All’Ospedale di Baggiovara innovativo intervento di sostituzione quasi completa dello sterno su una paziente affetta da carcinoma

Un intervento durato 8 ore, impiantata una protesi costruita in 3D ad hoc per la paziente



gruppo con paziente

Nei giorni scorsi, all’Ospedale Civile di Baggiovara è stato effettuato un delicato e innovativo intervento chirurgico di sostituzione quasi completa dello sterno su una paziente di 68 anni affetta da metastasi da carcinoma ovarico operato e seguita presso Oncologia di Modena.

L’intervento è stato svolto dall’equipe di Chirurgia Toracica, diretta dal prof. Pier Luigi Filosso, insieme all’equipe di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, diretta dal prof. Massimo Pinelli. L’intervento è durato 8 ore e si è svoto al Blocco Operatorio dell’Ospedale Civile, in collaborazione con gli anestesisti rianimatori dell’equipe diretta dalla dottoressa Lesley De Pietri e il personale infermieristico del Blocco. Si tratta del terzo intervento di questo tipo in Italia e tra i pochi effettuati in Europa. L’intervento è stato innovativo perché si è creata una protesi in titanio costruita ad hoc per la paziente, per l’estensione della resezione chirurgica effettuata e per la collaborazione multidisciplinare che questa ha comportato. L’intervento, radicale dal punto di vista oncologico, è riuscito; la paziente ha completamente ripreso le sue normali attività della vita quotidiana e proseguirà l’iter terapeutico previsto per questo tipo di patologie.

«Desidero anzitutto complimentarmi con le equipe coinvolte in questo delicato intervento che conferma l’altissimo livello raggiunto dai nostri professionisti nella chirurgia di precisione – ha commentato l’Ing. Luca Baldino, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena – La nostra vocazione di ospedale di terzo livello è anche quella di offrire sperimentare soluzioni a problemi che sino a poco tempo fa ne erano privi. Auguro alla paziente di proseguire le cure nel migliore dei modi».

«L’intervento eseguito dal professor Pier Luigi Filosso con la collaborazione del professor Massimo Pinelli e delle rispettive equipe ha richiesto una pianificazione accurata e un’integrazione multidisciplinare di altissimo livello – ha commentato il Presidente di Facoltà di Medicina prof. Michele ZoliLa progettazione tridimensionale della protesi sternale in titanio e la gestione coordinata delle fasi resettiva e ricostruttiva confermano la solidità del modello ospedaliero-universitario modenese, in cui ricerca e pratica clinica procedono in modo congiunto. Come Università siamo orgogliosi di un risultato che testimonia la qualità del lavoro dei nostri docenti e la piena efficacia della collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena».

«Questo delicatissimo intervento chirurgico è motivo di grande orgoglio per la città di Modena e le sue istituzioni – ha detto la vicesindaca e assessora a Sanità Francesca Malettiil servizio offerto alla comunità dall’Ospedale Civile di Baggiovara si conferma, ancora una volta, di altissimo livello. Il mio grazie va agli eccellenti professionisti che, ogni giorno, si spendono per i cittadini senza riserve, nonostante le difficoltà, riuscendo a sperimentare con successo soluzioni innovative anche di fronte a problemi di salute apparentemente insormontabili».

protesi toracica

La paziente era affetta da metastasi sternali da carcinoma ovarico già operato. Dopo una attenta valutazione e discussione multidisciplinare con l’Oncologia diretta dal prof. Massimo Dominici, si è deciso per la chirurgia. I sanitari hanno pianificato la quasi totale resezione sternale tramite una TC eseguita a Baggiovara, e contestualmente una protesi sternale costruita ad hoc in titanio con tecnica 3D, sulla base di tale esame radiologico.

I Chirurghi Plastici hanno iniziato a isolare il muscolo gran dorsale, a seguire i Chirurghi Toracici sono intervenuti per la parte resettiva dell’intervento. «Si è proceduto ad asportare radicalmente la quasi totalità dello sterno, insieme ai monconi costali bilateralmente – ha spiegato il prof. Pier Luigi Filosso, Direttore Chirurgia Toracica – La neoplasia però invadeva anche il diaframma, il pericardio e parte del polmone destro. Si è asportato il blocco sternale e costale, parte del diaframma, del pericardio e del polmone: l’intervento è stato radicale. In seguito, si è proceduto a posizionare la protesi in titanio a coprire completamente l’ampia breccia della parete toracica anteriore e, successivamente i Plastici hanno provveduto a posizionare il muscolo a copertura della protesi medesima. La paziente sta bene e sta per essere dimessa dal nostro Reparto».

