Home Restaurant Hotel smentisce: “Quello di Reggio Emilia è un ristorante abusivo, non un Home Restaurant”

"Basta fake news per denigrare un intero settore"



La società Home Restaurant Hotel, leader nel settore della ristorazione domestica, smentisce categoricamente la notizia diffusa in data odierna dai NAS di Parma e ripresa da numerose testate giornalistiche, relativa alla chiusura di un presunto “home restaurant etnico abusivo” a Reggio Emilia. Si tratta di una palese e inaccettabile distorsione della realtà: l’attività sanzionata dai Carabinieri del Nas era un vero e proprio ristorante illegale, non un Home Restaurant.

Siamo di fronte all’ennesimo, vergognoso tentativo di denigrare un intero settore economico attraverso una disinformazione sistematica orchestrata dalle agenzie di stampa e dalle lobby della ristorazione tradizionale,” dichiara il CEO di Home Restaurant Hotel. “Un vero Home Restaurant, come quelli iscritti alla nostra piattaforma, è un’attività gestita da una persona fisica, in forma occasionale e con il proprio codice fiscale, che offre un’esperienza culinaria in un contesto domestico e nel pieno rispetto delle norme. L’attività di Reggio Emilia, con ‘attrezzature professionali’ e ‘venti coperti’, è a tutti gli effetti un esercizio pubblico mascherato, privo di qualsiasi autorizzazione e che opera in concorrenza sleale con tutti, ristoratori onesti compresi”.

La società ribadisce che questa confusione terminologica è funzionale a un disegno preciso: affossare un modello di business innovativo che sta crescendo in modo esponenziale. Questo attacco mediatico si inserisce in un contesto di vuoto normativo deliberatamente mantenuto. Una proposta di legge per regolamentare il settore giace infatti ferma al Senato dal lontano 2017, dopo essere stata approvata alla Camera. Il suo iter fu bloccato anche a seguito di una storica bocciatura da parte dell’Antitrust, sollecitata proprio da una denuncia di Home Restaurant Hotel che ne contestava l’impianto restrittivo e anticoncorrenziale, volto a favorire unicamente gli interessi delle lobby.

In queste ore, è in diffusione un esposto e un comunicato stampa a firma del Professore Avvocato Carlo Taormina, che sta assumendo la difesa del settore.

“Mentre le agenzie di stampa dovrebbero leggere le nostre note e informarsi, scelgono deliberatamente di pubblicare fake news per danneggiare migliaia di operatori onesti” prosegue la nota. È gravissimo che la stampa ignori i fatti per inseguire una narrazione ostile e diffamatoria”.

Home Restaurant Hotel contesta inoltre le modalità stesse dell’intervento: “I Carabinieri del Nas non sono l’organo preposto al controllo degli Home Restaurant, che sono abitazioni private. Se i militari sono entrati in un domicilio privato senza un mandato della Procura e ipotizzando reati che non sussistono per la categoria, potremmo trovarci di fronte a una grave violazione di domicilio tutelato dalla Costituzione. È forse questo il modo di operare in uno stato di diritto?”

L’azienda sottolinea l’ipocrisia di un sistema mediatico e di controllo che usa due pesi e due misure. “Mentre si costruisce il caso mediatico su un ristorante illegale spacciandolo per Home Restaurant,” spiega il CEO, presso la Procura della Repubblica di Bologna, su nostra denuncia, sono in corso indagini per gravi reati a carico della piattaforma Cesarine. Una realtà che opera nell’impunità totale, venendo costantemente elogiata dalle stesse agenzie di stampa che oggi ci attaccano, nonostante le nostre segnalazioni circostanziate su presunte irregolarità”.

Gli italiani non sono stupidi,” conclude il CEO Gaetano Campolo. “Hanno capito perfettamente che siamo di fronte a un sistema criminoso, con un epicentro evidente in Emilia Romagna, che mira a eliminare ogni forma di concorrenza. Noi continueremo a batterci in tutte le sedi legali per difendere la dignità e il diritto a praticare questa attività privata ed occasionale dei nostri associati e per smascherare questa campagna di fango”.