Inaugurata questa mattina la Casa della Comunità di San Martino in Rio alla presenza del Presidente della Regione



È stata una giornata di festa l’inaugurazione avvenuta oggi, alla presenza del Presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, del presidente della Provincia Giorgio Zanni e del sindaco Paolo Fuccio, della nuova Casa della Comunità di San Martino in Rio, i cui locali hanno aperto in via Rivone 21.

Presenti, per l’Ausl, il Direttore generale Davide Fornaciari, il Direttore delle Attività socio sanitarie e Direttore f.f. del Distretto di Correggio Alberto Ravanello, e la Direttrice del Dipartimento Cure primarie Enrica Terzi. A fare gli onori di casa, la Direttrice del Distretto di Correggio, Dr.ssa Valentina Chiesa attualmente in congedo per maternità.

Edificata grazie ad un finanziamento PNRR della cifra di 1.045.000 euro, la progettazione e la realizzazione della Casa della Comunità di San Martino in Rio sono state curate dal Servizio Tecnico dell’Azienda Usl IRCCS di Reggio Emilia.

La struttura si compone di 7 ambulatori destinati ad ospitare medici di Medicina generale, servizi medici e infermieristici, un Punto unico di accesso e altri servizi sociosanitari e sociali, una sala riunioni e una serie di locali tecnici; adiacenti alla Casa della Comunità vi sono gli ambulatori dei pediatri che verranno collegati alla struttura. In questa prima fase la Casa della Comunità sarà aperta dalle 8.30 alle 17 dal lunedì al venerdì, e dalle 8.30 alle 12 il sabato.

Dichiarazione del Presidente Michele de Pascale: “Nelle parole Casa e Comunità si trovano il senso e l’importanza di queste strutture, che è sempre una gioia inaugurare. Luoghi di accoglienza e di risposta ai bisogni socio-sanitari, dove le persone possono trovare, oltre a cura e assistenza, accoglienza e orientamento a servizi. Portare tutto questo il più vicino possibile alle cittadine e ai cittadini è l’altro valore aggiunto delle Case di Comunità, oltre alla collaborazione tra professionisti di ambiti diversi e al fondamentale apporto delle associazioni di volontariato. Con quella di oggi, sono già 143 le Case di Comunità attive in Emilia-Romagna, di cui 17 in provincia di Reggio Emilia; un lavoro importante, condotto assieme alle Aziende sanitarie del territorio, che ringraziamo, e che ci porterà ad aprirne altre 50, anche grazie ai finanziamenti PNRR. Parliamo di realtà innovative, ma che hanno radici profonde nella nostra tradizione sanitaria e di welfare di comunità, costruita su servizi pubblici forti, universalistici e capaci di generare fiducia. Entro 15 giorni l’Ausl farà un bando per l’ingresso dei Medici di medicina generale all’interno della struttura, elemento che per noi è fondamentale: le Case della Comunità, infatti, devono essere i poli centrali della riorganizzazione della medicina generale. Su questo la Regione è in prima fila per dare attuazione all’Accordo nazionale e far sì che l’Emilia-Romagna sia il luogo più avanzato d’Italia in termini di gestione della medicina generale”.

Dichiarazione del Presidente della Provincia, Giorgio Zanni: “La Casa della Comunità di San Martino in Rio rappresenta un ulteriore e importante tassello della nuova rete socio-sanitaria territoriale che stiamo costruendo insieme, anche grazie a una preziosa regia provinciale svolta in sede di Conferenza Sociale e Sanitaria Provinciale, insieme ad AUSL, Comuni, Unioni, Regione e parti sociali.

Questi risultati non nascono per caso: sono il frutto di una programmazione comune e di investimenti che, grazie soprattutto alle risorse regionali e del PNRR, stanno ridisegnando l’assistenza di prossimità in tutta la nostra provincia.

Mi piace che questi luoghi si chiamino Case della Comunità: perché la salute è senza dubbio uno dei servizi più importanti erogati ai nostri concittadini, ma questi sono anche luoghi di cultura della salute, di prevenzione e di coinvolgimento del terzo settore. È qui che la sanità pubblica trova le sue radici più autentiche: nella vicinanza, nella cooperazione e nella fiducia reciproca”.

Dichiarazione del sindaco di San Martino in Rio Paolo Fuccio: “Questi sono momenti importanti per tutti, nello sforzo comune di organizzare tutta una serie di tappe che ci porteranno a sviluppare una nuova conoscenza, poiché quando si inaugurano dei nuovi servizi bisogna, anche imparare a conoscerli, ad utilizzarli, capirne il senso insieme ai nostri cittadini.

La nuova Casa della Comunità di San Martino in Rio sarà il luogo dove infermieri e assistenti sociali, in collaborazione con medici di base, pediatri e servizi territoriali, accoglieranno le persone e le aiuteranno a orientarsi tra i bisogni di salute e di sostegno sociale.

Insieme alla indispensabile collaborazione con l’associazionismo, nella Casa della Comunità si cercherà di tenere insieme aspetti sanitari e aspetti sociali. E’ un grande cambiamento e io credo che sia davvero la strada giusta su cui potremo rilanciare la sanità nel suo complesso, ben sapendo che dobbiamo comunque insistere per avere maggiori risorse.

Ringrazio tutti i dirigenti, i professionisti sanitari e sociali coinvolti, per il loro impegno quotidiano al servizio della comunità che hanno lavorato insieme per la partenza di questo importante progetto a San Martino in Rio”.

Dichiarazione del Direttore generale Ausl IRCCS Davide Fornaciari: “La Casa della Comunità di San Martino in Rio in vuole essere un esempio concreto di assistenza di prossimità e contatto, un luogo di facile individuazione nel quale i cittadini possano trovare accoglienza, servizi alla comunità, risposte ai bisogni sanitari, sociosanitari e sociali.

Intende rappresentare a tutti gli effetti una “casa” che ospita i professionisti che lavoreranno in modo integrato per progettare ed erogare interventi sanitari, di prevenzione e di integrazione socio sanitaria. La parola chiave è prossimità, per riuscire ad essere sempre più vicini ai pazienti, mettendo a loro disposizione quanto è necessario.

Per fare da collante a questa progettualità sarà fondamentale il contributo delle associazioni di volontariato del territorio, con cui strutturare insieme un percorso di comunità, coinvolgendo anche le scuole e le attività sportive.

Si tratta di un percorso che già da mesi stiamo portando avanti, anche grazie al contributo della Regione attraverso i “Casa Community Lab”, e che ci vedrà nei prossimi mesi impegnati a completare le attività presenti nella Casa per renderla un luogo di salute a trecentosessanta gradi”.