Educatori Unimore, UIL FPL e FP CGIL incontrano Legacoop e Confcooperative

Richiesta garanzia continuità dei servizi e riconoscimento dei titoli. Ora la sanatoria è irrinunciabile per la stabilità del sistema educativo



UIL FPL e CGIL FP hanno intrapreso e intendono proseguire la propria azione di tutela sia delle professionalità sia dei servizi alle famiglie che rischiano di non trovare gli asili aperti a settembre. Stamani l’incontro tra le OO.SS. e Lega Coop e Confcooperative ed alcune cooperative del settore che ci hanno rassicurato manifestando la loro ferma intenzione di garantire la tenuta dei servizi educativi per l’infanzia reputando, allo stato attuale, tutte le educatrici in possesso di un titolo riconosciuto a tutti gli effetti per l’esercizio della professione (corso di laurea L19).

UIL FPL e CGIL FP riaffermano congiuntamente la necessità di un provvedimento normativo urgente di sanatoria per gli oltre 400 laureati in Scienze dell’Educazione esclusi dall’accesso ai servizi educativi per l’infanzia a causa della mancata acquisizione dei 55 CFU specifici previsti dal DM 378/2018. Sebbene la proposta di corsi integrativi dell’Università di Modena e Reggio Emilia (UniMoRe) mostri apertura, riteniamo che non sia sufficiente a risolvere una problematica generata da un vuoto normativo e da carenze di controllo istituzionale.

Apprezziamo l’impegno e la dichiarata disponibilità di UniMoRe a farsi parte attiva nella soluzione della vicenda, riconoscendo il suo ruolo proattivo nel chiedere una sanatoria al Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). Riteniamo che questa sia la strada maestra per ripristinare la giustizia per centinaia di professionisti ingiustamente penalizzati.

Questo dialogo costruttivo ci spinge a ricercare un’intesa condivisa con tutte le parti, Enti Locali compresi. Il nostro obiettivo è chiaro:

Nessun lavoratore attualmente in servizio dovrà essere lasciato a casa a causa di questo problema normativo.

I candidati già presenti nelle graduatorie non dovranno essere rifiutati o discriminati per la mancanza di questi requisiti, poiché hanno studiato e conseguito il titolo al momento dell’iscrizione considerato abilitante alla professione.

È inaccettabile che le conseguenze di una transizione normativa mal gestita ricadano sulle spalle di chi ha investito tempo e risorse nella propria formazione professionale, e a maggior ragione ora che il settore cooperativo riconosce pienamente la validità dei titoli.

Nel ribadire il nostro impegno costante e intransigente a difesa dei diritti di questi lavoratori e per la stabilità dei servizi, ci rendiamo disponibili a portare avanti le istanze di chiunque si trovasse in condizione di esclusione o risultasse penalizzato. Utilizzeremo ogni mezzo a nostra disposizione, valutando ogni azione necessaria per tutelare chi è stato leso nei propri diritti e nella propria dignità.

Non ci fermeremo finché non verrà riconosciuto a ciascuno il diritto di accedere pienamente al proprio percorso professionale, senza ostacoli artificiali o discriminazioni generate da chi avrebbe dovuto proteggerli. Il tempo delle attese e delle mezze risposte è finito.