
La Giunta ha approvato l’aggiornamento del Piano di Protezione Civile per quanto riguarda il rischio idraulico e le funzioni del Centro Operativo Comunale (COC) durante le allerte.
L’Amministrazione ha infatti intrapreso un percorso di rafforzamento del sistema locale di protezione civile attraverso la riorganizzazione dei servizi e l’aggiornamento degli strumenti di pianificazione dell’emergenza.
In questo percorso, e alla luce degli eventi meteo avversi che nel biennio 2023-2024 hanno causato ben tre alluvioni sul territorio bolognese, la priorità individuata è stata quella della riorganizzazione del Centro Operativo Comunale, del potenziamento della struttura tecnica di protezione civile interna all’ente e di aggiornamento progressivo della pianificazione di protezione civile partendo proprio dal rischio idraulico.
La Giunta ha quindi approvato il Piano stralcio, redatto sulla base degli indirizzi per i piani di protezione civile della Regione Emilia-Romagna, che recepisce anche le indicazioni della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30/04/2021 in merito alle metodiche di pianificazione e di gestione delle emergenze.
Il Piano stralcio si inserisce inoltre nel percorso di revisione e aggiornamento del “Piano di protezione civile per l’ambito metropolitano” che l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile sta elaborando e del quale nel mese di ottobre 2025 è stata rilasciata una prima versione.
L’aggiornamento proseguirà nei mesi successivi e porterà all’approvazione di un nuovo Piano generale di protezione civile per il Comune di Bologna.
L’intero percorso di aggiornamento è stato e sarà compiuto in stretto raccordo con le altre componenti del sistema, con le strutture operative e in particolare con Regione Emilia-Romagna e Prefettura di Bologna.
Le nuove mappe di rischio
A seguito dell’alluvione dell’ottobre 2024, è stata realizzata una mappatura delle aree percorse dall’acqua realizzando una cartografia delle aree allagate che rappresentano un riferimento diretto per gli scenari di evento e per il modello di intervento.
In quell’occasione le aree allagate sul territorio bolognese avevano una superficie pari a 1.235.228 mq di cui 899.564 nel territorio urbanizzato.
Le nuove mappe di rischio sono già state inviate alla Regione Emilia-Romagna per l’aggiornamento dei piani regionali.
Parametri e codici della criticità idraulica
La valutazione della criticità idraulica in fase di previsione viene effettuata sulle zone di allerta, considerando:
- la pioggia prevista dai modelli meteorologici sulle zone di allerta nelle 24 ore, confrontata con soglie statistiche di pioggia media areale tarate sugli eventi del passato;
- i livelli al colmo di piena previsti dai modelli idrologico-idraulici sui corsi d’acqua maggiori;
- lo stato del territorio, alla luce della funzionalità delle opere idrauliche e di difesa arginale esistenti, nonché di eventuali vulnerabilità già note sul territorio a scala regionale.
La valutazione della criticità idraulica in fase di previsione è articolata in quattro codici:
- Verde: assenza di fenomeni significativi prevedibili, tuttavia non si escludono eventuali danni puntuali.
- Gialla (fase di attenzione): possibili fenomeni localizzati di innalzamento dei livelli nei corsi d’acqua maggiori, al di sopra della soglia 1, e nella rete di bonifica. Possono verificarsi situazioni di pericolo occasionale per la sicurezza delle persone e danni limitati alle opere idrauliche e di difesa delle sponde, alle attività agricole, ai cantieri, agli insediamenti civili e industriali in prossimità della rete di bonifica.
- Arancione (fase di preallarme): fenomeni diffusi e significativi di innalzamento dei livelli dei corsi d’acqua maggiori, oltre la soglia 2, con inondazione delle aree limitrofe, delle zone golenali e degli argini e significativi innalzamenti dei livelli idrometrici nella rete di bonifica, con difficoltà di smaltimento delle acque e possibili fenomeni di inondazione delle aree limitrofe. Questa allerta inoltre comporta fenomeni di erosione delle sponde, trasporto di materiali solidi, divagazione dell’alveo e occlusioni, parziali o totali, delle luci dei ponti dei corsi d’acqua maggiori.
