“Siamo molto preoccupati per l’impatto della Ta.Ri sui cittadini e sulle imprese di Reggio Emilia, che si somma al rischio di aumenti anche sull’addizionale Irpef, sull’Imu e sul pacchetto di servizi di cui hanno un bisogno enorme le famiglie della classe media, quelle che pagano tutto e senza sconti”.
Ecco il pensiero che stamane Andrea Sirianni (Cisl Emilia Centrale) ha affidato all’assessore Davide Prandi, nel corso di un meeting per fare chiarezza sull’esplosione della Ta.Ri.
“Rispetto ad altri comuni dove l’interlocuzione col sindacato è già progredita, a Reggio dobbiamo ancora vedere tutti i numeri sul tavolo. Mancando una visuale a 360° possiamo solo esprimere un fatto e due raccomandazioni”, evidenzia Sirianni.
Il fatto è semplice: la stangata sulla Ta.Ri colpisce le famiglie e le imprese: “In un momento in cui Reggio combatte contro lo spopolamento delle attività commerciali in centro, una tariffa rifiuti così costosa frena la capacità di investimento delle nuove imprese. Se guardiamo ad una famiglia, la mancanza di un sistema di rateizzazione flessibile è un bel guaio – avverte Sirianni –. Una coppia con figli, con un reddito netto complessivo tra i 25 e i 30 mila euro all’anno, paga tutto, non ha sussidi o reti di protezione. Va meglio, invece, per i redditi bassi che potranno usare il bonus sociale e l’accordo che abbiamo da anni col Comune per uno sconto sulla Tari, per i redditi fino a 15 mila o 30mila per famiglie numerose e sul quale abbiamo ottenuto dal Comune un impegno ad allargare la platea. Intanto i nostri iscritti, come pure i pensionati di Fnp Cisl, ci stanno documentando bollette che registrano anche un 27% in più rispetto al 2024. Un aumento che evidentemente è scappato di mano, andando oltre l’obiettivo di un aumento inferiore al 10% che ci era stato prospettato”.
NON POSSIAMO STANGARE LE FAMIGLIE
Le due raccomandazioni sono altrettanto chiare.
Numero uno: Cisl chiede al Comune di Reggio Emilia uno scudo per le famiglie nel suo bilancio. “Comprendiamo che la situazione dei conti sia difficile – prosegue Sirianni – ma non possiamo stangare le famiglie, non in un momento come questo dove tutti stiamo lavorando per far riprendere gli stipendi attraverso, soprattutto, il rinnovo di importanti contratti nazionali scaduti e dove, per paura, le persone hanno smesso di fare figli. Ecco perché aspettiamo con ansia di conoscere lo schema di bilancio”.
UNA TARI DI DISTRETTO, MENO PESANTE
Di conseguenza – ecco la raccomandazione numero due – Cisl propone al Comune di non coinvolgere i sindacati a cose fatte ma di aprire una discussione urgente e franca, come richiede la situazione, pesante, in essere. “Il sindacato non è un bastone tra le ruote ma può essere un alleato. Ad esempio – conclude Sirianni – è evidente che non gira un sistema dove Arera decide e i cittadini pagano, senza un reale coinvolgimento dei territori. In questo senso, è positiva la volontà dell’assessore Prandi di lavorare per passare da una tariffa rifiuti come quella attuale, che penalizza Reggio, ad una tariffa unica di bacino o di distretto, più equilibrata e senza mettere in difficoltà i comuni montani”.
UTILI MILIARDARI E RATEIZZAZIONI
Un ultimo punto, molto importante: il ruolo delle multiutility come il colosso Iren, gigante che fornisce i servizi ambientali in 35 comuni su 42 nella provincia di Reggio.
“Mettiamoci ancora nei panni di un cittadino: legge sui giornali comunicati sui meravigliosi ricavi miliardari di queste società. Poi apre la bolletta rifiuti e trova la stangata. Il servizio rifiuti è complesso, costa molto ma occorre tornare ad una dimensione solidale e di comunità. Bene che Prandi ci abbia palesato l’intenzione di chiedere ad Iren più investimenti, oltre alla maggiore semplicità di accesso alle rateizzazioni”, chiosa la Cisl.

