FITA CNA Modena lancia l’allarme: «Serve un intervento immediato per evitare una crisi di liquidità e un aumento insostenibile dei costi».
La Legge di Bilancio 2026 prevede, dal 1° gennaio 2026, un riallineamento delle accise su gasolio e benzina in un’unica soluzione, con un incremento di 4,05 centesimi al litro sul gasolio. Una misura che colpisce duramente il settore dell’autotrasporto, già caratterizzato da margini ridotti, penalizzando soprattutto i piccoli operatori che non beneficiano del rimborso delle accise.
«Non è accettabile – dichiara Enrico Tangerini, Presidente FITA CNA Modena – che un provvedimento di tale portata venga applicato senza gradualità. L’aumento immediato dei costi rischia di compromettere la competitività delle imprese e di scaricare effetti negativi sull’intera filiera produttiva».
A questo si aggiunge il blocco della compensazione dei crediti d’imposta derivanti dal rimborso delle accise, previsto dalla stessa Manovra. Dal 1° luglio 2026 le imprese non potranno più utilizzare questo tipo di crediti per compensare debiti fiscali e previdenziali, con un impatto stimato di 1,8 miliardi di euro a livello nazionale. «Una misura che mette a rischio la liquidità delle aziende – prosegue Tangerini – e che potrebbe portare a inadempimenti e chiusure».
Per questo FITA CNA Modena chiede una gradualità nell’aumento delle accise, come inizialmente previsto, la deroga al blocco della compensazione per il credito d’imposta sul gasolio professionale, controlli sui distributori che anticipano l’equiparazione diesel-benzina prima della scadenza ufficiale, incentivi per il rinnovo della flotta, per favorire la transizione ecologica senza penalizzare le PMI.
«Il nostro appello alle istituzioni è chiaro: serve un confronto immediato per correggere queste misure e salvaguardare migliaia di imprese e posti di lavoro», conclude Tangerini.