Già lo scorso anno, in realtà, la Divisione Universitaria di Chirurgia Toracica di Baggiovara aveva eseguito un intervento di asportazione e ricostruzione sternale con questa tecnica, ma per quest’ultimo intervento la porzione di sterno asportata è stata maggiore, il tumore era molto più invasivo e le difficoltà tecniche sono state di gran lunga maggiori.

«Gli aspetti più innovativi del nostro contributo all’intervento – spiega il prof. Massimo Pinelli, Direttore della Chirurgia Plastica e Ricostruttiva – riguardano l’ampiezza della neoplasia che colpiva la componente scheletrica toracica, e la conseguente necessità di ricostruire l’intera parete anteriore del torace con ripristino della meccanica respiratoria, tramite la realizzazione di un’innovativa protesi in titanio realizzata ad hoc grazie alla precedente indagine tramite TC. Siamo, inoltre, riusciti a ricoprire la protesi col tessuto muscolare della paziente, operazione complessa che permette la protezione meccanica della protesi.  Questa tecnica permette di creare un piano biologico protettivo tra protesi e cute evitando una “usura meccanica” dei piani cutanei superficiali scongiurando il pericolo di deiscenza della ferita chirurgica, cioè della sua apertura spontanea con la conseguente esposizione della protesi, scongiurando il rischio di infezione».

«Questo intervento ha rappresentato una sfida di altissima complessità anche sul piano anestesiologico – ha affermato la dottoressa Lesley De Pietri, Direttore Anestesia e Rianimazione Ospedale Civile – La rimozione quasi completa dello sterno, insieme a parte del diaframma, del pericardio e di un lobo polmonare, ha richiesto una gestione particolarmente accurata delle vie aeree, della ventilazione e della stabilità emodinamica. Il nostro obiettivo è stato garantire la massima sicurezza della paziente in ogni fase operatoria, in costante coordinamento con i colleghi toracici e plastici. Abbiamo impiegato tecniche di monitoraggio avanzato, strategie personalizzate di ventilazione protettiva, una modulazione attenta dell’anestesia e metodiche locoregionali per un efficace controllo del dolore, elemento essenziale per una pronta ripresa della dinamica respiratoria postoperatoria».

Nel 2006 alla paziente era stato diagnosticato un carcinoma dell’ovaio detto di basso grado e per tale motivo fu sottoposta a chirurgia e chemioterapia. Dopo una prima recidiva nel 2009, trattata con chirurgia di nuovo e radioterapia, tutti i controlli non sono stati preoccupanti. «Nella primavera di quest’anno è tuttavia comparsa una tumefazione della parete toracica che si è rivelata una nuova recidiva localizzata a livello dello sterno. Dopo discussione multidisciplinare, si è deciso di procedere con l’asportazione chirurgica della recidiva, eseguita dai colleghi dell’Ospedale di Baggiovara» – ha spiegato il dottor Roberto Sabbatini, oncologo modenese e responsabile del Day Hospital di Oncologia, esperto di neoplasie genito-urinarie.

«Si è trattato di una situazione unica che è stata affrontata in maniera originale ed efficace grazie a competenze chirurgiche di primo piano. La paziente, infatti, aveva un tumore raro (circa 1 caso su 10 tumori ovarici) e generalmente meno aggressivo rispetto alle forme dette di alto grado, più comuni. Tuttavia, ha un difetto, ovvero risponde relativamente poco alla chemioterapia; per cui la chirurgia resta fondamentale sia al momento della diagnosi sia in caso di recidiva. Per questo anche in questa fase – conclude Sabbatini è stata scelta una strategia mirata all’asportazione della lesione sternale, unica sede di malattia evidenziata. Ma senza la sostituzione sternale con protesi in titanio sarebbe stato impensabile procedere».

«Questo intervento rappresenta un nuovo ed importante step di crescita professionale per gli infermieri di sala che lavorano in equipe con i chirurghi toracici – ha concluso il dottor Umberto Filippi, coordinatore infermieristico del Blocco Operatorio dell’Ospedale Civile – In questo caso specifico la storica attitudine del personale del blocco operatorio OCB di lavorare in multi equipe ha garantito una buona riuscita dell’atto operatorio».