I Carabinieri della Compagnia di Imola hanno arrestato un 51enne italiano, accusato del reato di violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Lo stesso era già sottoposto alle misure cautelari dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento, con applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti della persona offesa, nonché all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per il medesimo reato.
Il primo provvedimento cautelare – divieto di avvicinamento – era stato emesso lo scorso agosto dal G.I.P. del Tribunale di Bologna a seguito delle ripetute aggressione fisiche, verbali e psicologiche che il 51enne poneva in essere nei confronti della convivente per motivi economici. Il secondo provvedimento – obbligo di firma – veniva emesso nel novembre 2025 a seguito di una lite avuta con la figlia all’interno dell’abitazione della madre dove si era trasferito, al culmine della quale la colpiva ripetutamente al volto procurandole delle lesioni.
Qualche giorno fa, dopo una segnalazione pervenuta tramite il NUE 112, una gazzella del Radiomobile si recava nei pressi dell’abitazione della madre del 51enne, fermando poco dopo l’uomo che, con la scusa di dover recuperare alcuni effetti personali lasciati all’interno del garage, aveva violato il provvedimento cautelare emesso a suo carico. Arrestato, su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Bologna, veniva trattenuto in camera di sicurezza in attesa dell’udienza, al termine della quale l’arresto è stato convalidato e lui rimesso in libertà senza ulteriori provvedimenti.
Poco dopo, nel corso della medesima giornata, il 51enne veniva riarrestato poiché a seguito delle reiterate violazioni al divieto di avvicinamento il Tribunale Ordinario di Bologna sostituiva le stesse con ordinanza di custodia cautelare in carcere. Nella serata i Carabinieri della Stazione di Imola lo hanno rintracciato traducendolo successivamente presso al Casa Circondariale di Bologna a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

