presidente Manfredi, è un grande vantaggio.

È un compito impegnativo quello dei sindaci.

Pressati da vicino, come siete, dai problemi concreti dei vostri concittadini, avete, comunque, l’opportunità di poter rendere concrete le risposte e quindi le soluzioni. Essendo posti nelle condizioni di farlo.

Questo è il premio più importante: la soddisfazione di fare e poter constatare i risultati che la comunità ottiene.

Vi vede in prima linea la battaglia per la legalità. In essa, sappiate di non essere soli. 

Le minacce e i tentativi di intimidazione agli amministratori locali sono crimini – come poc’anzi ricordato – contro la comunità civile, contro l’Italia.

Piena solidarietà a tutti coloro che li hanno subiti e che proseguono nel loro mandato, se possibile, con più energia di prima.

La Repubblica vi è riconoscente per quel che fate “Insieme”. Per l’immagine che offrite al Paese, che la vostra unità offre al Paese.

Buon lavoro ai sindaci d’Italia, buona Assemblea all’Anci”.