Caselli, Nizzoli e Corrado su via Cavour



    Via-Cavour-sassuoloEsprimiamo profonda preoccupazione per il modo in cui il sindaco Pistoni sta personalmente gestendo la vicenda della moschea di Viale Cavour, in modo del tutto arbitrario, senza competenze tecnico – giuridiche sulla materia e senza ottemperare alle sentenze pronunciate sul caso specifico, che dicono tutt’altro.

    Pistoni cita la normativa di una legge regionale che e’ in vigore dal Luglio 2013:  peccato che la sentenza del Consiglio di Stato sia datata  Novembre 2013 e che abbia una valenza giuridica decisiva in quanto interpretativa della legge medesima proprio nel caso di specie.

    Detto ciò, sembra proprio che il “nuovo” sindaco di Sassuolo, con la sua personale interpretazione (che non è quella del Consiglio di Stato, massimo organo giudiziario amministrativo, ma è addirittura contraria), abbia autorizzato l’apertura di un locale infischiandosene della sentenza che testualmente recita “vieta la rioccupazione senza rilascio di un nuovo certificato di agibilità attesta che la sola domanda di agibilità presentata non è sufficiente, ma è necessario il formale rilascio del certificato.

    E’ vero invece quello che dice circa la relazione interna dell’ufficio tecnico, ovvero che la stessa non vale come certificato ed infatti prima del rilascio dovevano essere eseguita la visita ispettiva o doveva essere rilasciato un certificato provvisorio per scadenza dei termini, in mancanza di sopralluogo nei 90 giorni.

    Detta visita ispettiva, guarda caso, e’ avvenuta, come dichiarato oggi dal sindaco a mezzo stampa, in data 8 Luglio 2014, oltre i 90 giorni e, guarda caso, successivamente alla nostra domanda di accesso agli atti presentata in data 30.06.14, dove chiedevamo il verbale della stessa; accesso agli atti al quale peraltro sino ad oggi non abbiamo ricevuto riscontro.

    Pertanto, denunciamo pubblicamente due cose gravissime:

    – la prima e’ che la comunità islamica, pur sapendo della sentenza, ha utilizzato i locali prima di ottenere il certificato

    – la seconda è che il sindaco continua a dire che non serve il certificato malgrado il Consiglio di Stato lo avesse prescritto, prendendo le loro parti.

    Se il sindaco, invece di pubblicare sul sito del Comune la sentenza, evidenziandone solo alcune parti, la leggesse tutta, noterebbe che il certificato era essenziale e la sua dichiarazione di oggi (identica a quella fatta al consiglio comunale del 25 giugno) non fa altro che confermare l’assoluta illegittimità dell’intera procedura e, cosa ancor più grave, la palese forzatura operata su precisa indicazione politica del sindaco.

    Durante la giunta Caselli non si e’ mai rilasciato nessun certificato di agibilità della moschea, pertanto se ne vietava l’utilizzo: ecco perché abbiamo chiesto copia degli atti di autodichiarazione che hanno presentato e che Pistoni ha illegittimamente ritenuto validi per consentire la riapertura prima del rilascio del certificato.

    In sintesi, quindi, prima Pistoni ha applicato la legge in modo non corretto, poi, dopo la nostra denuncia, ha fatto fare in fretta e furia il sopralluogo che oggi continua a dire che non era necessario.

    Inoltre, eviti il sindaco di darci dei falsi perché noi non abbiamo mai dichiarato che “il Consiglio di Stato aveva riconosciuto l’inagibilità della struttura”, come afferma invece nel comunicato. Si ascolti invece l’estratto della nostra conferenza stampa pubblicata sulla pagina facebook della nostra lista e si renderà conto che ciò che è stato detto è tutt’altro.

    La solita tattica di comunicazione molto poco istituzionale: prima commette grossolani errori (se non forse violazioni di legge), poi legge come stanno le cose dai nostri comunicati, si accorge degli errori e le fa come diciamo noi, infine attribuisce sempre falsamente la colpa all’ex Giunta. Tale quale a come ha fatto il piano concordatario di SGP: ma la gente di Sassuolo non solita farsi prendere per i fondelli e la campagna elettorale è finita.  Pistoni ora faccia il sindaco e rispetti la legge, assumendosi le sue responsabilità, perché ci sembra che a fare il gioco delle tre carte pubblicamente ci abbia preso gusto. E le bugie hanno le gambe corte.

    Caselli –  Corrado – Nizzoli

    (Consiglieri Lista Civica Sassolesi)