Un impianto innovativo di innevamento, che consuma il 30% in meno di acqua ed energia elettrica e produce il 30% di neve in più. Già pronti, inoltre, quattro nuovi mezzi battipista in grado di risparmiare un terzo del carburante, con sensori per ‘sentire’ la neve e più sicurezza per gli operatori che li utilizzano.
Il Comprensorio del Cimone, con i suoi 50 chilometri di piste e 20 impianti di risalita, si prepara a festeggiare i 50 anni di attività diventando il primo impianto ecogreen dell’Appennino. Un traguardo reso possibile da investimenti che, negli anni, hanno migliorato servizi ed efficienza ambientale della stazione, anche grazie al sostegno della Regione.
Con gli ultimi Programmi Stralcio 2025, la Regione ha destinato oltre 1,4 milioni di euro alle stazioni sciistiche dell’Emilia-Romagna, con una quota significativa concentrata sulla montagna modenese e sul comprensorio del Cimone. Una strategia che si inserisce in un impegno pluriennale: dal 2000 al 2024 gli interventi sostenuti ammontano complessivamente a più di 11,2 milioni di euro.
“Il nostro turismo ha un valore aggiunto, quello della sostenibilità- ha ricordato Roberta Frisoni, assessora al Turismo, Sport e Commercio-. Il Comprensorio del Cimone ne è un esempio concreto, diventando la prima stazione sciistica ecogreen dell’Appennino. È questa la direzione su cui stiamo lavorando: un’offerta capace di attrarre turisti tutto l’anno e di coniugare competitività, tutela delle risorse e attenzione ai territori. La Regione è al fianco degli enti locali e degli operatori in progetti rivolti a creare sempre più occasioni di sviluppo turistico in comunità come quella del Cimone e del resto delle aree montane, dove questo è indubbiamente anche un elemento fondamentale per il sistema economico dei territori. In questo quadro anche la stretta sinergia tra sport e turismo è fondamentale, e nell’ottica di migliorare ulteriormente l’offerta presente sull’Appennino modenese sono state assegnate risorse al Comune di Fanano per supportare investimenti sull’efficientamento energetico del Palaghiaccio”.
Gli investimenti della Regione
Impianti a fune più sicuri ed efficienti, un sistema sciistico esistente rafforzato, uno sviluppo economico e occupazionale dei territori di montagna ancora più supportato. Per raggiungere questi obiettivi la Regione ha confermato il proprio impegno approvando recentemente due nuovi Programmi Stralcio per l’anno 2025: si tratta di oltre 1,4 milioni di euro per 13 interventi proposti da soggetti pubblici (per i quali sono state aumentate le risorse) e privati.
Per quanto riguarda il provvedimento sui beneficiari pubblici, la dotazione complessiva ha raggiunto quota 830mila euro circa, per due interventi. Il primo riguarda la stazione del Cimone, nel comune di Sestola (Mo), cui sono andati circa 423mila euro di contributo per la revisione dell’impianto LM 38 Grotti Esperia (a fronte di una spesa complessiva di 475mila euro). Il secondo programma, rivolto ai gestori privati, ha messo a disposizione 600mila euro; con oltre 408mila euro per la provincia di Modena ha ricevuto la quota maggiore, destinata a quattro interventi nel comprensorio Cimone-Piane di Mocogno, quasi 184mila euro per la revisione delle seggiovie del Cimone (a Zerolupo srl); oltre 45mila euro per la manutenzione straordinaria Faggio Bianco LM 26 (a Passo del Lupo srl); circa 87mila euro per l’adeguamento normativo per la sicurezza della stazione di Cimone (al Consorzio Sestola) e, infine, oltre 74mila euro per interventi alle Piane di Mocogno, tra cui innevamento, fresa battipista e sicurezza piste (assegnati al Consorzio Piane di Mocogno e Ads Olimpic Lama).
Nel 2023, grazie a un finanziamento regionale di oltre 6 milioni di euro (di cui 3,5 dal Fondo unico nazionale turismo), per una spesa complessiva di 12,7 milioni di euro (di cui oltre 6 già assegnati con precedenti programmi), di investimenti pubblici, è stato avviato un programma triennale di otto interventi per realizzare e riqualificare funivie, nuove seggiovie su vecchi tracciati, cabine elettriche, e migliorare i collegamenti tra le cime, oltre a potenziare gli impianti di innevamento e per la sicurezza delle strutture. Su otto interventi finanziati, sei quelli nel modenese.
Di questi interventi, quello del Comune di Lama Mocogno per la sostituzione di un tappeto di risalita è terminato; sono in corso di realizzazione gli altri, di cui due in fase di completamento: il potenziamento dell’impianto di innevamento della stazione di fondo a Boscoreale Frassinoro e le opere di adeguamento del Palaghiaccio della Stazione del Cerreto (RE) al fine di consentirne la riapertura. Per la provincia di Modena si segnalano la sostituzione della seggiovia secondo tronco del Cimoncino Sestola/Fanano e la riqualificazione della funivia Stellaro-Rovinella di Montecreto.
Nel 2024, infine, sono stati candidati al Fondo unico nazionale del turismo (Funt) quattro ulteriori interventi strategici da realizzare nel biennio 2025-2026, con una spesa complessiva di 2,8 milioni di euro, di cui oltre 1,3 milioni di contributo statale e un cofinanziamento regionale da 1 milione. Tra gli interventi finanziati, la realizzazione di un nuovo tappeto Cimoncino a Fanano, la riqualificazione e ammodernamento con automazione 4.0 dell’impianto di innevamento al servizio della pista da fondo “Piana Amorotti” a Lama Mocogno e la riqualificazione e il potenziamento della Funivia Passo del Lupo a Sestola.
Nel corso del 2025 il Ministero del Turismo ha attivato un programma straordinario volto a recuperare residui di finanziamenti ministeriali, per il quale sono stati candidati altri interventi relativi alle stazioni invernali; il programma è in corso di approvazione. In particolare, per la provincia di Modena sono stati candidati due interventi: uno riguarda la riqualificazione, con particolare riguardo all’efficientamento energetico, del Palaghiaccio di Fanano (spesa 1,2 milioni di euro, contributi Stato/Regione di 960mila euro), l’altro è il secondo stralcio della riqualificazione dell’impianto Stellaro-Rovinella di Montecreto. Il primo stralcio, finanziato con il Funt 2023, è in corso, mentre il secondo prevede la trasformazione in mini-ovovia a fronte di una spesa di 500mila euro e di contributo Stato/Regione di 400mila euro.

