Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria: approvato approvato all’unanimità il documento sul progetto montagna

Fissa le sei azioni prioritarie per un’assistenza ancora più di prossimità



L’obiettivo del documento sul Progetto Montagna, presentato nel corso della Ctss di martedì 16 dicembre e approvato all’unanimità dai Sindaci, è avviare una riorganizzazione strategica di sostegno alla salute, al benessere e all’assistenza sanitaria e sociale nelle aree interne della montagna modenese. Il piano si muoverà verso una maggiore prossimità della presa in carico sulla base dei bisogni dei cittadini e l’aumento risorse dedicate all’assistenza.

 

La proposta progettuale si articola su sei azioni:

1) Il rafforzamento della rete territoriale con lo sviluppo di ambulatori per le urgenze a bassa complessità, i team medici e infermieristici di prossimità per le aree montane e un aumento delle dotazioni tecnologiche a disposizione dei professionisti del territorio.

2) Rafforzamento della telemedicina e della rete digitale integrata, per offrire sul territorio percorsi diagnostici e terapeutici, minimizzando lo spostamento dei pazienti nei centri specialistici provinciali. Questo progetto prevede una struttura fisica e digitale in ogni Comune a partire dalle Case della Comunità esistenti in grado di ospitare tecnologie per mettere in connessione i pazienti con i professionisti delle strutture provinciali e regionali.

3) Consolidamento della rete dell’emergenza: l’obiettivo del progetto è quello di andare ad offrire standard di sicurezza e di intervento ottimali in tutto il territorio della montagna. Il primo elemento riguarda la copertura H24 7 giorni su 7 dei mezzi di soccorso avanzato e il forte sostegno alle associazioni di volontariato, oltre all’integrazione con le reti regionali ed extra-regionali. È previsto l’avvio del progetto di Risposta Clinica Specialistica Integrata che permetta agli equipaggi del 118, in caso di bisogno, di collegarsi via video con gli specialisti in ospedale, così come il rafforzamento della rete dei defibrillatori presenti nei singoli Comuni.

La gestione della rete dell’emergenza sempre condotta sulla base di una scala di priorità vedrà, in relazione alla presenza turistica, la possibilità di valutare il potenziamento dei mezzi di soccorso avanzato, medici o infermieristici. Così come la costruzione di un progetto su scala regionale che consenta di utilizzare l’elisoccorso in modo più ampio grazie a sviluppi tecnologici (Performance Based Navigation PBN).

4) Approccio One health e ambiente: è sempre più evidente l’importanza di lavorare su strategie e progettualità che mettano in stretta relazione la salute umana, animale e ambientale. La montagna rappresenta il luogo ideale per valorizzare l’aspetto ambientale di questa tematica, anche attraverso la collaborazione già in essere con l’Ente Parchi Emilia Centrale.

5) Maggiore coinvolgimento della comunità, che può diventare un moltiplicatore di capacità di ascolto e di messa in rete delle forze in campo per rispondere ai bisogni delle persone e per ridurre una delle principali criticità sociali che è la solitudine delle persone. Questo può avvenire anche attraverso progettualità già in essere come quella degli “agenti di prossimità” e della “prescrizione sociale”.

6)Nascita di una Scuola della salute della montagna: con la collaborazione dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia si prevede la creazione di uno spazio formativo e laboratoriale permanente, mettendo in campo progetti di ricerca al fine di identificare soluzioni innovative legate all’assistenza della popolazione nelle aree montane anche attraverso l’analisi delle realtà internazionali che hanno già affrontato questi temi.

 

Il cronoprogramma definito con i Sindaci ha previsto una prima fase, già avviata, di attivazione di televisite assistite iniziando da quelle diabetologiche ed ECG; a gennaio 2026 verrà avviato il teleconsulto, le spirometrie e le video-dermatoscopie, cui si aggiunge, nel territorio di Montefiorino, l’holter. In corso d’anno saranno consolidati i percorsi con estensione ad altre tecnologie e ad altre sedi.

Soddisfazione per la compattezza dei Sindaci e la collaborazione assicurata ai buoni esiti del progetto è stata espressa dal vicepresidente Ctss Fabio Braglia: “un progetto rivoluzionario che ci vede uniti nel portare risorse per la sanità in montagna, con un approccio innovativo che guarda al futuro”.