Dal dicembre dello scorso anno, sovente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, perseguitava l’ex compagna contattandola quotidianamente (anche 30 chiamate al giorno), tramite telefono e social network, con intimidazioni di morte e in un’occasione minacciandola con una bottiglia di vetro rotta. In un caso la condotta violenta ha interessato anche un amico della vittima, intervenuto in sua difesa. Aggressioni fisiche e minacce che hanno visto la donna ricorrere in più circostanze alle cure ospedaliere.
In particolare, a dicembre dell’anno scorso durante un viaggio in auto con la ragazza, al rifiuto della donna di accompagnarlo ad acquistare della droga, dopo averla minacciata faceva andare appositamente fuori strada l’auto cagionandole lesioni guaribili in 20 giorni. Nella stessa circostanza la minacciava di morte per impedirle di riferire la reale dinamica dell’incidente. Nell’agosto scorso, in due circostanze, la picchiava con schiaffi, tirate di capelli, colpendola anche violentemente con una stampella, causandole in un caso lesioni guaribili in 15 giorni e nell’altro caso lesioni guaribili in 10 giorni. A settembre, minacciandola le rapinava il telefono cellulare a la somma di 70 euro, facendola cadere a terra per poi restituirle il solo cellulare. A ottobre, dopo l‘ennesimo rifiuto della donna di incontrarlo, nel minacciare di fare del male ai suoi genitori le inviava la foto dei familiari riuscendo a intimorirla tanto che la donna andava all’appuntamento. Nel corso dell’incontro l’uomo le usava violenza, facendola cadere a terra e colpendola con una stampella per non farla rialzare. Violenza che hanno coinvolto, lo scorso settembre, anche un amico dell’ex ragazza che intervenuto per difenderla, veniva colpito al volto con una bottiglia riportando lesioni giudicate guaribili in 30 giorni.
Condotte delittuose quelle compiute nei confronti della ex compagna a seguito dei quali, al termine delle indagini, i carabinieri della stazione di Correggio hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia un 30enne residente in paese, in ordine ai reati di atti persecutori, lesioni personali aggravate, rapina aggravata e violenza privata. La Procura della Repubblica preso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri, richiedeva e otteneva dal GIP l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare in carcere. L’altro pomeriggio i militari di Correggio, ricevuto il provvedimento, vi davano esecuzione arrestando l’uomo che al termine delle formalità di rito veniva condotto presso la casa circondariale di Reggio Emilia.

