Si è tenuta nel pomeriggio di ieri, presso la sede del Parlamento europeo a Bruxelles, la riunione congiunta delle due Commissioni Ambiente rispettivamente del Comitato europeo delle Regioni (CdR) e del Parlamento europeo, dedicata al tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici.
Nel corso dell’incontro, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, relatore sul tema per conto del CdR, ha presentato ufficialmente il parere del Comitato europeo delle Regioni sul futuro Piano di adattamento climatico dell’Unione europea.
Il parere, presentato come contributo strategico all’elaborazione dell’iniziativa europea sull’adattamento, promuove un approccio integrato e territoriale, capace di attivare risposte concrete agli effetti del cambiamento climatico, già visibili in tutta Europa.
Tra i punti cardine evidenziati nel parere, il Comitato europeo delle Regioni:
- Chiede con forza che l’adattamento diventi una priorità dell’agenda dell’UE, da integrare nei futuri piani di partenariato nazionali e regionali previsti nel Quadro finanziario pluriennale post 2028, per garantire risorse adeguate e strategie mirate sui territori.
- Invita i Comuni e le autorità locali a prevedere nei propri bilanci un fondo municipale per l’adattamento e la prevenzione dei rischi climatici, destinato a pianificazione, emergenza, ricostruzione e prevenzione, anche attraverso strumenti di fiscalità locale, come già fatto da alcune città come Bologna.
- Riconosce che la crisi climatica è anche una crisi sanitaria e sottolinea che le azioni di adattamento e mitigazione producono benefici diretti per la salute pubblica, in particolare per le fasce più vulnerabili della popolazione.
- Invita i leader locali e regionali a esercitare un forte ruolo politico per dare priorità all’adattamento, valorizzando strumenti già esistenti come il Patto dei Sindaci, la Missione 100 città intelligenti e a impatto climatico zero e la Missione sull’adattamento ai cambiamenti climatici.
- Evidenzia la necessità di strategie di adattamento differenziate tra città e regioni: interventi su scala macro richiedono pianificazione e coordinamento ampio, mentre su scala locale l’adattamento va integrato nella gestione ordinaria del territorio e nella progettazione dei nuovi sviluppi urbani.
- Ribadisce il ruolo centrale dell’osservazione della Terra, in particolare con i programmi Copernicus ed EUMETSAT, per fornire dati disaggregati a livello locale utili alla pianificazione e alla governance multilivello dell’adattamento.
- Sollecita il rafforzamento del Fondo sociale per il clima, includendo misure di adattamento e investimenti mirati ai gruppi vulnerabili, per garantire transizioni climatiche giuste ed eque.
- Considera l’assicurazione uno strumento strategico per passare dalla logica reattiva a quella preventiva, proponendo meccanismi europei di solidarietà e modelli assicurativi territoriali in grado di ripartire equamente i rischi tra settori e aree colpite.
- Propone l’istituzione di un’Accademia europea per l’adattamento climatico, dedicata alla formazione di tecnici, amministratori e progettisti, con percorsi accessibili a tutti i comuni e focalizzati sulle specificità territoriali.
- Riconosce la necessità di integrare la giustizia climatica in tutte le politiche di adattamento, ponendo attenzione alle comunità più vulnerabili, spesso prive di risorse adeguate per fronteggiare i cambiamenti in atto.
Con questo parere, il Comitato delle Regioni lancia un messaggio chiaro: l’adattamento climatico non è più rimandabile e deve essere costruito dal basso verso l’alto, partendo dai territori, integrando politiche, competenze e risorse.
La missione del sindaco Lepore a Bruxelles è proseguita con incontri con i Vicepresidenti esecutivi della Commissione Europea Raffaele Fitto (Commissario per la politica regionale e di coesione), e Roxana Mînzatu (Commissaria per l’istruzione, la cultura e il lavoro); e con Iratxe García Pérez, Presidente del gruppo socialista al Parlamento europeo, con la quale ha affrontato i temi dell’adattamento climatico e della casa.
“Sono qui a Bruxelles per fare contare di più le città e le comunità locali. Il cambiamento climatico non è solo un rischio ambientale, ma anche una sfida sanitaria, sociale ed economica che mette a dura prova la vita delle persone – spiega il sindaco di Bologna Matteo Lepore, relatore del parere -. Nel 2023 i danni causati da eventi climatici in Europa sono stati pari a oltre 700 miliardi con decine di migliaia di vittime, serve il pieno protagonismo degli enti locali per costruire un’Europa più sicura. Abbiamo ancora tutti negli occhi le tragiche immagini di Valencia, Emilia-Romagna, di tanti incendi boschivi o i dati relativi alla crescita delle morti per ondate di calore nella Pianura Padana.
Ecco perché dobbiamo pensare a un Piano Europeo che guardi al futuro e non ci faccia commettere sempre gli stessi errori. Il parere di cui sono relatore avanza proposte concrete a nome del Comitato delle Regioni. È una sfida che molte comunità stanno già affrontando, per questo ho voluto portare in Europa anche l’esperienza di Bologna insieme al Commissario Curcio e la Regione. Il lavoro che stiamo facendo dopo le alluvioni con i cittadini per ripartire, ci sta mostrando concretamente che servono supporti ai governi locali, che non sempre hanno le competenze e le energie necessarie.
Voglio infine ringraziare il Vicepresidente Raffaele Fitto perché nel suo ruolo di commissario responsabile dei fondi della coesione ma anche promotore della nuova Agenda europea per le città sta ponendo molta attenzione alle nostre istanze; come sindaci delle città metropolitane italiane stiamo collaborando bene con lui. L’Unione europea non solo deve mantenere risorse per le politiche di coesione ma anche una percentuale di fondi diretti alle città, altrimenti salta il patto europeo con i cittadini”.