Possono verificarsi situazioni di pericolo per la sicurezza delle persone, danni alle opere di contenimento, regimazione e attraversamento dei corsi d’acqua e a infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali situati in aree golenali o in aree inondabili e/o in prossimità della rete di bonifica. - Rossa (fase di allarme): fenomeni estesi e numerosi come piene fluviali, oltre la soglia 3, con inondazione anche di aree distanti dal fiume, diffusi fenomeni di erosione delle sponde, trasporto di materiali solidi e divagazione dell’alveo. A questo livello di allerta si verifica anche la tracimazione della rete di bonifica con inondazione delle aree limitrofe, rottura degli argini, sormonto di ponti e altre opere di attraversamento e occlusioni, parziali o totali, delle luci dei ponti dei corsi d’acqua maggiori.
L’allerta rossa comporta un grave pericolo per la sicurezza delle persone e danni parziali o totali ad argini, ponti, opere idrauliche, infrastrutture ferroviarie e stradali, servizi essenziali, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali.
Nel caso di allerta gialla, arancione e rossa, anche in assenza di precipitazioni, il transito di piene fluviali nei corsi d’acqua maggiori può determinare criticità idraulica.
A Bologna i punti di rilevazione idrometrica con i cosiddetti “sensori sentinella” sono:
- Lavino di Sopra (Lavino)
- Vergato (Reno)
- Sasso Marconi (Setta)
- Casalecchio Chiusa (Reno)
- Arcoveggio (Navile)
- Ravone (Ravone)
- Loiano Ponte Savena (Savena)
- Pianoro (Savena)
- Dozza (Savena Abbandonato)
Durante le emergenze la Protezione civile mette in campo anche un’attività di monitoraggio di circa 70 punti sensibili come sottopassi, griglie, rotonde lungo i diversi bacini idrici, tra cui il fiume Reno, lo scolo Biancana, i rii S.Luca e Meloncello, i torrenti Ravone e Aposa, e la Fossa Cavallina. Il monitoraggio è a cura della Polizia locale in caso si allerta gialla mentre dall’allerta arancione in avanti è prevista la presenza dei volontari. Per ogni postazione sono stati stabiliti i livelli di allerta che richiedono l’attivazione di specifiche misure.
Il database con l’elenco delle postazioni contiene la localizzazione esatta tramite coordinate di latitudine e longitudine e anche delle foto identificative del luogo per consentire maggiore precisione nel controllo.
Il ruolo del Centro Operativo Comunale (COC)
Il Centro Operativo Comunale è un’organizzazione interna del servizio comunale di Protezione civile che coordina gli interventi di emergenza a livello locale, coinvolgendo anche enti e aziende esterne all’amministrazione.
Il COC è costituito dalle persone che sono chiamate a gestire le seguenti funzioni:
- Unità di coordinamento
- Rappresentanze delle strutture operative e sicurezza
- Assistenza alla popolazione e attività scolastica
- Sanità, assistenza sociale e veterinaria
- Logistica
- Telecomunicazioni d’emergenza
- Accessibilità e mobilità
- Servizi essenziali
- Attività aeree e marittime
- Tecnica e di valutazione
- Censimento danni e rilievo dell’agibilità
- Volontariato
- Rappresentanza dei beni culturali
- Stampa e comunicazione
- Supporto amministrativo e finanziario
- Continuità amministrativa
- Interventi operativi
- Gestione del volontariato spontaneo
Il COC viene aperto dal Sindaco obbligatoriamente con allerta arancione e rossa ma in via precauzionale può essere aperto anche nel caso di allerta gialla.
Può essere convocato in modalità completa oppure con funzioni ridotte ed aggregate, sulla base delle specifiche esigenze della fase operativa (attenzione / preallarme / allarme) e della tipologia di rischio.
