Bologna, tentano di rubare bobine di rame: arrestati in flagranza dai carabinieri



I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bologna hanno arrestato sei persone – cinque di sesso maschile ed una femminile-, tutte di etnia rom, già note alle forze dell’Ordine e pregiudicate, senza fissa dimora, accusate del reato di tentato furto aggravato in concorso.

I fatti hanno avuto origine da un allarme intrusione scattato all’interno di un cantiere edile in zona San Donato-San Vitale e da una chiamata fatta al 112 da un cittadino che nella circostanza segnalava la presenza di alcune persone sospette nel cantiere. Gli operatori della centrale operativa hanno inviato con sollecitudine alcune gazzelle del Radiomobile. I Carabinieri, giunti poco dopo nei pressi del cantiere, notavano una fiat 500 di colore rosso inizialmente ferma, che poi ripartiva velocemente in direzione delle autoradio. Una volta inteso che le auto erano quelle dei Carabinieri, il conducente ha interrotto immediatamente la corsa consentendo così a tutti gli occupanti di aprire gli sportelli e tentare la fuga a piedi nella direzione opposta.

Raggiunti immediatamente dai militari dell’Arma, i presunti ladri sono stati bloccati e messi in sicurezza: all’interno dell’autovettura, risultata poi presa a noleggio, i militari rinvenivano vari attrezzi da scasso. Da un approfondito controllo, i Carabinieri constatavano che il cancello del cantiere risultava essere aperto con il lucchetto forzato, mentre all’interno dell’area, la porta del container che conteneva al suo interno numerose bobine e confezioni di cavi elettrici, risultava aperta e danneggiata. Parte del materiale contenuto al suo interno, tra cui numerosi cavi di rame erano già stati collocati nei pressi del cancello di ingresso del cantiere, pronti per essere trasportati all’esterno.

Dopo le procedure di identificazione e di rito, i presunti ladri, tutti arrestati, su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Bologna sono stati trattenuti in camera di sicurezza in attesa del processo con rito direttissimo.