
La risposta alla crisi della penalità minorile in Italia e in Regione non può fermarsi a misure emergenziali: serve pensare a soluzioni strutturali e durature. È urgente aprire una riflessione collettiva su cosa si può fare, già a livello territoriale, per evitare che le condizioni di detenzione minorile si deteriorino fino ai livelli che abbiamo denunciato pubblicamente nelle scorse settimane.
È in questo spirito che abbiamo organizzato il convegno “La crisi della penalità minorile: cause profonde e strategie per il cambiamento”, che si terrà il 6 giugno 2025, dalle 16:00 alle 18:30, nella Sala Anziani di Palazzo D’Accursio, in Piazza Maggiore 6, a Bologna.
Interverranno Roberto Cornelli, docente all’Università degli Studi di Milano, Stefania Crocitti, ricercatrice presso l’Università di Bologna, Ettore Grenci, referente della Commissione diritti umani del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bologna, e Antonio Ianniello, Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Bologna, Nicola Palmiero, Direttore del Centro di Giustizia Minorile di Bologna. Moderano l’incontro Giulia Fabini, Presidente di Antigone Emilia-Romagna e membro dell’Osservatorio Minori di Antigone, e Mariachiara Gentile, membro dell’osservatorio adulti di Antigone Emilia-Romagna.
Il convegno sarà un’occasione di confronto tra operatori e operatrici, rappresentanti delle istituzioni, della ricerca e della società civile, per affrontare insieme una crisi che si trascina da anni e che ha conosciuto una nuova accelerazione a partire dal Decreto Caivano. La recente apertura della sezione “giovani adulti” presso la casa circondariale Rocco D’Amato ne è un segnale preoccupante: una scelta che, oltre a essere criticabile dal punto di vista materiale, rappresenta anche un cambio di paradigma culturale nella gestione della giustizia minorile, sempre più orientata verso la logica punitiva.
Nel corso dell’incontro si rifletterà su più piani: dalle narrazioni mediatiche che alimentano l’idea di un’emergenza criminalità giovanile, all’analisi dei dati reali sulla devianza minorile; dalle recenti innovazioni normative introdotte dalla legge Caivano, alle ricadute concrete sulla vita dei ragazzi e delle ragazze detenuti.
Rintracciare le cause profonde della crisi del sistema penale minorile è il primo passo per immaginare una via d’uscita che sia concreta, articolata e condivisa. Per questo chiamiamo a raccolta la politica, l’amministrazione penitenziaria, il mondo della ricerca e la società civile: serve uno sforzo collettivo per restituire senso e giustizia alla giustizia minorile.