Cosa deve fare la popolazione
In caso di allerta arancione i comportamenti previsti dalla Protezione civile sono:
- mantenersi sempre informati tramite i canali istituzionali;
- rispettare le indicazioni delle autorità: seguire le istruzioni della Protezione civile o delle forze dell’ordine su eventuali chiusure di strade, interruzioni dei servizi, comportamenti da seguire;
- evitare l’utilizzo di interrati e seminterrati;
- stare lontano da ponti, fiumi e altri corsi d’acqua;
- fare attenzione agli oggetti mobili: mettere al sicuro oggetti che potrebbero essere spostati dal vento o trascinati dall’acqua, come vasi sui balconi, tende da sole, o altro;
- guidare con prudenza: in auto, fare attenzione e mantere una distanza di sicurezza maggiore dal veicolo che precede;
- fare attenzione ai sottopassi, non percorrerli se allagati.
Ogni residente in città ha la possibilità di registrarsi al sistema di Alert System per ricevere informazioni utili e verificate, compilando il modulo a questo link https://registrazione.alertsystem.it/bologna
Inoltre, in caso di allerta rossa, il Comune può predisporre ordinanze di chiusura strade, evacuazione preventiva dei piani bassi e apertura di strutture di accoglienza ed eventuali trasferimenti sanitari delle persone fragili.
I punti di raccolta della popolazione sono i seguenti:
- parcheggio Meraville in viale Tito Carnacini 57;
- parcheggio Cimitero Borgo Panigale in via Marco Emilio Lepido 60;
- parcheggio Fronte Anni Verdi in via Scandellara 54;
- parcheggio Centralinista nei pressi Telecom in via della Centralinista 4;
- piazza dell’Otto Agosto in via Irnerio 4.
I centri di prima accoglienza sono invece i seguenti:
- scuola dell’infanzia Gioannetti in via Giuseppe Gioannetti 2;
- nido Tovaglie in via delle Tovaglie 4;
- scuola dell’infanzia Degli Esposti in viale Drusiani 2;
- scuola dell’infanzia e nido Giaccaglia Betti in via Irnerio 2/2;
- scuola primaria e dell’infanzia Ferrari in via Buon Pastore 2/2;
- scuola primaria Drusiani in via Giovanni Segantini 31;
- scuola dell’infanzia Flora in via Francesco Flora 7;
- scuola dell’infanzia Villa May in via Elio Bragaglia 28;
- nido Acquerello in via Galeazza 61;
- scuola dell’infanzia Futura in via Tintoretto 4;
- scuola dell’infanzia Arco Guidi in piazza della Pace 3/3;
- nido Cavina in via Bruno Monterumici 1.
Tutela delle persone fragili in caso di emergenza
A luglio di quest’anno il Comune ha siglato una convenzione con l’Azienda USL di Bologna, finalizzata all’acquisizione di informazioni sulle persone in condizioni di fragilità o non autosufficienza, domiciliate o residenti nel territorio comunale, per intervenire con maggiore efficacia nei casi di emergenza.
Combinando i dati forniti dall’Ausl con la mappatura dei rischi ambientali presenti in città (di origine naturale o antropica), è stata sviluppata una piattaforma informatica che consente una gestione più puntuale delle emergenze. Questo sistema permetterà di individuare in tempo reale le persone che necessitano di assistenza specifica, facilitando il loro soccorso con mezzi e risorse adeguate.
La convenzione si rivolge in particolare a persone con:
- disabilità motoria;
- disabilità sensoriale (visiva, uditiva);
- disabilità intellettiva o psichica;
- patologie con effetti invalidanti;
- condizioni che richiedano supporti assistenziali, sanitari o tecnologici specifici.
I dati, resi disponibili in formato informatizzato dall’Azienda USL, saranno utilizzati esclusivamente per l’attuazione delle misure previste dal piano comunale di protezione civile, nel rispetto della riservatezza e con l’obiettivo di garantire la sicurezza sia degli operatori coinvolti che della comunità.
La presentazione del nuovo piano alla cittadinanza
A partire da metà gennaio è prevista una serie di incontri con le cittadine e i cittadini per illustrare il nuovo piano e i comportamenti da tenere in caso di emergenza.

