“La sentenza del Consiglio di Stato, che ribadisce l’obbligo per i gestori di tutte le strutture ricettive, incluse quelle su AIRBNB e siti simili, di effettuare il riconoscimento di persona della clientela, contribuirà ad elevare i livelli di sicurezza nel nostro territorio ed in particolare a Modena, dove insistono oltre mille alloggi destinati ad affitti brevi”.
Amedeo Faenza, Presidente provinciale di Federalberghi, commenta così la sentenza del Consiglio di Stato, che ha annullato definitivamente la sentenza del TAR Lazio del 27 maggio scorso con cui era stata sospesa l’efficacia della circolare del Viminale sul riconoscimento de visu degli alloggiati.
“La decisione del massimo organo di giustizia amministrativa – puntualizza Faenza – ribadisce dunque che i gestori di tutte le strutture ricettive, incluse le unità immobiliari destinate alle locazioni brevi, oltre a ricevere il documento d’identità dell’ospite e a trasmetterlo all’autorità di pubblica sicurezza, devono effettuare il riconoscimento delle persone alloggiate verificando di persona la corrispondenza tra il titolare del documento e l’effettivo ospite della struttura”.
“Per Federalberghi e gli alberghi modenesi – prosegue Faenza – la sicurezza è un valore assoluto e la sentenza va nella direzione di ripristinare livelli di sicurezza, a vantaggio sia degli ospiti delle strutture ricettive sia della cittadinanza, a partire dalle persone che subiscono i disagi derivanti dal “turismo breve” nei palazzi in cui si registra un continuo viavai di persone sconosciute, dirette agli appartamenti affittati ai turisti”.
“Il riconoscimento de visu degli alloggiati – prosegue Faenza – comporta un impegno che gli albergatori (così come i gestori di residence, bed and breakfast, affittacamere e campeggi) assolvono da sempre con grande senso civico, consapevoli delle ricadute positive di cui beneficia tutta la comunità, come dimostrano i recenti casi in diverse località italiane, in cui sono stati individuati e catturati pericolosi malviventi”.
“Allo stesso tempo – conclude il Presidente provinciale di Federalberghi – richiamiamo la necessità di vedere applicata nel modenese la normativa nazionale, in vigore dal 1° gennaio 2025, che ha reso obbligatoria l’esposizione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) su una targa identificativa ben visibile all’ingresso esterno: a fronte delle centinaia di affitti brevi presenti nel solo centro storico della città capoluogo, sono ancora troppe poche le targhe visibili all’esterno degli edifici”.

