Nove nuovi esemplari riconosciuti per l’Emilia-Romagna. Nove nuovi alberi di particolare valore storico-culturale, naturalistico e paesaggistico, che vanno ad aggiungersi alla Roverella di Castel d’Aiano, alla Farnia di Soliera, all’Olmo di Montagna di Pievepelago e tanti altri.
Si arricchisce, con l’approvazione del nono aggiornamento, l’Elenco degli Alberi Monumentali d’Italia, che con 257 nuovi esemplari raggiunge un totale di 4.990. Di questi, 134 si trovano sul territorio regionale.
Dati diffusi oggi, in occasione della Giornata nazionale degli alberi, nel corso del convegno organizzato dalla Regione nella Sala 20 maggio (Terza Torre) dal titolo “Alberi Monumentali: il futuro della conservazione in Emilia-Romagna”, promosso dal Settore Aree protette, Foreste e Sviluppo zone montane. Al centro dei lavori, la nuova legge regionale per la conservazione degli Alberi Monumentali. Per domani, sabato 22 novembre, l’appuntamento invece è all’Orto botanico ed Erbario di Bologna con “Alberi su carta: erbari, poesie e racconti. I grandi alberi nella ricerca scientifica, nella storia, nella letteratura”, evento promosso dal Settore Patrimonio culturale della Regione in collaborazione con l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e la partecipazione della Società botanica italiana.
L’assessora regionale alla Cultura, Parchi e Forestazione, Gessica Allegni, ha partecipato alla piantumazione di tre giovani esemplari nel giardino “Sandra Forni”, in occasione della Giornata nazionale. Si tratta dei “figli” di un cipresso monumentale situato a Castel de’ Britti, frazione di San Lazzaro di Savena (Bo): alberi che custodiscono il patrimonio genetico dell’esemplare madre, ne assicurano la continuità nel tempo e che sono destinati a diventare, a loro volta, futuri cipressi monumentali.
“Ogni albero monumentale è una presenza viva, che racconta la storia del territorio e ne custodisce la memoria- ha ricordato Allegni-. Proteggerli è un gesto concreto di rispetto verso la natura e un investimento per il futuro. Per questo, la Regione rinnova il proprio impegno nel promuovere concretamente la salvaguardia, la conoscenza e la valorizzazione di questi esemplari straordinari, consapevole che ogni albero monumentale non è solo un elemento naturale, ma una parte viva della nostra storia comune”.
La legge regionale
Con la nuova legge per la conservazione degli alberi monumentali, la Regione introduce un sistema organico e aggiornato per la protezione degli alberi monumentali, riconoscendone il ruolo essenziale dal punto di vista naturalistico, paesaggistico, storico e culturale. La normativa integra e rafforza il quadro definito dalla legislazione nazionale, ampliandone la portata attraverso criteri regionali specifici e strumenti operativi che consentono di individuare, salvaguardare e gestire in modo adeguato gli esemplari e i sistemi omogenei di maggiore pregio a livello regionale. L’obiettivo è garantire la continuità ecologica, preservare la biodiversità, promuovere una corretta gestione e assicurare che questo patrimonio, unico e non riproducibile, sia tramandato alle generazioni future.
Erbari, poesie e racconti: domani appuntamento all’Orto botanico
L’albero non solo come elemento naturale, ma anche scientifico, storico e letterario. Domani, sabato 22 novembre, c’è “Alberi su carta: erbari, poesie e racconti. I grandi alberi nella ricerca scientifica, nella storia, nella letteratura”, appuntamento promosso dal Settore Patrimonio culturale della Regione, in collaborazione con Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali e Sistema museale di ateneo, e la partecipazione della Società botanica italiana. L’evento avrà luogo in mattinata, a partire dalle ore 10, all’Orto botanico ed Erbario dell’Università di Bologna, in via Irnerio 42.
Per la visita al giardino sarà proposto un percorso a tappe presso gli alberi più antichi presenti, tra cui il grande Noce cenerino, già tutelato a livello nazionale; si parlerà delle caratteristiche botaniche e strutturali dei patriarchi arborei, ma anche di quelle storico-culturali, accompagnati da suggestioni letterarie sul tema dell’albero. Infine, la visita agli antichi erbari consentirà di conoscere la storia e la figura di Ulisse Aldrovandi, naturalista e botanico bolognese del XVI secolo, e approfondire le raccolte naturalistiche, le illustrazioni e i campioni presenti nell’Orto.

