A Modena il congresso internazionale sui crimini di guerra e la giustizia penale internazionale



Dal 30 ottobre all’1 novembre magistrati, studiosi e rappresentanti delle corti internazionali riuniti all’Università di Modena e Reggio Emilia e all’Accademia Militare per discutere di genocidio, aggressione, crimini di guerra e contro l’umanità. Tra gli ospiti l’ex presidente della Corte Penale Internazionale Piotr Hofmański e Niklas Frank, figlio del gerarca nazista Hans Frank.

Tre giornate dense di confronti, casi e dottrina giuridica porteranno a Modena il dibattito sul significato contemporaneo della giustizia penale internazionale. Il congresso SIDS – Société Internationale de Defense Sociale, si sviluppa tra l’Ateneo e l’Accademia Militare, in un arco di lavori che percorre la storia dei crimini internazionali da Norimberga alla Corte Penale Internazionale, fino ai temi più recenti legati alla guerra d’aggressione, alla disinformazione, all’ecocidio e alle responsabilità delle imprese.

La prima giornata apre con un’analisi sul passaggio dal modello di Norimberga allo Statuto di Roma del 1998, seguita da un approfondimento sui rapporti tra la Corte Penale Internazionale e il Kosovo Specialist Chambers, sulle tensioni con gli Stati Uniti e sulle nuove sfide derivanti dai conflitti in Europa orientale e in Medio Oriente. Nel pomeriggio il focus si sposta sulla giustizia di transizione, sui modelli di giustizia riparativa e sul tema, ancora in evoluzione, della disinformazione come possibile reato internazionale. La sessione conclusiva affronta i processi italiani relativi al Plan Condor, la giustizia in America Latina e l’esperienza di tribunali ibridi come strumento di riequilibrio tra verità giudiziaria e memoria politica.

La seconda giornata concentra i lavori sul progetto italiano di Codice penale internazionale, un’iniziativa che mira a colmare l’assenza di un corpus normativo unitario nel diritto interno e a tradurre i principi del diritto penale internazionale in norme nazionali. Segue una sessione sul genocidio e sulla complessa ricostruzione degli elementi costitutivi di tale crimine, con l’intervento di giuristi e accademici di università europee e latinoamericane. Un’ulteriore sezione è dedicata alle imprese e ai crimini internazionali, con un’attenzione particolare alla due diligence e alla compliance, e all’ipotesi dell’ecocidio come nuova categoria giuridica.

Nel pomeriggio i lavori si spostano all’Accademia Militare con un esame dei casi di crimini di guerra legati al territorio italiano e al recente fondo di compensazione per le vittime dei crimini nazifascisti. Seguono interventi sull’applicazione del diritto penale internazionale nei tribunali nazionali e sul crimine di aggressione, con un’analisi approfondita dell’articolo 15-bis dello Statuto di Roma, che disciplina la competenza della Corte in assenza di consenso statale.

La giornata conclusiva assume un valore simbolico e culturale di grande rilievo. Philippe Sands, giurista e autore di East West Street, terrà una lectio sul percorso che conduce dal diritto internazionale classico alla giustizia contemporanea, in dialogo con Piotr Hofmański, presidente della Corte Penale Internazionale fino al 2024, a cui verrà conferita la Medaglia “Cesare Beccaria” insieme allo stesso Sands.

Tra gli interventi più attesi figura quello di Niklas Frank, scrittore e giornalista, figlio di Hans Frank, governatore generale della Polonia occupata e giustiziato a Norimberga nel 1946. Da decenni Frank analizza pubblicamente la cultura dell’oblio e le rimozioni della memoria tedesca, portando un contributo personale di rara intensità al dibattito sul rapporto tra colpa, eredità storica e responsabilità individuale.

Il prof. Foffani, coordinatore scientifico dell’iniziativa, sottolinea il valore scientifico, culturale e politico del convegno e l’importanza dell’iniziativa assunta dall’Ateneo di promuovere la revoca della laurea honoris causa conferita nel 1940 a Hans Frank, che sta avendo una significativa eco anche a livello internazionale.