Sanità, revisione delle prescrizioni: i Medici di medicina generale coinvolti come sempre



Sanità, revisione delle prescrizioni: i Medici di medicina generale coinvolti come sempre
Copyright immagine: Regione Emilia Romagna A.I.C.G. – Autore: Pietro Ballardini

Medici di medicina generale pienamente coinvolti, e quindi a conoscenza degli aggiornamenti sulle prescrizioni possibili. Peraltro, una revisione che recepisce le ultime indicazioni del nuovo nomenclatore nazionale e ha l’obiettivo di migliorare l’appropriatezza delle prescrizioni stesse e l’accesso alle agende di prenotazione a favore dei pazienti e di chiunque ne abbia bisogno.

In merito alle dichiarazioni di Snami sulle prescrizioni possibili, dall’Assessorato alle Politiche per la Salute si precisa che il catalogo delle prescrizioni legate ai Medici di medicina generale è lo strumento che garantisce unitarietà di accesso alla specialistica su tutto il territorio. Il suo aggiornamento è monitorato e definito da un gruppo composto da esperti clinici e di sistemi di prenotazione CUP compreso medici di medicina generale e Lepida .

Così è avvenuto anche in occasione dell’ultimo aggiornamento, a cui fa riferimento Snami, entrato in vigore a giugno. Un aggiornamento, tra l’altro, che si è reso necessario nei primi mesi del 2025 per recepire le ultime indicazioni del nuovo nomenclatore nazionale in riferimento ai livelli di visibilità delle prestazioni.

Dunque, non vi è alcuna volontà da parte della Regione di sminuire il ruolo dei Medici di medicina generale, che, al contrario, sono stati coinvolti, come sempre, in tutti i passaggi decisionali.

Lo scopo di questa riorganizzazione delle prescrizioni risponde, invece, alla necessità di migliorare il governo dell’appropriatezza prescrittiva, tutelando la qualità della prescrizione e migliorando l’accesso alle agende di prenotazione.

Per fare alcuni esempi, tra le prestazioni in Alta specialità rientrano circa 1.250 voci di genetica richiesti per sospetto di malattia rara o oncologica dopo una visita specialistica, prestazioni diagnostiche ad alta complessità e visite di secondo livello: esami che vengono richiesti normalmente a seguito di visite specialistiche e che non devono essere richieste direttamente dai pazienti, ma degli specialisti. In merito si sta anche potenziando parallelamente la presa in carico da parte dello specialista che è tenuto a prescrivere in prima persona gli esami o le visite che ritiene necessari anche per garantire la continuità delle indagini, semplificare per il cittadino l’iter delle prenotazioni e garantire tempistiche appropriate.
In ogni modo è stato già avviato un sistema di raccolta delle osservazioni puntuali per migliorare costantemente l’accessibilità alle prestazione specialistiche.