Il 12 e il 13 settembre scorsi la Polizia di Stato, nello specifico personale della Squadra Mobile di Bologna, ha dato esecuzione a due distinte ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna, a carico di cinque soggetti.
In particolare, il 12 settembre, gli investigatori della Squadra Mobile hanno rintracciato a Ravenna e tratto in arresto due cittadini egiziani gravemente indiziati di avere consumato una rapina e sequestro di persona in danno di una connazionale, rapina avvenuta a Bologna il 10 agosto scorso. I due, secondo la ricostruzione investigativa, sono sospettati di avere attirato, a Bologna, una connazionale con la scusa di essere in grado di procurarle un lavoro e l’ingresso in Italia ai due figli.
La donna, giunta in Stazione centrale, veniva fatta salire in auto dagli arrestati con la scusa di prendere accordi per il lavoro. Una volta in auto, la donna veniva attinta con spray urticante e fatta oggetto di minacce, anche con coltello, al fine di sottrarle 7.500 euro contanti. Le indagini, partendo dalle immagini di video sorveglianza della piazza antistante la stazione, permettevano di identificare i presunti autori del reato in due cittadini egiziani senza fissa dimora in Italia. I due, quindi, venivano rintracciati e tratti in arresto dai poliziotti della Squadra Mobile.
Il 13 settembre, invece, il personale della Squadra Mobile traeva in arresto tre soggetti di nazionalità marocchina, gravemente indiziati della commissione di tre rapine consumate in città.
Le indagini, in particolare, erano state avviate a seguito della recrudescenza di rapine e furti con strappo di collanine consumate in questo centro cittadino. Nel corso delle indagini gli investigatori individuavano tre giovani quali possibili autori di due rapine e, quindi, il 23 agosto predisponevano un servizio di specifico anti rapina. Nel corso dell’osservazione si poteva notare che i tre ragazzi avvicinavano con varie scuse dei passanti e, operando in concorso riuscivano, piazzandosi avanti, dietro e di lato al malcapitato, a rallentarne o bloccarne il passo. In una circostanza, gli uomini della Squadra Mobile riuscivano a vedere una potenziale vittima ricevere due colpi al petto, uno dei quali particolarmente violento e i tre separarsi e allontanarsi repentinamente.
Gli operatori di Polizia, quindi, si qualificavano per bloccare il gruppetto; i tre, alla vista dei distintivi, si davano a precipitosa fuga. Due di questi, però, dopo un rocambolesco inseguimento venivano bloccati e condotti in Questura. Nel frattempo si recuperava anche una collanina gettata da uno dei soggetti inseguiti e, contestualmente, si identificava la vittima della rapina, cioè il giovane cui erano stati inferti i colpi al petto, al quale veniva restituita la collanina appena asportata.
In Questura i due soggetti bloccati venivano identificati in due cittadini marocchini classe 1998 e 1999, irregolari sul territorio nazionale; uno dei due era già gravato da precedenti per reati contro il patrimonio (rapina) e traffico di sostanza stupefacente, per questo ultimo reato era destinatario della misura del divieto di dimora nella provincia di Bologna.
Sulla scorta di quanto documentato i due venivano tratti in arresto in flagranza di rapina aggravata ed associati presso la locale casa circondariale a disposizione della Autorità Giudiziaria. Il terzo soggetto, classe 2005, invece, riusciva a dileguarsi. Nel proseguo delle indagini, si raccoglievano gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre in ordine a ulteriori due rapine consumate a Bologna con modalità analoghe a quelle osservate il 23 agosto.
Sulla scorta degli indizi raccolti, il GIP su richiesta della Procura della Repubblica emetteva misura cautelare della custodia in carcere a carico dei tre.
Si rappresenta che si procede in ambito di indagini preliminari con la presunzione di innocenza degli arrestati.